Istituto per l'Ambiente Marino Costiero (original) (raw)

Grotta del Bue Marino, Studio Incidenza Ambientale Ramo Nord

2022

Il monitoraggio del Ramo Nord del Bue Marino, effettuato per lo Studio di Incidenza Ambientale commissionato dall’Amministrazione Comunale di Dorgali (NU), ha individuato un’elevata variabilità degli indicatori fisici di base: vaste caverne aperte collegate da gallerie, caratterizzate da elevata energia di base. Il tratto situato tra il Lago Abissale e la fine del ramo aperto al pubblico (Torta Nuziale) ha finora mostrato caratteristiche di “grotta a bassa energia”. Tuttavia, grazie al collegamento diretto con masse d’aria e d’acqua a differenti temperature e umidità, il segmento di grotta è interessato da persistenti correnti convettive capaci di mitigare gli incrementi di temperatura, umidità e CO2 indotti dalla presenza di gruppi di visitatori, che vengono riassorbiti molto rapidamente dal sistema grotta. Per quanto riguarda gli habitat studiati, il sistema si autoconserva, data la grande estensione della cavità che rimane inaccessibile. Il percorso turistico è limitato rispetto al mosaico complessivo degli habitat, e attraversa tratti faunistici insignificanti e ad alto dinamismo ecologico (influenza delle maree per la parte acquatica) o poveri, a causa della scarsità di acqua corrente e quindi di disponibilità alimentari. Se verranno adottate le misure di mitigazione suggerite dall’interpretazione dei dati raccolti, si potrà quindi prevedere che l’esecuzione dei lavori di messa in sicurezza per il riutilizzo a fini turistici del tratto in esame avrà un impatto trascurabile, sia sotto il profilo degli impatti umani sul clima di grotta, sia sugli habitat naturali, non compromettendo lo stato di conservazione delle popolazioni animali presenti.

L’esperienza di Natura 2000 Basilicata nel quadro delle attività di ricerca dell’Istituto per l’Ambiente Marino Costiero – CNR Crescenzo VIOLANTE (*), Eliana ESPOSITO (*), Salvatore MAZZOLA (*),Sabina PORFIDO(*)

I sistemi costieri sono aree di notevole interesse turistico e ambientale la cui gestione richiede competenze diversificate per lo sviluppo di strategie sostenibili in grado di coniugare attività antropiche e tutela delle risorse naturali. L’evoluzione delle coste è regolata sia da processi oceanografici sia terrestri, che agiscono su una fascia di territorio al contatto tra terra e mare la cui estensione dipende dalla tipologia costiera e dal regime climatico. Per queste ragioni lo studio di tali sistemi è necessariamente interdisciplinare e include sia settori emersi sia sommersi. Il programma Rete Natura 2000 Basilicata, con la redazione di Piani di Gestione dei siti di interesse comunitario presenti sul territorio in oggetto, soddisfa tali esigenze attraverso il supporto di istituzioni di ricerca in grado di considerare i molteplici aspetti correlati allo studio del territorio. In particolare la decisione assunta dalla Regione Basilicata con D.G.R. 1961/09, di estendere in ambito marino i piani di gestione relativi alle aree territoriali omogenee 7 e 8, permette di integrare l’ambiente sommerso nel processo gestionale. In tale contesto l’Istituto per Ambiente Marino Costiero (IAMC) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) svolge attività di ricerca in grado di fornire un supporto concreto allo sviluppo sostenibile delle aree costiere. L’IAMC_CNR, costituito da sei sezioni e da un laboratorio di biologia marina, tradizionalmente si occupa di tematiche inerenti le Scienze del Mare segnatamente ad aspetti di geologia, biologia, chimica, fisica, e studi mirati alle risorse rinnovabili (pesca ed acquacoltura) ed alle tecnologie marine. Tra le linee di ricerca più rappresentative delle attività svolte all’interno delle sezioni dell’IAMC, si segnalano la geologia e la geofisica marina, la climatologia delle coste e delle dinamiche del trasporto solido litoraneo, la caratterizzazione e mappatura degli habitat marini, l’ecologia e la biodiversità degli ecosistemi marini, la tolleranza del sistema marino alle perturbazioni naturali e antropiche, le risorse della pesca e dell'acquacoltura, i rischi ambientali ed il paleoclima. Tali ricerche risultano supportate dai numerosi laboratori, dalla strumentazione avanzata per la ricerca a mare e dalla disponibilità di grandi attrezzature marine incluso tre imbarcazioni per ricerche oceanografiche.

