L'arte delle Maioliche si fonde con la storia dell'arte: il 'caso' della Manifattura Minghetti (original) (raw)

Storie (di) ceramiche 2. Maioliche "Arcaiche"

2016

“Storie (di) Ceramiche” è una giornata di studi dedicata alla memoria di Graziella Berti, studiosa di ceramica medievale e figura importante per gli studi storici sulla Pisa medievale e moderna, venuta a mancare l’11 Giugno del 2013. Questa occasione, giunta alla sua seconda edizione, vuole ricordarla nella maniera che lei stessa avesse apprezzato di più: attraverso i temi a lei cari, l’innovazione della ricerca e le nuove generazioni di studiosi. La seconda edizione, svoltasi l’11 Giugno 2015, a due anni dalla scomparsa della studiosa, è stata dedicata al tema delle Maioliche “Arcaiche” intendendo in questa maniera rendere omaggio non solo agli studi sulla maiolica arcaica pisana e, più generalmente, toscana (tra i temi più cari a Graziella Berti), ma comprendendo con “arcaiche” tutte quelle maioliche e, più genericamente, quelle ceramiche prodotte e circolanti in Italia tra XII e XV secolo. In questa maniera sono stati presentati alcuni studi di sintesi sulle maioliche arcaiche della Toscana settentrionale che, ripartendo dalle analisi pregresse, hanno riaperto il dibattito sulla conoscenza dei centri di produzione e sulla circolazione di questi manufatti dal Duecento in poi. Inoltre, è stata l’occasione per far conoscere alcune nuove ricerche sull’Italia meridionale che riguardano la produzione e circolazione di manufatti invetriati e smaltati tra XII e XIV secolo.

Si fabbricò maiolica nelle fornaci di Manduria? Appunti su anforette e boccali “a bande e linee alternate” del Museo di Faenza

“Liber Amicorum”. Miscellanea di studi storici offerti a Rino Contessa, a cura di Giovangualberto Carducci, Manduria, Filo Ed., 2003, tomo I, pp. 255-285., 2003

Si analizza un gruppo di anforette delle collezioni prebelliche del MIC di Faenza caratterizzate morfologicamente da un corpo globulare e un largo collo cilindrico e dal decoro a larghe bande alternate a linee ondulate sia sul corpo, sia sul collo. Mancando dati specifici sulla loro provenienza, se non l'indicazione di un dono della Soprintendenza della Puglia, si è proceduto al confronto con analoghe anforette rinvenute numerose a Manduria e in altri centri del Salento (Tricase e Lecce). La consonanza morfologica e decorativa con manufatti sempre di Manduria con tecnologie ceramiche differenti (graffita policroma tipo Manduria, ceramica dipinta in rosso/bruno), nonché con anforette in maiolica bianca non decorata, assieme al rinvenimento di scarti di fornace ed a documentazione archivistica sull'esistenza in loco di fornaci, corrobora la proposta di attribuire a fabbriche di Manduria del XVI secolo le anforette conservate a Faenza assieme ad altre in graffita policrome della stessa provenienza.

Cultura iconografica nella maiolica di maestro Domenego da Venezia

Da Venezia alla Calabria. La maiolica secentesca di Gerace riscoperta, 2021

In the scientific literature relating to Venetian ceramics of the second half of the Sixteenth century, there is rarely any detailed mention of the production of Master Domenico, except in relation to the historiated ceramics. On the other hand, regarding the pieces considered in this study, that is those pharmacy potters characterized by the presence of medallions portraits, the information is vague and often limited to a mere hurried description of the works, included in a wider context. Considering the scarce presence, in the sector’s literature, of insights studies about ceramics’s portraits, this study is an innovation about the knowledge of the iconographic matrix, capable of combining this particular part of the production of Master Domenico da Venezia, with the contemporary figurative culture expressed through other artistic forms, such as painting, drawing and engraving. Certainly this study does not claim to be a point of arrival in the sector’s research, but it intends to open up new paths that can be pursued by the future studies. This study made possible the iconographic’s recostruction of Maestro Domenico’s production. This seemed to be decidedly varied, moving from graphic engravings produced by Titian’s schools to more strictly pictorial references from Tintoretto. In addition to the great figures of Venetian figurative culture, the iconographic and documentary investigation revealed how the ceramic’s Master also ranged between the subjects of Bonifacio Veronese and Jacopo Bassano. The research was methodologically carried out in two complementary phases which concerned: first, the analysis of graphic references starting from the European engraving production of the Sixteenth century, up to, in a second time, the comparison with the pictorial methods of the Venetian’s maniera of the same period. From this investigation emerged that Master Domenico was not limited to mere potter production, but that he was a complete artist, perfectly integrated into the figurative culture of his time. The application of this research method, then, took place both on a general common base to the ceramic works, and then through the more insight investigation of specific categories divided according to the reproduced subject: young men, old men, portrait of a warrior and female portraits. In conclusion, it is possible to say with certainty that Master Domenico da Venezia was not a craftsman detached from the contemporary artistic context, but rather rightly represented a trade d’union between graphic and pictorial culture and the ceramic production of Venetian Sixteenth century. . Testo di Angelo Bartuccio e Valentina Volpe

APPUNTI SU MODA E CREATIVITA': IL CASO DI MAISON MARTIN MARGIELA

Esaminando la moda come attività creativa, il presente lavoro si prefigge di evidenziare alcuni momenti del processo creativo dell'azienda di moda Maison Martin Margiela 1 : proseguendo tramite citazioni di sistemi premianti (di riviste specializzate, di curatori di mostre, giornalisti di moda, e gruppo dei pari) -che promettono legittimazione sia al fashion designer, che alla Maison, che al prodotto culturale riconoscendolo come creativo -si evidenzieranno quelli che sono, dal punto di vista delle dinamiche micro-sociali e dal punto di vista delle dinamiche-macro sociali, i tratti spettacolari e anti-convenzionali della Maison Martin Margiela. 2 1 Maison Martin Margiela è un casa di moda fondata 1988 al 102 rue Reamur di Parigi, dal designer Martin Margiela. Martin Margiela inizia la sua carriera come designer free-lance nel 1980 a Milano, e dal 1985 al 1987 diventa design-assistant di Jean Paul Gautier. Nel 1988 fonda "Maison Martin Margiela" insieme a Ms. Jenny Meirens che appoggia il designer da un punto di finanziario. La prima collezione ready-to-wear donna di "Maison Martin Margiela" è dell'ottobre 1988. Numerose mostre sono state dedicate e/o sono stae curate dal designer belga, come: Le monde selon ses créateurs Musée de la Mode et du Costume, Palais Galliera, Paris 1991; Infra-Apparel, Metropolitan Museum of Art, 1993; Belgian Fashion, Antwerp Style Fashion Institute of Technology, New York City; Martin Margiela: 9/4/1615, Rotterdam, 1997. L'indirizzo della Maison attualmente è: 13, Boulevard St. Denis, 75002 Paris, France. 2 Ovvero le due condizioni che Diana Crane, in "Reward System In Art, Science and Religion, American