Aggiunte alla storia di Palazzo Sansedoni - Bullettino Senese di Storia Patria, n. CXXIX, 2022, pp. 164-196 (original) (raw)

Sansedoni (palazzo di Firenze), in: Quadrerie e committenza nobiliare a Firenze nel Seicento e nel Settecento, a cura di C. De Benedictis, D. Pegazzano, R. Spinelli, Firenze 2019, pp. 197-239

Nel saggio si analizza la collezione che il nobile senese Orazio Sansedoni, alto funzionario del governo lorenese e cavaliere di Malta, aveva raccolto a metà Settecento nella sua residenza fiorentina presso la Casa della Commenda a Ponte Vecchio, dove primeggiavano le opere di Giovanni Domenico Ferretti, ed il suo noto "Gabinetto degli Arlecchini".

Laura Vigni, La famiglia Sansedoni dal Cinquecento all’estinzione, in Palazzo Sansedoni, a c. di F.Gabbrielli, Protagon Editori, Siena 2004, pp.57-87.

Quando Porzia, vedova di Giovanni Sansedoni, seppe che il figlio Alessandro nel 1786 si sarebbe sposato con la marchesina Cennini, comunicò tutto il suo compiacimento all'altro figlio Ambrogio: "Potete immaginarvi la mia consolazione se vi ricordate del desiderio che avevo di vedere il di lui stabilimento e tanto più quanto che, avendo il parentado delle bellissime vedute anche di interessi futuri 1 , lascerò la mia famiglia in stato che nessuno averà bisogno l'uno dell'altro e così sarete in grado di usare amicizia fra voialtri fratelli dettata solo dal buon cuore e non dalla necessità, il che spero che produrrà una concordia più sincera ed un attacco più costante" 2 .

- Umanesimi baronali - Atlante storico feudale: ex Principato di Taranto, di Salerno e Bisignano, (dei due rami dei Sanseverino) e nei territori degli Acquaviva-d'Aragona, tra il 1463 (Prima Congiura dei Baroni) e il 1485 (Seconda Congiura dei Baroni), Ferruccio Canali e Virgilio C. Galati

La mancanza di studi territoriali complessivi riguardanti la distribuzione corografica effettiva riferibile a ciascuna Baronia nel regno di Napoli nella seconda metà del XV secolo, induce a considerare queste nostre indicazioni come un primo approccio di massima, utile a comprendere, per la prima volta, l’entità fisica dei Domini considerati, la loro rilevanza e l’impatto all’interno del Regno, le possibilità territoriali in rapporto alle committenze sia insediative, sia architettoniche tra Feudi titolati, riferiti cioè a famiglie che però non ne avevano la gestione diretta; e Feudi sui quali i vari gruppi familiari avevano il controllo diretto.The lack of studies territorial total regarding the actual distribution chorographic attributable to each Barony in the kingdom of Naples in the second half of the fifteenth century, it leads to consider this our recommendations as a first approach in principle, useful in understanding, for the first time, the physical entity of Domains considered, their relevance and impact in the Kingdom, the possibilities in relation to territorial commissions both settlements, both architectural. The difficulties for territorial identification uniquely Baronie and Feudi in a restricted period like that between 1463 and 1485 (with extension then until 1499) appear, at present Research, in many ways is insurmountable for legal reasons related to the situation XV (in the presence, for example,