La nudità di Beatrice (original) (raw)

Recensione a Donato Pirovano, La nudità di Beatrice. Dante, Giotto, Ambrogio Lorenzetti e l’iconografia della Carità, Donzelli Editore, Roma 2023, 229 pp.

"Carte Romanze. Rivista di Filologia e Linguistica Romanze dalle Origini al Rinascimento", n. 12/1, 2024

Il testo intende recensire il libro di Donato Pirovano La nudità di Beatrice. Dante, Giotto, Ambrogio Lorenzetti e l’iconografia della Carità, Donzelli Editore, Roma 2023, 229 pp. In cui si sostiene che il sonetto di Dante Alighieri A ciascun’alma presa e gentil core ha avuto un ruolo significativo nel rinnovamento dell'iconografia della Carità a partire da Giotto. URL: https://riviste.unimi.it/index.php/carteromanze/article/view/21783

Il rossore profetico: lettura del viso di Beatrice

Poesia e profezia nell'opera di Dante, Giuseppe Ledda, ed. , 2019

La Commedia è contrassegnata da un’altissima concentrazione di descrizioni di stati e condizioni corporali. In questo saggio cerco di fornire alcune osservazioni preliminari riguardo a un particolare marcatore somatico che caratterizza alcuni momenti profetici della Commedia, ovvero il viso di Beatrice all’atto dell’arrossire. Il viso arrossito di Beatrice nel contesto di episodi profetici non è un tema circoscritto, in sé concluso, come potrebbe sembrare, ma richiede invece un’attenzione e un approfondimento puntuali. Ad oggi gli studiosi hanno indagato gli arrossimenti di Beatrice principalmente come occorrenze isolate. Vorrei qui suggerire, invece, che i vari episodi di rossore sono parte di una vasta coreografia di segni somatici che attraversa la Commedia. Il saggio fornisce un’analisi che metta in luce le modalità attraverso le quali uno specifico segnale fisico possa essere finalizzato ad agire sul lettore in termini emotivi.

Beatrice e il nome di Dante

in "Buon cristiano fatti manifesto", a cura di M. Roccasalva Firenze e F. D. Tosto, Istina, Siracusa, 2023

L'articolo affronta il tema del nome del protagonista della Commedia, osservandone il ruolo narrativo e simbolico nella struttura del poema, con particolare riferimento al rapporto tra Dante e Beatrice

- Beatrice, Laura, la vedova. La gentilezza, la Vita Nuova e il Canzoniere del Corbaccio

«Chroniques italiennes web» 36, 2/2018, pp. 180-204

Quale è il punto sull'indagine relativa alle presenze dantesche nell'opera matura di Boccaccio? Per la storia della critica è stata strategica l'attenzione primaria rivolta al genere: la visio in somniis del protagonista, il suo percorso attraverso la valle infera dove sono puniti i lussuriosi, porcile di Venere o Laberinto d'Amore che dir si voglia, l'incontro con lo spirito guida che lo avvia alla redenzione dal traviamento dovuto alla passione e infine il diletto d'uscir fuor de l'aura morta sono solo alcuni dei motivi, ma strutturali, decisivi, che hanno fatto sì che sia stato principalmente indagato, e in modo assai approfondito, l'apporto non solo tematico, bensì lessicale e sintagmatico del Dante comico. A partire perlomeno da Marti, l'idea di fondo è che, essendo fondato su una «tramatura ideologica» dantesca, il Corbaccio sia «una sorta di Divina Commedia in piccolo» 1 . Nei due commenti più significativi, quello di Giorgio Padoan (1994) e quello di Giulia Natali (1992) 2 , è senz'altro la Commedia, tutta la Commedia e non il solo Inferno, a vantare la presenza più diffusa nelle note al testo, e senza paragoni con le altre opere che via via vi ricorrono. Già Hollander, nelle tavole conclusive al suo libro Boccaccio's last Fiction, aveva proposto un 1 M. Marti, Per una meta lettura del 'Corbaccio': il ripudio di Fiammetta [1976], in Dante Boccaccio Leopardi, Napoli, Liguori, 1980, pp. 219-37, p. 224. 2 Cfr. Giovanni Boccaccio, Il Corbaccio, a cura di Giulia Natali, Milano, Mursia, 1992 (cito da qui il testo, che riproduce l'ed. critica con la paragrafazione di Nurmela: Giovanni Boccaccio, Corbaccio, introduzione, testo critico e note di Tauno Nurmela, Helsinki, Suomalien Tiedeakatemia, 1968), e Giovanni Boccaccio, Corbaccio, a cura di Giorgio Padoan, in Tutte le opere di Giovanni Boccaccio, a cura di Vittore Branca, V.2, Milano, Mondadori, 1994.

Il percorso di Beatrice di Pian degli Ontani

Beatrice Bugelli, meglio conosciuta come Beatrice di Pian degli Ontani, poiché originaria del piccolo paese del Comune di Cutigliano, fu una poetessa-pastora che dell’improvvisazione seppe fare la sua chiave vincente. Visse nell’Ottocento ed era analfabeta, ma la sua fama si espanse talmente tanto che molti letterati di Firenze, Pistoia e Bologna si recarono a farle visita per avere da lei qualcuno dei suoi famosi versi.

Esporre il femminile. L’Esposizione Beatrice (Firenze, 1890)

Ricerche di S/Confine. vol. VI, n. 1 , 2015

The exposition dedicated to women and organized in Florence in 1890 on the occasion of Beatrice Portinari's anniversary was a very controversial event. Maybe this is the reason for the lackof attention by critics. Nevertheless, as others women's expositions, national as well as international ones, it has fueled a debate about women's liberation, applied arts and education. This paper will reconstruct the social and cultural context in which the exposition took place, starting from the correspondance of its promoter, Angelo DeGubernatis, that can be consulted in Florence, at the Biblioteca Nazionale Centrale.