Ecografia toracica e embolia polmonare (original) (raw)

L’ecografia del torace nella patologia pleurica

Rassegna di Patologia dell'Apparato Respiratorio, 2015

Solamente negli ultimi anni gli pneumologi hanno iniziato ad considerare l'utilità dell'ecografia toracica nello studio delle malattie pleuriche e polmonari, apprezzando la maneggevolezza e la versatilità di questo strumento. In effetti, gli ultrasuoni permettono di visualizzare facilmente la pleura che appare come una linea ecogena, brillante e regolare al di sotto delle strutture della parete toracica. L'ecografia toracica è un valido aiuto nella valutazione, differenziazione e follow-up dei versamenti pleurici, dell'empiema, dello pneumotorace, dell'emotorace e degli ispessimenti pleurici. Inoltre l'impiego degli ultrasuoni è divenuto obbligatorio durante l'esecuzione delle procedure invasive. Permettono, infatti, di identificare il miglior punto dove eseguire una toracentesi o posizionare un drenaggio toracico, evitando di danneggiare organi toracici o addominali. Per di più, permettendo un accurato studio della pleura, gli ultrasuoni hanno reso possibile eseguire la toracoscopia medica anche in assenza di liquido pleurico senza dover ricorrere allo pneumotorace preparatorio. Infine, l'ecografia è utile come guida per le biopsie di ispessimenti pleurici, di noduli/masse polmonari o di qualsiasi altro tessuto (ad esempio linfonodi durante la stadiazione del tumore polmonare). Oggigiorno, quindi, gli pneumologi non possono più astenersi dall'utilizzo dell'ecografia pleurica nella gestione delle malattie pleuriche. Un utilizzo sempre più diffuso degli ultrasuoni non potrà che migliorare la pratica clinica e ridurre il rischio di complicanze durante le procedure invasive.

Ruolo dell'ecografia polmonare nella gestione della bronchiolite acuta

2020

Introduzione: Nonostante l’esistenza di linee guida che scoraggiano il ricorso routinario alla radiografia (Rx) toracica nella bronchiolite acuta, essa e ancora eseguita in oltre il 50% dei soggetti ricoverati, perlopiu nel sospetto di infezione batterica polmonare, con conseguente esposizione non giustificata a radiazioni ionizzanti. Obiettivo primario dello studio e stato valutare sensibilita e specificita dell’ecografia nella diagnosi di polmonite batterica in corso di bronchiolite. Obiettivi secondari sono stati calcolare la concordanza inter-operatore (pediatra versus radiologo) nella diagnosi ecografica di tale complicanza e indagare l’esistenza di indicatori ecografici predittivi del decorso clinico. Materiali e metodi: Sono stati arruolati i pazienti con bronchiolite ricoverati presso la Pediatria d’Urgenza del S.Orsola negli anni 2016-2019 e sottoposti a Rx toracica per sospetta polmonite batterica. Ciascun soggetto e stato sottoposto ad ecografia polmonare da parte di un p...

Tromboembolia polmonare acuta (I parte): dal sospetto clinico alla diagnosi

Rudolf Virchow, un brillante anatomopatologo del XIX secolo, fu il primo a riconoscere che alcuni coaguli ematici presenti in arteria polmonare originavano da trombi venosi. Nel 1860 egli ipotizzò, come confermato poi nell’era moderna, che nella maggior parte dei pazienti l’embolia polmonare si associa a trombosi venosa profonda. In questo articolo, vengono affrontati alcuni aspetti salienti della fisiopatologia, diagnosi e cura della tromboembolia polmonare acuta, cercando di dare un taglio estremamente pratico all’argomento che, a distanza di tanti anni dalla prima descrizione, conserva la sua complessa poliedricità, dagli esiti clinici molto spesso drammatici. Rudolf Virchow, a brilliant expert on cardiac pathology of the 19th century, was the first scientist demonstrating that such blood coagula into pulmonary artery originated from deep venous thrombosis. As confirmed several a few years later, in 1860 he hypothesized that, in the majority of patients, pulmonary embolic syndrom...

Tromboembolia polmonare (Parte II): l’approccio terapeutico alla fase acuta

2010

In questo articolo gli autori sintetizzano le attuali conoscenze sul moderno approccio terapeutico della tromboembolia polmonare acuta, facendo seguito al precedente articolo sulla fisiopatologia e diagnosi della malattia. L'articolo si basa sulle attuali linee-guida, e propone alcuni spunti di riflessione su nuovi farmaci che possono essere impiegati nelle forme acute e qualche accenno alle tecniche interventistiche e chirurgiche.

Biopsia in toracotomia minima per la diagnosi nella patologia del polmone profondo

1981

Riassunto-Gli Autori riportano 30 casi indagati mediante biopsia polmonare in toracotomia minima per pneumopatie profonde, non altrimenti individuabili con certezza dal punto di vista diagnostico. Non si sono riscontrate complicazioni imputabili all'intervento neppure nei casi con una marcata insufficienza respiratoria. La diagnosi istopatologica è stata raggiunta nel 100% dei casi. La degenza è stata minima nel reparto chirurgico. Vengono illustrate le indicazioni e sottolineata l'utilità della tecnica in toracotomia minima in alternativa a metodi apparentemente più semplici, ma tarati da rischi e complicazioni maggiori. Parole chiave-Biopsia polmonare; toracotomia minima; diagnosi istopatologica. Biopsy via Minimal Thoracothomy for Diagnosis in Deep Lung Diseases Summary-The Authors describe thirty cases of lung biopsy via open minimal thoracothomy. The diagnosis was otherwise uncertain. No surgical complications followed, either in patients uith severe respiratory insufficiency. The procedure has had, in ourhands, no false positives nor negaiives. Histopathological diagnosis has been possible in 100% cases. Hospitalization in surgical divisions has been minimal. Advantages and disadvantages of the technique are compares to other techniques, which are considered simple, but show greater risks and complications.

L'epigrafia delle aeree interne

R. Carboni, A.M. Corda, M. Giuman (eds.), Il tempo dei Romani. La Sardegna dal III secolo a.C. al V secolo d.C., Nuoro 2021, pp. 294-298.

"La respirazione empedoclea"

Sommario. In questo saggio si esamina il fr. empedocleo 100 DK, in cui è descritto il fenomeno respiratorio. Molteplici e complessi sono i problemi che l’esegesi del testo pone, a cominciare dalla sua trasmissione. La mia analisi muove proprio dall’interpretazione della testimonianza aristotelica del De respiratione che riporta i 25 versi del frammento. In primo luogo, tenterò di chiarire l’approccio metodologico del trattato e la peculiarità dell’atteggiamento aristotelico nei confronti di Empedocle. In secondo luogo, mi soffermerò su un'analisi puntuale del frammento, e solo in un secondo tempo mi concentrerò sulla tipologia di respirazione empedoclea. A mio avviso, la trattazione empedoclea si colloca su due piani: essa va inserita, da un lato, all’interno di una prospettiva cosmologica in cui la respirazione non si configura come mero processo naturale, ma rinvia da ultimo, attraverso la rievocazione dello scontro tra Amore e Odio, all'idea di catarsi; dall’altro, essa va letta come spiegazione di un processo fisiologico, che si produce tramite un’entrata e un’uscita dell’aria attraverso le narici o la pelle parallelamente ai movimenti del sangue in corrispondenza della regione pericardica.