Il seme umanissimo della filosofia: itinerari nel pensiero filosofico di Giuseppe Semerari (original) (raw)
Questo libro si propone l'obiettivo di riaprire il discorso sul pensiero di Giuseppe Semerari (Taranto 1922-Bari 1996) e sul ruolo fondamentale che esso ha avuto nella filosofia italiana nella seconda metà del Novecento. Questa stessa operazione di "riapertura del discorso" Semerari tentava, nei confronti di Pantaleo Carabellese, nel testo La sabbia e la roccia 1 , del 1982. Scriveva Semerari "di un autore non si può parlare, se i suoi scritti non si trovano, non circolano" 2. La difficile reperibilità delle opere pubblicate da Giuseppe Semerari, delle quali, dopo la sua morte, solo due (Insecuritas 3 e Introduzione a Schelling 4) sono state riedite, rischia di fare cadere nell'ombra il pensiero di questo filosofo e il ruolo che esso ha avuto nella filosofia italiana, a partire dagli anni Cinquanta. Questo lavoro cerca di ricostruire il percorso di pensiero di Giuseppe Semerari a partire dalle sue relazioni strettissime, sia con alcuni settori della filosofia del passato, sia con la filosofia italiana a lui contemporanea. I diari del 1962 e del 1963, pubblicati a metà degli anni Novanta testimoniano la fitta rete di discussione e di confronto che Semerari intrattiene con le parti più vitali della filosofia dell'epoca. Dopo essersi laureato in Giurispudenza nel 1945, presso l'Università di Bari, sotto la guida di Aldo Moro, Semerari nel 1948 si laurea in Filosofia, presso l'Università "La Sapienza" di Roma, sotto la guida di Pantaleo Carabellese. Il rapporto con Carabellese, analizzato nel secondo capitolo della prima sezione di questo volume, svolge, senza dubbio, un ruolo fondamentale nella configurazione delle problematiche che caratterizzeranno lo svolgimento del pensiero di Giuseppe Semerari. Nella introduzione a La sabbia e la roccia, Semerari inserisce il pensiero di Carabellese in quello che egli definisce il lato italiano "di quel processo, che è tra gli eventi più affascinanti, tormentati e perturbanti del pensiero novecentesco" e che egli chiama "la rifondazione dell'Ontologia" 5. Nella nuova ontologia che Semerari, sin dal suo libro del 1953 Storia e Storicismo. Saggio sul problema della storia nella filosofia di P. Carabellese 6 , vede configurarsi nel pensiero di Carabellese, essere e divenire non sono due concetti opposti che si negano a vicenda, ma, al contrario, il tempo viene considerato come l'essere stesso delle cose. In questa prospettiva, dice Semerari, "L'essere delle cose è, dunque, il tempo, perché il tempo rende conto del concreto processo di costituzione e di permanenza dell'essere. L'identificazione 5