L’op. 14 di Tomaso Cecchini (1619) tra Dalmazia veneziana e Ungheria reale (original) (raw)
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Comunicazione tenuta in occasione del Colloquio Internazionale di Studi "Venezia e il Levante tra il XIII e il XVIII secolo", Venezia, Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica, 19-20 ottobre 2006. Per quanto possibile, le località transilvane vengono per la prima volta indicate nelle tre dizioni romena (lingua che esprime buona parte degli odierni toponimi), ungherese (lingua del regno d'Ungheria, di cui la Transilvania fu parte in epoca medievale e moderna) e tedesca (lingua delle locali comunità sassoni); nel resto del contributo, per evitare superflue ripetizioni, si è preferito utilizzare il solo toponimo contemporaneo.
The analysis of the similarities between the decoration of a series of twelve falconets prepared by Tyrolean smelter Gregor Löffler, considered one of the most important manufacturers of firearms of his time, for Sigmund Thun Castel Thun said the Speaker opens a window on the humanities of the customer and the cultural references that artists working in Innsbruck, Vienna and Prague were called to interpret working for Ferdinand I. of Habsburg in the mid-sixteenth century. L' analisi delle somiglianze fra la decorazione di una serie di dodici falconetti predisposti dal fonditore tirolese Gregor Löffler, considerato uno dei maggiori costruttori di armi da fuoco del suo tempo, per Sigismondo Thun di Castel Thun detto l’Oratore apre uno spiraglio sulla cultura umanistica del del committente e sui riferimenti colti che gli artisti operanti fra Innsbruck, Vienna e Praga furono chiamati ad interpretare lavorando per Ferdinando I. d'Asburgo verso la metà del Cinquecento.
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Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken, 2022
In recent decades, research on the Venetian mainland state has underlined the tendency of subject elites to establish political relationships with foreign princes. This phenomenon was remarkably prominent in the cities of Brescia and Bergamo. The western periphery of the Venetian state was home to a wealthy and ambitious feudal nobility whose loyalty to the Most Serene Republic was very dubious. From the early decades of the 16th century, the Gambara family of Brescia maintained habitual contacts with the Imperial court and Spanish Lombardy to gain prestige and honour. In 1584 and 1596 two young brothers, Scipione and Lucrezio Gambara, were thus sent to the court of Emperor Rudolf II in Prague, where they served as pages. Although their brief experiences did not lead to noteworthy careers, their stay in Prague represented their family's interest in preserving its long-standing Imperial allegiances. The rich family correspondence provides a detailed account of the two brothers' life at the Imperial court, highlighting their family networks and relationship with courtiers and ambassadors. The Gambaras' pro-Habsburg attitude ultimately had a negative impact on their relationship with Venice, since the Republic could not completely trust them as vassals. Nevertheless, the family's allegiance to the House of Austria endured at least until the 1630s. Introduzione Negli ultimi decenni la storiografia sulla Terraferma veneta ha insistito sulla natura composita del Dominio, evidenziando la complessità di uno scenario caratterizzato da vari attori politici-patriziati urbani, comunità di valle, giurisdizioni signorili-in perpetua negoziazione con un'oligarchia veneziana propensa da parte sua a ricorrere alla collaborazione dei governati.1 È emerso, in questo quadro, il ruolo significativo 1 Questo contributo deve molto ai consigli e alle critiche di Cinzia Cremonini: a lei va pertanto il mio ringraziamento. Sulla Terraferma veneta, cfr. Alfredo Viggiano, Governanti e governati. Legittimità del potere ed esercizio dell'autorità sovrana nello Stato veneto della prima età moderna, Treviso 1993; Claudio Povolo, Centro e periferia nella Repubblica di Venezia. Un profilo, in: Giorgio Chittolini/ Anthony Molho/Pierangelo Schiera (a cura di), Origini dello Stato.