Mazzarelli, Carla "Old masters" da exempla a souvenir : note sulla fortuna dell’Aurora Rospigliosi di Guido Reni tra Settecento e Ottocento. 2012. In: Roma fuori di Roma, 509-527. (original) (raw)
Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro senza l'autorizzazione scritta dei proprietari dei diritti e dell'editore. Progetto grafico di Gianni Trozzi © copyright 2012 by Campisano Editore Srl 00155 Roma, viale Battista Bardanzellu, 53 Volume realizzato con il contributo del Prin 2008 (Programma di Ricerca Scientifica di Rilevante Interesse Nazionale) del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca per il progetto Per una storia del mercato dell'arte. Da Roma all'Europa e al Nuovo Mondo, tra la seconda metà del secolo XVIII e la fine del XIX. Coordinatore scientifico: Liliana Barroero (Università Roma Tre, Dipartimento di Studi storico-artistici, archeologici e sulla conservazione), coordinatori di unità:
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2020
Il contributo torna ad analizzare il fondo librario della regina Maria Carolina, la sua raccolta tedesca, costituita in quantità significativa da testi di narrativa e di teatro. Rilegati in cartoncino bleu-gris, i volumi di piccolo formato, qui presi in esame, dimostrano la loro origine di elezione dalla fortunata formula della bibliothèque bleue, oramai bisecolare. Vi compaiono autori e autrici famosi e meno famosi, i cui scritti all’epoca avvincono il pubblico, in privato e sulle scene. Testimonianze in molti casi rare se non uniche sul piano bibliografico, e preziosi tasselli per la storia dell’editoria.
Cesare Rinaldi, Guido Reni e l’ecfrasi del moderno
Quaderns d’Italià, 2021
Affinché la descrizione di opere d’arte potesse trovare spazio nell’ambito della lirica moderna era necessario andare oltre il primato classicistico della poesia sulla pittura e riconoscere un’affinità e un’intesa paritaria fra arti sorelle. Con le Rime nuove del 1603 il poeta Cesare Rinaldi, amico dei Carracci e di Guido Reni, inaugura una nuova possibilità di dialogo tra pittura e poesia su base lirica e soggettiva, ponendo al centro di quel canzoniere il mito luminoso di Barbara come immagine del sentimento polemicamente al di là del “vero” e del “falso”.
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