L'esperienza dell'esistenza in John Cage (original) (raw)

John Cage ed il primo dei suoi Paesaggi Immaginari

John Cage ed il Primo dei suoi Paesaggi Immaginari, 2016

Imaginary Landscape no. 1 rappresenta una pietra miliare in ambito artistico in assoluto. Esprime l‟impegno di un giovane compositore alle prese con una visione musicale trascendente. Alle prese con il risoluto incoraggiamento della coscienza musicale verso un' espansione ardita e spiritualmente nuova. Emancipata dalla nozione dominante, libera dal giogo della forma convenzionale. La proposta, quasi filosofica, del giovane Cage è quella di ampliare l'orizzonte di fenomenologia ed indagine musicale con l'introduzione del mezzo elettronico. Con la definitiva legittimazione del suono erroneamente considerato non-musicale. Il brano anticipa in qualche modo –al tramontare del primo dopoguerra numerose correnti d‟avanguardia che poi fioriranno soltanto nel secondo dopoguerra. Si tratta di un lavoro intriso di una carica quasi divinatoria, messianica, clamorosa anticipatrice anacronistica del live electronics. Ripercorreremo in questa analisi i sentieri logici, storici ed estetici che indussero John Cage all‟elaborazione del primo brano elettroacustico, prestando particolare attenzione alla partitura elaborata, alle forti spinte verso un infinito musicale, alle prime volontà di trascendere il linguaggio musicale – precedenti alla svolta spirituale del compositore ma in qualche modo senz'altro materne generatrici di questa- e ai fondamenti teorici che risiedono dietro l'ideazione del brano stesso.

John Cage. Un diario italiano

2017

Introduction to John Cage, Musicage. Conversazioni con Joan Retallack, Milano, Il Saggiatore, 2017. [in Italian] Overview and commentaries on the reception of John Cage in Italy. Updated version of an article published in 1993 as "John Cage in Italia: ‘Sentieri interrotti’ " in , a cura di U.Brand e A.Fratteggiani Bianchi (“Quaderni Perugini di Musica Contemporanea”, 2). Palermo, L’Epos 1993.

Il caos, il caso e il ritrovamento della Tradizione . Una rilettura dell’opera di John Cage

Nell'anno appena trascorso è ricorso il centenario della nascita del compositore americano John Cage (Los Angeles, 1912-New York, 1992. La data è stata l'occasione di numerose manifestazioni culturali e spettacolari in svariate parti del mondo per celebrare un personaggio la cui importanza è stata e continua ad essere rilevata nei più diversi ambiti disciplinari.

Alle origini di una descrizione integrale dell'esperienza in William James

2018

Talk tenuta al festival internazionale si filosofia di Ischia, "La Filosofia Il Castello e La Torre", 28-30 settembre 2018. Tra la seconda metà dell’800 e la prima metà del ‘900 la psicologia vede la sua fondazione come ambito di ricerca autonomo dalla filosofia. Gli psicologi sperimentali pensavano che la mente funzionasse attraverso leggi di associazione che regolavano l’interazione dei dati sensoriali semplici, e che quindi la coscienza fosse una sorta di costrutto complesso che emergeva da elementi semplici. Un’idea che derivava dall’empirismo classico. D’altra parte però, è sufficiente dare uno sguardo alla letteratura del periodo, a cominciare dalle opere di Wundt, per rendersi conto che in realtà i ricercatori tentavano di inserire i dati sperimentali in una qualche teoria della coscienza di impostazione trascendentalista, molto spesso di derivazione neo-kantiana. La psicologia sperimentale aveva ereditato dalla filosofia il problema di comprendere quale rapporto intercorresse tra l’anima e il corpo, e questo in un contesto scientifico si traduceva nell’indagare il rapporto tra la mente e il cervello. Per far ciò i ricercatori erano costretti ad interrogarsi innanzitutto sulla natura della mente e quindi sulla sua origine. Non bisogna dimenticare infatti che la teoria darwiniana dell’evoluzione pareva suggerire che la mente avesse una storia evolutiva “parallela” a quella della materia. L’intervento vorrebbe esplorare il problema della natura dell’esperienza come si configura ai primi del ‘900, all’interno del suddetto ambiente teorico, al crocevia tra psicologia sperimentale e filosofia. In particolare, ci si vorrebbe concentrare sulla figura di William James, in quegli anni il massimo psicologo sperimentale americano, e su alcune delle sue idee filosofiche. La riflessione di James, infatti, sin dall’origine ruota tutta intorno al concetto di “unità” dell’esperienza. Egli metterà radicalmente in discussione il tradizionale concetto di coscienza, fino ad arrivare ad affermare l’inutilità di tale concetto ai fini della comprensione della dinamica della conoscenza individuale. Lo psicologo americano andava in cerca di una descrizione dell’esperienza che fosse autenticamente naturalistica: l’esperienza per James doveva essere una e autosufficiente, senza bisogno di costituirsi a posteriori a partire dai dati della coscienza, ma nemmeno a priori a partire dalle categorie soggettive. Ciò implicava, dunque, superare alcune opposizioni tradizionali, come quella tra il fisico e lo psichico, quella tra il soggetto e l’oggetto, o ancora quella tra il materiale e lo spirituale o il corpo e la mente. Nel far ciò James gettava alcune della basi del dibattito odierno sul fisicalismo e sulla naturalizzazione della coscienza, oltre ad aprire la strada ad alcune correnti filsofiche di fondamentale importanza per la contemporaneità, come la fenomenologia e l’esternalismo

