Recensione a A. G. Biuso, Chronos. Scritti di storia della filosofia, Mimesis, Milano-Udine 2023 (original) (raw)

2023, S. Piazzese, recensione a Chronos. Scritti di storia della filosofia, in «In Circolo», n. 15, giugno 2023, pp. 179-184, ISSN 2531-4092

Stefano PIAZZESE Un frammento orfico afferma che Tempo, Χρόνος, è l'unico principio di tutte le cose. Da esso scaturiscono Etere e l'enorme voragine sconfinata e indeterminata: qui l'origine di tutti gli dèi secondo processione limitata e illimitata. 1 In Chronos. Scritti di storia della filosofia l'autore ripercorre i propri sentieri speculativi a partire dal principio di tutte le cose, il Tempo, esplorando diversi itinerari, ambiti filosofici, intesi come tentativi che l'uomo, nel corso della storia, ha edificato una volta "fuoriuscito" dal grande baratro, dalla grande voragine dell'indeterminazione, prendendo forma, diventando un ente finito. Se la finitezza dell'ente-uomo comporta il tentativo necessario di affrontare l'immenso baratro del caos dove, stando sempre al frammento citato all'inizio, non vi è alcun limite, ma solo oscurità ininterrotta, la filosofia è la più alta e ambiziosa espressione di questo tentativo. L'itinerario teoretico di Biuso ha nel fondamento il proprio inizio crono-logico: la tragedia eschilea, ovvero parola filosofica pronunciata in versi a partire dalla quale viene sviluppata la prospettiva storica del libro. Si tratta, infatti, di scritti di storia della filosofia poiché bisogna «fare della storia la vibrazione delle vite individuali e di queste vite il senso stesso dell'accadere storico» (p. 31). Le tragedie eschilee permettono di cogliere il plesso fondativo della Grecia antica e dell'Europa che risiede nella «potenza dell'elemento sacro nella formazione delle comunità umane» (Ibid.). Questo tratto distintivo e identitario dell'Occidente è agli occhi dell'autore decisivo per comprendere l'adesso della parola di Eschilo, la sua presenza ora. L'ermeneutica della tragedia eschilea proposta è un inno all'indiscussa sovranità di