GILBERTO MARZANO 68 Controsservatorio ambiente e territorio

Cucina tradizionale e sviluppo del territorio Agribusiness Paesaggio & Ambiente --Vol. XIII -n. 1, Marzo 2010 Traditional Cuisine and Regional Development. The cuisine can be imagined as a utopian place where high quality, economic development and, of course, traditions and local products should live in harmony. But, can food and typical wine really become a lever for economic development or their potential is overrated? In local development research, food, wine and typical products are indicated as one of the most important resources for the tourist market. It appears that typical products, popular festivals, enogastronomical and cultural tours are a growing passion among Italians. This view is shared by supporters of a tourism which respects culture and environment. In a recent publication, 84 structures, called Museum of taste, Library of taste, etc, which attempt to preserve and enhance traditional local food and wine, were presented. Thus, is it a valid idea, or only a hope, that local food and wine can be exploited for the economic development of territories? However, how economic revenue can it be sustained in the time? Focusing on these issues, this paper tries to demonstrate that the exploitation of traditional local cuisine needs a deep knowledge of traditions, which does not necessarily mean the philological revival of old recipes, but the knowledge of underlying rules of these recipes and an intelligent use of local products.

Studio Ambientale e Progetto DI Riqualificazione Della Fascia Costiera Del Comune DI Portici, Campania

Riassunto – La fascia costiera campana è caratterizzata da paesaggi di eccezionale valore naturalistico, ma al contempo ospita una consistente parte delle risorse economiche con importanti centri urbani ed industriali, infrastrutture viarie e di attività turistiche; tale area costituisce una delle zone più soggette a degrado ambientale sia per la fragilità intrinseca tipica di ogni ambiente di transizione, sia per gli interessi conflittuali che vi si accentrano. L'intera fascia litoranea presenta un'urbanizzazione talmente spinta da stravolgere l'assetto ambientale naturale: esempi sono gli insediamenti di tipo residenziale-abitativo del litorale vesuviano. L'amministrazione comunale di Portici, negli ultimi anni, è stata intenta a perseguire l'obiettivo del " Miglioramento della Qualità della Vita " della comunità porticese, orientando le attività in modo da riconsegnare ai cittadini quella preziosa risorsa denominata " litorale ". A tale sco...

