Caorle e il Mare Adriatico settentrionale (original) (raw)

Turismo e paesaggio nell'Alto Adriatico: il caso di Albarella

Elia Vettorato, 2018

La seguente tesi vuole dare gli strumenti per comprendere il fenomeno del turismo balneare nell'Alto Adriatico. In particolare, il terzo capitolo ripercorre la storia della località di Albarella, evidenziandone le criticità post-progettuali e, antiteticamente, lo sfruttamento positivo della sua posizione geografica, in un contesto naturale di autentico pregio.

Dal Mar Nero all'Adriatico

Blind Peer Review. -Tutti i contributi inviati a «Rationes Rerum» sono sottoposti a revisione, secondo la formula del doppio anonimato, da parte di due esperti italiani o stranieri, di cui almeno uno esterno alla Direzione, al Comitato di direzione e al Comitato di redazione della rivista. L'elenco dei revisori viene pubblicato ogni due anni.

Nazione e Stato con particolare riferimento al caso dell'Adriatico orientale

"Fiume. Rivista di Studi adriatici", n. 32, II semestre 2015 , 2015

Nation and State: the Case of the Eastern Adriatic Sea by GIOVANNI STELLI in "Fiume. Rivista di Studi adriatici", n. 32, II semestre 2015. The areas of the eastern Adriatic sea, which were lost by Italy after 2nd World War, did belong to Italy for a short period (1920-24 to 1948), but were, in fact, of Italian culture for a much longer time. The concept of cultural nationality is the main object of this article.It is, first of all, necessary to make a distinction between “cultural nationality” (Nation) and “political belonging” (State). The identification of these two concepts was an ideological abuse operated by Nationalism during 19th century. It must be underlined that the Italian culture of Trieste, Fiume, and Dalmatia does not differ from that of other Italian regions and cities, as it dates back to the Roman Empire, and continues through Medieval time, the Renaissance and the subsequent centuries. However, such Italian culture could be called “marginal”, or, better, of “border type”, because the regions on the eastern Adriatic sea were in contact , conflict, or contamination with foreign languages and populations. Federico Chabod underlined that a Nation can be seen either through a “naturalistic” or a “voluntaristic” framework. The thnical concept (or “naturalistic” nationality, if we use Chabod’s terminology) considers the biological ties as central. Such concept, which has assumed an extreme and brutal form in the Nazist regime, was present also in other countries under the form of “ethnic-cultural nationalism” (Smith) and did generate strong moves for the expulsion of people belonging to other groups. Finally, the Author touches the terrible subject of the ethnical “cleansing”; historically, it started in the last quarter of the 19th century: at the Berlin peace congress in 1878 “ethnographic maps” were used for the first time: they were mapsadjusted in order to have ethnical areas coincident with the territories claimed by each State.

81 - Porti e commerci nell’alto Adriatico

Il tema è troppo vasto perché se ne possa tentare, in sede di lezione, uno svolgimento approfondito in ogni sua parte, tanto più che negli ultimi anni gli studi si sono moltiplicati aprendo nuove prospettive in varie direzioni e sollevando una quantità di problemi. Mi terrò dunque al partito di una semplice esposizione dello stato delle nostre conoscenze, ampiamente profi ttando dei contributi scientifi ci più recenti, alcuni dei quali (come quelli di Zevi, Baldacci e Ruggini) di straordinario interesse per il tema che ci riguarda. In una prima, e maggior parte, mi dedicherò alla presentazione ed, in parte, al vaglio delle fonti di cui disponiamo e soltanto alla fi ne tenterò un abbozzo di sintesi, sia pure a carattere estremamente provvisorio.

La maiolica di Castelli (TE) nell'Adriatico Orientale fra XVI e XVIII secolo. Attuali conoscenze e prospettive di ricerca / Castelli (Italy) Maiolica in the Eastern Adriatic between 16th and 17th Centuries. Current Knowledge and Research Perspectives

S. Bocharov, V. François, A. Sitdikov (Eds), Glazed Pottery of the Mediterranean and Black Sea region, 10th - 18th centuries, vol. 2, 2017

The Adriatic Sea has been for centuries a crossroads where ethnically, culturally and religiously diff erent communities have found an opportunity to meet, creating a dense set of relationships and cultural connections. The study of the evolution of dietary practices and convivial habits is an interesting observatory to deepen the knowledge on the interactions between these communities over the time. In this perspective the role of ceramics, as material well directly related to the consumption of food, acquires great signifi cance beyond the mere value of commercial traffi c indicator. Specifi cally the function of maiolica, pottery mainly linked to the tables, lends itself to shed light on the dietary practices and convivial table habits, where the socio-cultural identities are subject to numerous forms of contamination. The study of the diff usion of Italian maiolica on the east Adriatic coast is therefore a way to enhance our understanding of cultural infl uences between East and West in the early centuries of the Modern Age. This paper analyzes the phenomenon of the spread of Italian maiolica and in particular of that produced in Castelli (Teramo, Abruzzo) in the Eastern Adriatic in the Early Modern Age (c. 1550—1700). The recent interest of scholars on the circulation of post-medieval ceramics in the Eastern Mediterranean has highlighted new archaeological contexts that also returned maiolica from Castelli. The analysis of the state of knowledge fi rstly allows us to outline the contours of the phenomenon and then draw future research developments.

Atlantide nel Mare del Nord

recenti scoperte geologiche e paleoantropologiche confermano l'identificazione dell'Atlantide platonica con le terre dell'Europa nord-atlantica sommerse dopo la fine dell'ultima era glaciale

Alcuni problemi di storia comparata: l'alto Adriatico dopo le due guerre mondiali

Časopis za povijest Zapadne Hrvatske, 2012

Parole chiave: Alto Adriatico, storia comparata, dopoguerra (dopo la Prima e la Seconda guerra mondiale), nazionalizzazione, repressione. La comparazione storica può tornar utile per superare narrazioni stereotipate e fortemente dipendenti da presupposti di tipo ideologico. In questa sede verranno confrontati i dopoguerra dei due conflitti mondiali nell'area altoadriatica: si tratta infatti di periodi che e presentano forti parallelismi, perché vedono come protagonisti da una parte due stati per la nazione impegnati a conquistare il controllo del territorio operando sia a livello diplomatico che sul campo, e dall'altra una società locale fortemente plurale e fortemente frammentata, che rilutta al nuovo ordine ed alle semplificazioni che esso comporta. La comparazione riguarderà quindi il lungo processo di definizione dei confini, le occupazioni militari, le politiche di nazionalizzazione dei territori di frontiera, i presupposti culturali dell'intolleranza nei confronti delle minoranze, le pratiche della violenza in rapporto con il nesso guerra/rivoluzione, i tentativi di ingegneria etnica e gli spostamenti forzati di popolazione.

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