TANCA La Sardegna e il determinismo geografico (original) (raw)

Alcune note sulla geografia umana della Provincia Sardinia

Theologica & Historica, 2009

Nel suo recente volume sulla Sardegna romana Attilio Mastino pubblica la carta dei populi della Provincia Sardinia come corredo al commento sull'antropizzazione del territorio sardo svolto nelle pagine precedenti 1 .

Geografia semantica: continuatori di DRACO in Italia e in Francia

La Serpent e lo Dragon metron Grenoblo en savon (Mistral:dicton grenoblois) I -DRACO IN LATINO Come è noto, il lat. draco, -onis "drago, serpente" è un prestito dal greco δράκων "serpente". Sebbene il significato di "drago" sia già comune in Latino (1), è utile rilevare che draco designa anche un serpente reale, e ci si può domandare perché il Latino abbai avuto bisogno di introdurre un terzo termine, accanto ad anguis e a serpens : Cicerone ed altri, per esempi, designano sotto il nome di draco un tipo di serpente grosso e innocuo, tenuto in casa come animale domestico e come gioco. Una risposta strutturale ante litteram, a nostro avviso, è data da Servio (Aen. 2, 204), che fu una triplice distinzione fra "angues aquarum…serpentes terrarum, dracones templorum". I dracones, cioè, sarebbero i serpenti sacri. Questa distinzione è confermata da uno scolio che cita la definizione di Santra (1) (celebre grammatico di età ciceroniana), secondo cui i dracones sono genii locorum: " Santra…ait (…) dracones genus (…) accipi pro locorum geniis…." (Verg. Veron. Aen.5, 95). Anche l'uso testimoniato da Cicerone si lascia allora spiegare come una banalizzazione del culto del serpente come genio domestico. La riserva del ThLL ("distinctio usu non probatur") è contraddetta non solo dalla documentazione del ThLL stesso (2062, 2sgg), qui oltre riportata, ma anche e soprattutto da considerazioni strutturali: un prestito in genere viene accolto in un campo sinonimico (anguis/serpens) in quanto vi introduce una nuova opposizione semantica: nel nostro caso, appunto, quella basata sul tratto "sacro". Ecco la documentazione raccolta dal ThLL sotto la sezione "sacri dracones aluntur in templis" (dove sacri può essere considerato, appunto ridondante) : "Lanuvium annosi vetus est tutela draconis" (Prop. 4, 8, 3); "referam lotos in templa (Bacchi) dracones" ( Val. F1, 2, 276); "in insula Aesculapio facta aedes…..; eiusdem esse tutelae draconem" (Paul. Fest. Gloss. IV p. 233b, p. 110 M); (Vestales) auspica poenae suae cum ipso dracone curantes (Tert. Uxor. 1, 6); e in epoca cristiana Paolino di Nola (carm.. 32, 144) può ancora scrivere "virgines Vestae) epulas audio portare draconi, qui tamen…diabolus ipse est". il draco è dunque il serpente allevato per ragioni magico-religiose, sia nella propria abitazione che in luoghi sacri. In ambedue i casi, abbiamo a che fare con residui e trasformazioni di antiche pratiche totemiche (2). Infine, che il tratto "sacro" -o per meglio dire magico-religioso -fosse quello distintivo, è provato dagli sviluppi romanzi, cui è dedicato questo saggio.

Anarchismo! Quello che dovrebbe essere la geografia

Libertaria, 2015

L’anarchismo è una filosofia politica calunniata; su questo non ci possono essere dubbi. Comunemente l’anarchismo è descritto come una caotica espressione di violenza perpetrata contro il supposto pacifico «ordine» dello stato. Questa rappresentazione mistifica il cuore del pensiero anarchico, che è propriamente compreso come il rifiuto di tutte le forme di dominazio- ne, sfruttamento, e «archia» (sistema di regole, governo), da cui la parola «an-archia» (contro il sistema di regole, non governo). L’anarchismo è una teoria e una pratica che cerca di produrre una società in cui gli individui possano cooperare liberamente come uguali in ogni aspetto, non in base alla legge o a una garanzia sovrana (che introduce nuove forme di autorità, impone criteri di appartenenza e rigidi legami territoriali), ma a partire da sé stessi in solidarietà e mutuo rispetto. Conseguentemente l’anarchismo si oppone a tutti i sistemi di regole o forme di archia (cioè gerarchia, patriarchia, monarchia, oligarchia, antropoarchia, eccetera) ed è invece fonda- ta su forme cooperative ed egualitarie di organizzazione sociale, politica ed economica, dove possono fiorire spazialità autonome e in continua evoluzione. Sebbene sia stato spesso detto che ci sono tanti anarchismi quanti sono gli anarchici, il mio assunto è che l’anarchismo debba abbracciare un’etica della non violenza precisamente perché la violenza si riconosce sia come un atto che come un processo di dominazione.

