La metriko kaj harmonio de Kalevala – en la originalo kaj en Esperanto (original) (raw)
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Il Kalevala e la Mitologia Finnica in Italia
Kalevala. Epica, magia, arte e musica a cura di Vesa Matteo Piludu, in collaborazione con Frog, 2021
Nuova versione riveduta e corretta dell'articolo pubblicato nel 2014 (versione bilingue) e 2015 (versione italiana). La nuova versione del 2021 è pressoché identica nei contenuti, ma ci sono delle piccole variazioni, per esempio alcune correzioni e nuove note editoriali.
L'epica "Kalevala" svelata come una via d'iniziazione (It)
L'epica "Kalevala" svelata come una via d'iniziazione , 2019
In questo articolo faremo luce su questa epopea da due diversi punti di vista. Descriveremo prima la vita e il lavoro del curatore di Kalevala, il medico e botanico Elias Lönnrot. Successivamente verrà affrontata l'innovativa interpretazione spirituale del filosofo e scrittore finlandese Pekka Ervast.
Kalevala. Epica, magia, arte e musica, 2021
Nuova versione riveduta e corretta (con alcune modifiche linguistiche e alcune note a piè di pagina) dell'Introduzione (2021, Piludu, Vesa Matteo & Frog) all'antologia "Kalevala. Epica, magia, arte e musica" a cura di Vesa Matteo Piludu, in collaborazione con Frog. Prima edizione bilingue (italiano e inglese): 2014. Seconda edizione italiana: 2015. L'antologia pubblica articoli di 11 studiosi e artisti finlandesi che approfondiscono gli interventi del convegno "Kalevala. Epica, magia, arte e musica" (2011, organizzato dalla Società del Kalevala (Kalevalaseura) a Bottenicco di Moimacco & Cividale del Friuli per celebrare il suo centenario, con la collaborazione dell'Associazione Musicale Sergio Gaggia e molti altri enti locali e finlandesi.
La tradizione retorica e metrica nell'Islanda medievale
Medioevo Europeo 6/2, 2022
L'articolo passa in rassegna la trattatistica retorica e metrica dell’Islanda medievale, rappresentata dai celebri trattati grammaticali islandesi e dai trattati di metrica norrena Háttalykill in forni, Litla Skálda e Háttatal. Le testimonianze letterarie prese in esame ci permettono di seguire la progressiva caratterizzazione della composizione scaldica (in origine arte orale) come ars poetica letteraria, i cui princìpi sono stati progressivamente definiti e descritti in modo sistematico. Ponendo particolare attenzione ai (presunti) modelli delle opere trattate, vengono illustrate le modalità attraverso le quali si costituì il discorso poetico in Islanda e come l’impulso pedagogico dei libri di testo latini venne ripreso e impiegato all’interno della tradizione vernacolare. Nell’Islanda a cavallo tra il Ⅻ e il ⅩⅣ secolo colpisce l’audace trasposizione, operata dall’intellettuale nordico, delle influenze esterne alla cultura autoctona: l’apprendimento della sapienza classica subì diversi stadi di adeguamento alla cultura e alla lingua vernacolare. The article deals with rhetorical and metrical treatises of medieval Iceland, that is, the renowned Icelandic Grammatical Treatises and the Norse metrical treatises Háttalykill inn forni, Litla Skálda, and Háttatal. The literary evidence taken into consideration enable us to track the gradual definition of skaldic poetry (originally an oral art) as a literate ars poetica, whose tenets were progressively specified and described in a systematic way. By paying special attention to the (presumed) models of the works discussed, we can outline the ways in which the Icelandic poetic discourse was formed, and how Latin pedagogical concepts were taken up and employed within the vernacular tradition. What is striking about Iceland between the Ⅻ and ⅩⅣ centuries is the bold transposition of the external influences to the native culture: the acquisition of classical knowledge went through different stages of adaptation to the vernacular language and culture.
Ítaca. Quaderns Catalans de Cultura Clàssica, 2021
Homometric occurrences show great frequency in the extant Greek strophic poetry, fitting well in its careful metrical and verbal construction and strengthening keywords or central ideas in the odes. Nevertheless, it attracts almost no attention in the main Greek metrics handbooks, where this poetic tool is usually mentioned in cursory assertions about general correspondences between the metrical and the verbal level in a choral ode. Despite J. B. Bury's attempt at underscoring isometric verbal repetitions in Pindar's epinician odes, an overall study and an attempt to provide an interpretation remain a desideratum. In the following paper I shall discuss some aspects regarding this topic in Pindar's poetry, aiming to demonstrate its relevance to poetic exegesis.
Critica delle microvarianti nella tradizione della lirica italiana delle Origini
Filologia italiana, 2017
Secondo il cosiddetto «metodo lachmanniano», l’editore critico deve dimostrare la parentela tra i testimoni unicamente sulla base degl errori congiuntivi. Tuttavia, nel caso in cui questi scarseggino o manchino del tutto, è possibile che la classificazione tenga conto anche delle varianti formali («microvarianti») e più in generale delle varianti di possibile origine indipendente. Tali varianti, data la loro natura poligenetica, di norma vengono escluse dal novero delle innovazioni significative. Ciò non significa però che, ai fini dello studio della storia di un testo, siano superflue. Lo scopo del saggio è quello di dimostrare come esse possano contribuire a rafforzare la plausibilità di ipotesi ricostruttive basate prevalentemente su elementi indiziarî. Un esempio è fornito dalla tradizione della ballata Fresca rosa novella di Guido Cavalcanti. L’analisi delle «microvarianti» presenti nella tradizione permette di corroborare l’ipotesi che il canzoniere Chigiano abbia contaminato la lezione della sua fonte principale con quella di un manoscritto particolarmente autorevole, probabilmente vicino al canzoniere Vaticano. According to the so-called «Lachmann’s method», the relationship among the manuscripts can be demonstrated only on the presence of conjunctive errors. Nevertheless, in the event that conjunctive errors are few or entirely absent, it is possible that the classification takes into account formal variants («micro-variants») or, more broadly, variants that may have occurred independently. Variants of this kind are usually regarded as polygenetic, and excluded from the notion of significant innovations. This does not mean that they are altogether useless to study the history of the transmission of a text. This article aims at demonstrating that micro-variants may help to increase the plausibility of classification hypotheses essentially based on circumstantial evidence. An example of this is given by the textual transmission of Cavalcanti’s ballata Fresca rosa novella. The analysis of the microvariants attested in the manuscript tradition serves to corroborate the view that the Canzoniere Chigiano «contaminated» the reading of its main source with that of a very authoritative manuscript, probably similar to the Vatican Canzoniere.