RETE ECOMUSEALE DELLA COSTA VIOLA (original) (raw)

Con l’approvazione della Legge n.62 del 4 dicembre 2012 la Regione Calabria «promuove la costituzione, il riconoscimento e lo sviluppo degli ecomusei con l’obiettivo di ricostruire, testimoniare, valorizzare e accompagnare nel loro sviluppo, la memoria storica, la vita locale, la cultura materiale e immateriale e quella del paesaggio, le relazioni fra ambiente naturale ed ambiente antropizzato, le tradizioni, la ricostruzione e la trasformazione degli ambienti di vita e di lavoro delle comunità locali». La legge riconosce la tutela del patrimonio culturale ed etno-antropoligico calabrese come possibilità di sviluppo locale sostenibile. In continuità con le direttive regionali la proposta di ecomuseo nel Basso Tirreno Reggino mira alla promozione di tre contesti paesaggistici di grande pregio della provincia di Reggio Calabria attraverso un sistema integrato di azioni e interventi che, a partire dal riconoscimento del patrimonio locale come risorsa, riattivi l’economia dei luoghi. I paesaggi della Vallata del Gallico, della Costa Viola e del Parco d’Aspromonte, pur coinvolti da anni in processi di salvaguardia e recupero, continuano ad essere soggetti a fenomeni inarrestabili di degrado e spopolamento. L’economia di questi territori appare fortemente compromessa dai processi industriali e di globalizzazione che hanno generato l’abbandono delle attività produttive strategiche. A livello locale, nel territorio reggino, assistiamo a fenomeni che in modo diverso si manifestano oggi in tutto il mondo, frutto dei rapidi mutamenti che destabilizzano la struttura della società, nel passaggio dall’era industriale e post-industriale a quella contemporanea, contribuendo alla riflessione su nuovi modelli sostenibili di sviluppo. Proprio in reazione ai processi di decontestualizzazione e sradicamento che derivano dalle dinamiche di globalizzazione si assiste ad una crescente attenzione nei confronti del paesaggio e del patrimonio culturale come possibilità di ritrovare identità in un mondo omologato e standardizzato. L’ecomuseo, nel territorio calabrese, ricco di tradizioni e beni naturali, rappresenta la strategia per restituire valore agli aspetti locali, troppo spesso interpretati, erroneamente, come limiti allo sviluppo piuttosto che caratteri di pregio da salvaguardare.