La geografia italiana del "degiovanimento

2000

SOMMARIO. E' in corso una riduzione strutturale del peso della popolazione giovanile su livelli mai sperimentati in passato. Si tratta di un fenomeno storicamente inedito, del quale l'Italia è una delle punte più avanzate. Nel nostro paese la popolazione under 25 è scesa sotto il 25%, a fronte di un livello medio europeo poco sotto il 30%.. Un termine proposto

Paesaggi Sinergici. Prime ipotesi di ricerca per la costruzione di una visione strategica del territorio a partire dal caso del sud Sardegna

2017

Territori competitivi e progetti di reti SILVIA VIVIANI Reti multiscalari e nuove economie delle città CARLO GASPARRINI Dalla post metropoli alla iper-metropoli: l'Italia tra super-organismi e arcipelaghi MAURIzIO CARTA Introduzione Star4planning: una ricerca sullo stato della pianificazione urbanistica in Campania FRANCESCO AbbAMONTE, PASqUALE DE TORO, FRANCESCO FRULIO, MARCO LAURO, RObERTO MUSUMECI Coesione territoriale, servizi ecosistemici culturali e infrastrutture verdi nella città metropolitana di Napoli ANTONIO ACIERNO, GIANLUCA LANzI L'area metropolitana, lo sviluppo urbano e le politiche di coesione VALERIA ANIELLO Nuova governance per connettere il sud: tra autorità di sistema portuale e città metropolitane DONATO CAIULO L'economia circolare e l'urbanistica temporale per le città metropolitane SELENA CANDIA, FRANCESCA PIRLONE Periferie rigenerate nelle "città laboratorio" NICOLE CARUSO Intercomunalità, metropolizzazione e legami territoriali ILARIA DELPONTE Città e porti: rigenerazione urbana e pianificazione portuale ANTONLUCA DI PAOLA quaestiones disputatae ANDREA DONELLI Landworks in progress_riattivazione del centro storico di Cosenza RObERTA FALCONE, GIUSEPPE PALERMO, ERMINIA D'ALESSANDRO I paesaggi di Ischia come strategie per il futuro GUIDO FERRARA, GIULIANA CAMPIONI 11 13 25 27 31 32 36 42 48 52 59 63 68 75 80 84 I Sezione: Governance INDICE Reti di apprendimento a supporto di territori competitivi CINzIA LANGELLA Il consumo di suolo come indicatore nella governance delle città metropolitane GIUSEPPE MAzzEO La prima piazza smart d'italia: esperimento di governance di uno spazio pubblico inclusivo tra tecnologia, reti immaterialie innovazione sociale bARbARA MELIS, GRAzIELLA ROCCELLA Provincia di Torino vs città metropolitana di Torino IRENE MORTARI, GIANNICOLA MARENGO La città metropolitana dall'utopia alla realtà. Una sfida complessa DOMENICO PASSARELLI, MARISA GIGLIOTTI Pensare Venezia CARLO PAVAN, NICOLA PAVAN, GIUSEPPE SACCà Periferie e forma urbana. Spunti di riflessione per un cambiamento programmatico del progetto di riorganizzazione della città esistente MARCO PIETROLUCCI Le città metropolitane dall'agenda all'azione nel cammino verso la sostenibilità GAbRIELLA PULTRONE Strumenti e metodi di governo della città metropolitana: il rapporto tra città consolidata e periurbano MARIA RITA SCHIRRU Esperimenti partecipati sul senso della bellezza, per la riabilitazione di aree e paesaggi degradati MARIA MADDALENA SIMEONE Misurare la reale dimensione delle città italiane: il concetto di urbanismo ANDREA SPINOSA Access to urban opportunities: mending the urban-rural divide in metropolitan areas GIOVANNI VECCHIO Metropolitan territories and new infrastructures MARICHELA SEPE Innovation and sustainability in traditional architecture and technology in the residential building of the old ottoman Algiers bENCHEKROUN MARWA, CHERGUI SAMIA The edge of creation GARy bROWN II Sezione: Competitive territories between innovation and integration 88 92 99 104 108 110 114 121 126 130 137 145 151 154 159 INDICE Cluster policies as an instrument for evolutionary planning-the case of Albania ELONA KARAFILI, LEDIAN bREGASI Greening in narrow urban spaces -an urban development concept for the old city of berlin Spandau KATHARINA LEHMANN, jOHANNA CARSTENSEN, jANET KLAWITTER, MARCEL KURz, DARIA SANKINA Various festival spaces responding to urban space in japan KENjIRO MATSUURA Growth and identity as basic principles of city planning jAN ObRTLíK Green and blue infrastructures for the regeneration of european metropolitan cities. Resilience practices in french métropoles IRENE POLI, CHIARA RAVAGNAN An innovative evaluation of green space system based on result-oriented approach. A case study of Wuhan city FU qIAN, HA SIjIE Community web-based development: crowdmapping for improving cultural heritage experiences in Piedmont GIUSEPPE ROCCASALVA Insights on the reconfiguration of fragile industrial waterfronts, defined by climate change and economic decline -the case of Coney Island Creek, New york GITTE SCHREURS, KRIS SCHEERLINCK Urban livability and happiness in metropolitan public spaces: a case study MARICHELA SEPE From the regional smart specialization strategy to the smart city projects: the case of Euregio gect cross border region and its 3 capitals Trento, bolzano and Innsbruck DANIELE VETTORATO Integrare. In una prospettiva di pianificazione metropolitana ISIDORO FASOLINO Interventi di cittadinanza attiva a piccola scala: il caso di r-urban poplar tra rigenerazione urbana e condivisione di conoscenza FRANCESCO AbbAMONTE, KLARISSA PICA, FEDERICO SARTORI Alla ricerca di una "magna" rete del territorio STEFANO ARAGONA Reti rigeneranti. Il piano di riqualificazione urbana a Matrah Miir FRANCESCA ARICI, TULLIO GIUFFRè, LUIGI LEDDA, GERO MARzULLO, CESARE ONORATO, GIUSEPPE TESORIERE Valenze identitarie e processi di metropolizzazione. Il progetto dell'area della ex polveriera di Ciccarello a Reggio Calabria NATALINA CARRà, CONCETTA FALLANCA, ANTONIO TACCONE III Sezione integrazione 165