Sulla genesi impersonale dell'esperienza

2019

Unlike classical empiricism, a radical or transcendental empiricism poses, as the genetic basis of experience, a strictly impersonal plane.The "pure experience", which lays at the heart of experience as a subject-object relation, is a transcendental radically desubjectified: it is an I that is an It, it is the abominable Neutral depicted by all the existentialist philosophies.The main thesis of radical empiricism, which characterises the so-called "minor line" of modern philosophical thought, can be stated as follows: the immediate is the basis, that is to say, the cause, of the mediation. Radical empiricism reha- bilitates then the notion of "intellectual intuition", which coincides in the end, according to this per- spective, with the real constitution of every "actual entity" (the "organism").

M. Gabriel, Il senso dell’esistenza

«APhEx», 7, pp. 1-15, 2013

di Leonardo Marchettoni Il nome di Markus Gabriel, giovane filosofo tedesco, professore a Bonn ha iniziato a circolare in Italia in occasione del dibattito sul "Nuovo Realismo" inaugurato da Maurizio Ferraris. Questa circostanza è, in un certo modo, paradossale, dal momento che, come argomenterò, Gabriel difende una forma di realismo così estremoda lui denominata "iperrealismo ontologico"da collassare in un prospettivismo radicale. Questo dato è indizio, a mio avviso, che la collocazione di Gabriel sul fronte realista rappresenta un elemento sovrastrutturale del suo pensiero, che ha a che fare con una scelta di campo polemica e con il confronto con autori come Alain Badiou, Quentin Meillassoux e lo stesso Maurizio Ferraris, tutti ascrivibili, seppur con diversi distinguo,

Il pensiero dell'esperienza

2008

Questo libro'nasoidaWI Simposio dell'As sociazione Internazionale delle Filosofe (IAPh), fondata nel 1974, con sede a Berli no. Per il Simposio di Roma (2006) ci siamo chieste: qual è la cosa da pensare, ora? Nel 1984, in apertura a Etica delta differenza ses suale, Luce lrigaray scriveva che la differen za sessuale rappresenta una delle questioni o la questione da pensare nella nostra epoca. Senza allontanarci da questo impegno, anzi per restarvi fedeli, abbiamo voluto mettere a tema un'altra differenza: quella tra pensiero del pensiero e pensiero dell'esperienza. Abbiamo voluto pensare insieme a un lavoro di libertà che non si accontenta di criticare il già detto, ma inaugura un cammino di ricer ca che coinvolge tutto quello che ci capita. lncipit vita nova. Cominciare a raccontare la storia da un'altra parte, ci permette di fare questo, fin dai gesti più ordinari del quoti diano sottraendoli così all'insignificanza e trasformandoli in un nuovo inizio, per ripen sare il mondo intero, per combattere la. frammentazione e la delega delle competen-Ze su quello che ci riguarda cosi da vicino, ° per trovare altre pratiche, qui e ora.