Le asimmetrie del regionalismo asimmetrico (original) (raw)
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Il dibattito sull'attuazione del regionalismo differenziato si è caratterizzato per il ricorrere di alcuni argomenti, sia sostanziali che procedurali. Il contributo prova a valorizzarne altri, nella prospettiva di offrire il giusto risalto alla dimensione amministrativo-funzionale sottesa al percorso di differenziazione. La riflessione incentrata sulle funzioni porta con sé conseguenze teorico-applicative sia rispetto ai soggetti pubblici che operano nel tessuto del governo locale, sia in ordine al trasferimento delle risorse umane e finanziarie correlate all'esercizio delle funzioni. Anche il rilievo dei profili finanziari necessita un ripensamento alla luce dell'argomento decisivo, ai fini di un'attuazione desiderabile della clausola di asimmetria, legato alla co-essenzialità tra i concetti di autonomia e differenziazione, avente riflessi diretti anche sull'organizzazione delle pubbliche amministrazioni accolta in Costituzione. La Costituzione, infatti, costituisce un limite insuperabile rispetto a qualsiasi applicazione dell'art. 116, comma 3, Cost. non conforme ai principi in essa accolti.
PNRR e correzione delle asimmetrie territoriali
Rivista AIC, 2022
Il lavoro ragiona sul PNRR nella prospettiva della coesione territoriale, analizzando tre diversi profili: quali sono le asimmetrie cui guarda il Piano italiano; in che modo le stesse sono rappresentate in chiave giuridico-costituzionale; il rapporto tra regionalismo e correzione delle asimmetrie che pare sotteso all’impianto del PNRR.
Prospettive del regionalismo asimmetrico in Italia: profili economici e di finanza pubblica
2019
Il disposto dell’art.116, 3°c., della Costituzione consente alle Regioni a statuto ordinario di sviluppare condizioni ulteriori di autonomia legislativa e amministrativa rispetto a tre funzioni residuali (esclusive) dello Stato[2] e a tutte le 20 funzioni concorrenti come definite dall’art.117, 3°comma. A tale fine si richiede una iniziativa regionale, in accordo con gli enti locali, recepita con una intesa dal governo che deve poi tradursi in una proposta legislativa ed approvata dalle Camere a maggioranza assoluta dei suoi componenti.
Federalismo e nazionalismo: il federalismo asimmetrico
Rivista Italiana Di Scienza Politica, 2004
In recent years claims for autonomy and self-government have conditioned the politics of the so-called "multinational democracies". In such democracies, national minorities have obtained one form or other of self-government thanks to various kinds of federal framework. Such important political processes have significantly contributed towards the renewed interest in federalism. In particular, a number of scholars have pointed out the need to formulate a specific variety of federalism to meet the needs of national minorities: "asymmetric federalism". Thus, unlike scholars such as Carl Friedrich, Daniel Elazar, Kenneth Wheare, who thought that traditional, symmetrical federal institutions could be used to manage nationalist claims thanks to their intrinsic capability of dealing with unity and diversity, many contemporary political scientists (e.g. Alfred Stepan, Alain Gagnon, Ferran Requeio, Michael Burgess and others) have analysed the relationship between nationalism and federalism through the concept of asymmetric federalism. Focussing on the different dimensions of the concept and analysing such a literature, its results and suggestions and its limits, constitutes the aim of this paper.
Asimmetria, differenziazione e specialità regionale: modello generale e casi particolari a confronto
Revista General de Derecho Constitucional, Abril 2014, n. 18, 2014
The paper aims to investigate the models of differentiated regionalism, as adopted in Italy and in Spain. In fact, the 2001 Italian constitutional reform built a regional system articulated on three levels of autonomy: historical special Regions, ordinary Regions and ordinary Regions with strengthened autonomy. Indeed, Italy chose an asymmetric regional model, able to fit the due level of autonomy for every Region. Likewise, the older Spanish asymmetric model has been able to keep the State unity and to give, at the same time, the chance for a self-government to the local bodies. The consideration of the economic, linguistic and historic differences has been expressed especially by the Catalan Statute. It is a rationalized model that introduced, beside a loaded preamble, a catalogue of rights and an articulated system of connections with the European Union. The example of Catalonia could be useful for the review of Italian special Regions statutes, like Sicily, where many proposals have been discussed in order to renew the regional charter. Indeed, the article explains that the balance between uniformity and differentiation is the challenge of the compound State within an asymmetric model, on the purpose to reach cohesion and to show off the differences among the several Regions.
Lotte di piazza e regionalismo inattuato
In Alessandro De Virgilio, "Le quattro giornate di Catanzaro 25-28 gennaio 1950", Rubbettino, Soveria Mannelli, 2014
Prefazione a "Le quattro giornate di Catanzaro 25-28 gennaio 1950: la città in rivolta per il capoluogo" di Alessandro De Virgilio
Le traiettorie regionali del cambiamento distrettuale
Il discorso pubblico sui distretti industriali tende a considerarli come un unico blocco omogeneo. Viceversa, i distretti si differenziano sotto molti aspetti: settoriale (con riguardo al rapporto tra manifattura e servizi), industriale (con riguardo alla specializzazione produttiva), dimensionale (con riguardo alla struttura delle imprese) e, da ultimo, ma non meno importante, per la localizzazione regionale.