Ma geografia fa rima con anarchia? A Rivista, Summer 2017

Dal 21 al 23 settembre si tiene a Reggio Emilia il primo incontro internazionale su geografi a e anarchia, con un denso programma e decine di relazioni, quasi tutte in inglese. Ne parliamo qui con un geografo reggiano, anarchico, tra i promotori e organizzatori dell'incontro.

SAGGIO SULLA CADUTA TENDENZIALE DELLA QUALITÀ PAESISTICA DEL TERRITORIO

Rivista Geografica Italiana, 2015

SUMMARY: Essay on the tendency of the quality of the landscape to fall. – Capitalist relation is historically developed on constitutive territoriality. It also reduces to the constitutive territoriality other spaces, which have different genesis and developments related to emotionality (configurative territoriality) and sacredness (ontological territoriality). Globalitarian capitalism seems unable to consider these geographic forms that are irreducible to others, and not assessable with metric parameters such as money or distance. Globalitarian capitalism leans toward the impoverishment of landscaping qualities not only throughout the reification of its immaterial elements. It also happens because of the weakening of based populations capacity to recognize themselves as emotional communities. RÉSUMÉ: Essai sur la chute tendancielle de la qualité paysagère du territoire. – La relation capitaliste s’organise historiquement sur l’articulation constitutive de la territorialité, en reduisant à celle-ci aussi des espaces qui ont une genèse et des développements différents, axés sur l’émotionnalité (territorialité configura- tive) ou bien sur le sacré (territorialité ontologique). On note dans cet essai que le capitalisme globalitaire est incapable de considérer ces formes géographiques de richesse dans leur consistence. Elles sont irreductibles à d’autres formes et ne peuvent pas s’exprimer qu’en termes monétaires. Ce capitalisme globalitaire a une ten- dance structurelle à appauvrir le territoire de ses qualités paysagères. Et cela, non seulement par la réification de ses élements immateriels, mais aussi à cause de l’érosion des capacité des populations de se reconnaitre comme des communautés émotionnelles. RIASSUNTO: La relazione capitalistica si svolge storicamente sull’articolazione costitutiva della territo- rialità, riducendo a essa anche spazi che hanno genesi e sviluppi differenti, imperniati aull’emozionalità (terri- rorialità configurativa) e sulla sacralità (territorialità ontologica). Qui notiamo come il capitalismo globalitario sia incapace di considerare queste forme geografiche di ricchezza, irriducibili ad altre forme e non valutabili secondo parametri monetari. Esso tende così strutturalmente ad impoverire il territorio delle sue qualità pa- esistiche non solo attraverso la reificazione dei suoi componenti immateriali, ma anche a causa dell’erosione della capacità di autoriconoscimento delle collettività insediate e dei visitatori come comunità emozionali.