Studio Integrato DI Un'Area Marino-Costiera: La Foce Del Fiume Volturno

2016

PROGETTO PONa3_00363 I-AMICA (Infrastruttura di Alta tecnologia per il Monitoraggio Integrato Climatico-Ambientale) PROGETTO PONa3_00363 I-AMICA (Infrastruttura di Alta tecnologia per il Monitoraggio Integrato Climatico-Ambientale) PROGETTO PONa3_00363 I-AMICA (Infrastruttura di Alta tecnologia per il Monitoraggio Integrato Climatico-Ambientale) 7 dello spazio marittimo e terrestre al fine di mitigare i conflitti ed esaltare le sinergie tra settori e attività in competizione per lo spazio marittimo e costiero (es. infrastrutture per uso di energia da fonti rinnovabili, acquacoltura, trasporti). Il modello che sta alla base della Direttiva Quadro sulla Strategia per l'Ambiente Marino (2008/56/CE) individua nel monitoraggio marino, finalizzato alla conoscenza del contesto, la prima delle componenti operative del sistema di governance. Figura 1-Schema di sviluppo circolare delle componenti operative della governance. Un programma di monitoraggio può essere considerato integrato quando fornisce dati rilevanti per i differenti descrittori, criteri e indicatori specificati nell'MFSD (Marine Strategy Framework Directive), per almeno due stati Membri e raccolti con una metodologia comparabile. Ad esempio, gli stessi dati monitorati potrebbero essere utilizzati, in alcuni casi, per la valutazione di differenti descrittori: i dati sull'abbondanza di zoo-benthos e sulla composizione tassonomica sono usati per la valutazione della biodiversità (descrittore 1) e l'integrità del fondale marino (descrittore 6). Nella tabella seguente vengono riportati gli elementi di monitoraggio previsti dall'MFSD e il confronto con gli elementi previsti dalle altre normative Europee sull'ambiente marino costiero. Elementi di monitoraggio MSFD Caratteristiche (se definite) Direttiva Quadro sulle Acque Direttiva Standard sulla Qualità Ambientale Direttiva sugli Habitat Direttiva Uccelli Regolamento Quadro per la Raccolta dei Dati per la Politica Comune della Pesca Phytoplankton, zooplankton Composizione di specie X Angiosperme, macroalghe, zoobenthos Composizione di specie e biomassa X Specie ittiche Abbondanza, distribuzione, età/taglia X X Rettili, mammiferi Range, dinamiche della X PROGETTO PONa3_00363 I-AMICA (Infrastruttura di Alta tecnologia per il Monitoraggio Integrato Climatico-Ambientale) PROGETTO PONa3_00363 I-AMICA (Infrastruttura di Alta tecnologia per il Monitoraggio Integrato Climatico-Ambientale) PROGETTO PONa3_00363 I-AMICA (Infrastruttura di Alta tecnologia per il Monitoraggio Integrato Climatico-Ambientale)

LE MINIERE DELLA RISERVA NATURALE REGIONALE MONTERANO

Le miniere presenti all'interno dell'area protetta di Monterano si inseriscono nel ricco patrimonio di monumenti storici ed ambientali che contraddistinguono questo territorio. Esse rappresentano una delle testimonianze più significative dell'azione dell'uomo sull'ambiente e di notevole valore documentario se si considera che la lavorazione dei metalli e di altre materie prime ha costituito in quest'area un aspetto peculiare per lo sviluppo economico e culturale complessivo della regione.

UNIVERSITÀ DI MODENA E REGGIO EMILIA CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DEI BENI AMBIENTALI, NATURALI E CULTURALI

a cura di Alessandro Cristofori (acristofori@libero.it) Sulla scorta di Antioco di Siracusa, Strabone precisa che questa era la regione che si definiva Italia (o, con un termine alternativo, Enotria, la terra colonizzata dall'eroe Enotro, giunto secondo la leggenda dalla regione greca dell'Arcadia in Italia meridionale prima della guerra di Troia), presumibilmente al tempo dello stesso Antioco, nel V sec. a.C.: i suoi confini erano costituiti, sulle sponde del Tirreno, dal fiume Lao, che ancora oggi corre non lontano dal limite tra le regioni della Basilicata e della Calabria, sul lato ionico dalla città di Metaponto, che oggi si trova in Basilicata.

CONTRIBUTO ALLO STUDIO DELLA NATURA GIURIDICA DEL PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA

Il contributo, muovendo da una nozione neutra e strumentale di pianificazione/programmazione economica, intende offrire un quadro problematico intorno alla natura giuridica del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, alla luce di alcuni spunti di riflessione forniti dal dibattito dottrinale italiano degli anni Sessanta e Settanta sull'esperienza della "legge di piano". In particolare-ferma restando la "vincolatività esterna" del Piano, in quanto allegato ad una decisione di esecuzione di un Regolamento UE-ci si confronterà con le tesi sulla "normativizzazione" dell'indirizzo politico (espresso attraverso il Piano) e sulla "legificazione implicita", verificandone la tenuta di fronte al rispetto della riserva di legge di cui all'art. 41, terzo comma, Cost. (la cui ratio è individuata nell'attribuzione al Parlamento, nella forma della legge, della determinazione dell'indirizzo pianificatorio, come species autonoma e costituzionalmente rilevante dell'indirizzo politico). Di qui l'invito a riscoprire la centralità del Parlamento, sul presupposto della necessità-secondo la lezione di Alberto Predieri-di una "piena coincidenza della direzione politica e della direzione economica nell'organo tipicamente rappresentativo della comunità".