1985-2016 Geotrichum spp : nuova identificazione molecolare e studio della sensibilità in vitro (original) (raw)

2017

Abstract

La tassonomia dei funghi filamentosi lievito-simili del genere Geotrichum ha subito negli anni numerose revisioni (Blastoschizomyces, Dipodascus ecc). Recentemente l\u2019analisi di sequenze della regione ITS ha consentito di distinguere G. clavatum associato all\u2019anamorfo Saprochaete clavata da G. capitatum associato a Magnusiomyces capitatus. Frequentemente le due specie vengono confuse a causa della loro somiglianza fenotipica e anche il ricorso alla biologia molecolare pu\uf2 essere fuorviante per la presenza di database limitati o non corretti (Desnos-Olivier 2014). Le recenti segnalazioni in Lombardia di un numero crescente di fungemie da Geotrichum/Saprochaete/Magnusiomyces ci ha indotto ad analizzare i ceppi clinici di queste specie isolati dal 1985 al 2016 con l\u2019obiettivo di una corretta identificazione mediante biologia molecolare e di saggiare la sensibilit\ue0 in vitro agli antifungini. Per l\u2019identificazione molecolare il DNA genomico \ue8 stato amplificato e la regione ITS1-5.8S-ITS2 \ue8 stata sequenziata utilizzando i primers ITS1e ITS4. Le sequenze ottenute sono state confrontate con le sequenze presenti nel CBS database. La sensibilit\ue0 in vitro a 10 antifungini \ue8 stata saggiata mediante microbrododiluizione (metodica EUCAST, CLSI e YeastOne). Per saggiare l\u2019attivit\ue0 di isavuconazolo \ue8 stato impiegato anche Etest. Dei 41 ceppi, isolati ognuno da un singolo paziente, 25 sono stati identificati come M. capitatus, 15 come S. clavata e 1 come G. candidum. Tra i 21 isolati da emocoltura \ue8 stata osservata una prevalenza di S. clavata (15 ceppi, isolati prevalentemente da pazienti ematologici e in un periodo successivo all\u2019anno 2003) rispetto a M. capitatus (6 ceppi, isolati soprattutto da pazienti chirurgici e negli anni \u201980-90). M. capitatus \ue8 risultato prevalente (19/20) tra gli isolati da altri materiali biologici, rappresentati in particolare da secrezioni respiratorie. Le sensibilit\ue0 in vitro hanno confermato la resistenza intrinseca di queste specie alle echinocandine, hanno evidenziato una buona sensibilit\ue0 agli azoli itra, posa e vori. Per quanto riguarda isavuconazolo e flucitosina si evidenziano differenti pattern di sensibilit\ue0 tra le due specie, S. clavata ha MIC di flucitosina inferiori e MIC di isavuconazolo superiori rispetto a M. capitatus. Con sempre maggior frequenza sono segnalate le infezioni da Saprochaete/Magnusiomyces in particolare dall\u2019Europa meridionale. Tuttavia risulta difficile confrontare l\u2019eziologia data le difficolt\ue0 di identificazione. Dall\u2019analisi della nostra casistica emerge una differente distribuzione delle due specie (S. clavata e M. capitatus) nei differenti materiali biologici e un considerevole aumento negli anni pi\uf9 recenti della S. clavata da emocoltura in particolare da pazienti ematologici. La resistenza intrinseca di queste specie alle echinocandine, antifungini di sempre maggior impiego, potrebbe essere il motivo dell\u2019emergenza di queste infezioni rare

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