“Archeologia, nuove tendenze nell’” (original) (raw)

2020, , in Dizionario di storia, Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani, Roma 2010, www.treccani.it/enciclopedia/

Nella seconda metà del 20° sec. l'archeologia ha modificato profondamente caratteri e obiettivi. Le possibilità di conoscenza si sono ampliate a dismisura, dilatando gli orizzonti della ricerca sull'universo intero delle tracce materiali dell'umanità. Di conseguenza, l'archeologo è colui che riconosce, acquisisce, classifica, interpreta e comunica i dati provenienti dalle analisi storico-culturali, stratigrafiche, tipologiche e tecnologiche dei resti materiali mobili e immobili lasciati dalle società trascorse, ricostruendone i modi di vita e la loro evoluzione nel tempo. L'archeologo opera sulle stratificazioni, depositi tridimensionali che il tempo ordina secondo una sequenza che va ricostruita, distinguendo le componenti materiali e immateriali delle tracce, entrambe fisicamente e concettualmente significative. Al di là degli aspetti procedurali, il problema di fondo dell'archeologia resta quello di come recuperare dalle tracce percepibili dai sensi informazioni anche su quei fenomeni storici invisibili, che derivano da sistemi di conoscenze, credenze, ideologie e percezione della realtà, che sono il terreno d'indagine della cosiddetta archeologia cognitiva. I cambiamenti che hanno investito la disciplina possono essere sintetizzati secondo diverse prospettive.