I guardiani della terra 4. Rachel Carson (original) (raw)

IL COLOSSO DEL KOTHON, BAAL DELLE ACQUE E DEL CIELO: PROTEZIONE DIVINA E CONTROLLO DELLE RISORSE IDRICHE A MOZIA NEL V SECOLO A.C

Quaderni di Vicino Oriente 17, 2021

The statue of Baal at the center of the Kothon of Motya represents both the main deity of the Sacred Area, and the symbol of the religious and political subject that ruled Motya at the mid-6 th century BC. The colossal statue was erected on a podium in the center of the sacred basin when the Sacred Area was rebuilt in monumental features and was enclosed by the Temenos. This sculpture is a typical work of the Cypro-Phoenician style of the second half of the 6 th century BC., and it was imported from the Levant. This masterpiece in that preeminent position played both a symbolic and a political role, as it represents the physical, as well as ideological, acquisition of the Sacred Area of the Kothon by the deity, and suggests the hegemony of a ruler of a priest-king, who shows his power in such evident forms. The erection of a colossal statue of the tutelary deity of the Sacred Area of Motya is a part of a wider urbanistic project that marks a clear change between the ancient colony of the 8 th century BC and the Phoenician polis of the 5 th century BC, enrooted in the political, social, and cultural context of Hellenized Sicily.

Il Nulla, il Cosmo, la Coscienza 4 cap.

Sinossi Partire letteralmente dal nulla assoluto, costruire un modello del nulla e vedere se e come esso abbia come conseguenza questa nostra realtà. E' una sfida provocatoria e apparentemente assurda lanciata dal fisico inglese Peter Atkins in una riunione di scienziati al Jesus College di Cambridge nel 1992, ritenendo che questa è la sola via percorribile dalla scienza per poter rivendicare un successo assoluto. Avendo raccolto una tale sfida, mi appresto a proporre il mio modello del nulla, una visione del mondo basata sul monismo e l'immaterialismo. In esso mi richiamo al saggio a carattere epistolare "De nihilo et tenebris", scritto nell'ottavo secolo dal filosofo francese Fredegiso di Tours, in cui egli sostiene la positiva realtà del nulla e delle tenebre dalle quali Dio creò il mondo. Nel mio modello il nulla è anch'esso un qualcosa, ma diversamente da come prospettato da Fredegiso, rappresenta il fondamento logico e ontologico di questa nostra realtà increata, necessaria e autosufficiente.

ALTERNATIVA - Considerazioni su un mondo cieco - 4ed.

2018

La sacralità della vita, religiosamente inviolabile, è spesso imposta in società digiune di basilari nozioni evoluzionistiche. La vita non è sacra. La vita, più semplicemente, è frutto di errori di copiatura nella trascrizione genetica, una condizione necessaria affinché l’evoluzione e l’adattamento degli organismi all’ambiente circostante possano aver luogo. La vita, pertanto, è un errore. Probabilmente il più bello che la natura potesse mai commettere. Un errore che, di tanto in tanto, cambia le carte il tavola. Ed è proprio questo, il cambiamento, a rappresentare l’unica certezza della vita. Tutto, prima o poi, è destinato a cambiare, e il modo in cui ognuno di noi reagisce al cambiamento ha l’immenso potere di determinare le sorti del domani.

LA VILLA PERFETTA. CAPITOLO 4 di AUTORITRATTO CON VARRONE

Autoritratto con Varrone, 2020

Divina natura dedit agros, ars humana aedificavit urbes : questo pensiero condensa l’impegno di Varrone e Vitruvio - vissuti nel I sec. a.C. - nello stabilire regole per edificare. Vitruvio ha in mente Varrone in più di un modo scrive Wallace-Hadrill . Nonostante la necessaria cautela imposta dallo stato estremamente lacunoso della produzione varroniana, si può affermare che, nei passi riportati, con ogni probabilità Vitruvio dipende direttamente da quello che, per sua esplicita dichiarazione, considerava uno dei suoi ‘auctores’. Proprio alla produzione linguistica di Varrone egli fa riferimento nella praefatio al IX libro (praef. 17), immaginando che « ancora molte generazioni future dialogheranno con lui sulla lingua latina (multi posterorum cum Varrone conferent sermonem de lingua latina) ». Ma se la presenza di Varrone in Vitruvio è certa, molto meno sicura è l’identificazione dei passi di ascendenza varroniana, a causa dell’impossibilità di verifica, dato il quasi totale naufragio degli scritti varroniani.

Quaderno di Arca dei Suoni 4

Quaderno di Arca dei Suoni 4, 2015

A cura di Masi Ribaudo ISBN 978-88-98398-08-9 Contents: introduzione Carlo Pastena Premessa Orietta Sorgi Considerazioni in corso d’opera Masi Ribaudo Uno, due, tre... e quattro il contesto Masi Ribaudo Arca dei Suoni: stato del progetto Assunta Lupo Ricominciare. L’educazione ai beni culturali in Sicilia al tempo della buona scuola Maria Rosa Turrisi Educare ai beni culturali. La collaborazione interistituzionale come risorsa Giorgio Cavadi Il valore educativo della pedagogia del patrimonio. Le esperienze dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia Maurizio Muraglia Apprendere per competenze: costruzione della conoscenza e beni culturali Maria Gloria Calì A scuola di... paesaggio Elisa Bonacini, Caterina Greco Ma quale Museo!? Conversazione in Sicilia... l’offerta Claudio Paterna Il museo e il territorio: attività culturali e didattiche della Galleria Abatellis nel contesto del quartiere storico della Kalsa Giuseppina Monterosso Il Museo “Paolo Orsi” di Siracusa: percorsi ed esperienze Patrizia Grasso Museo Archeologico Regionale “Antonino Salinas”. La didattica museale Giovanna Cassata, Antonella Balistreri, Lucia Scalia Palazzo Mirto: la didattica museale per la valorizzazione del patrimonio culturale come contributo didattico-formativo Francesca Terranova Visite guidate ai laboratori scientifici e di restauro del Centro Regionale per la Progettazione e il Restauro Maria Luisa Famà, Eleonora Romano Il “Lilibeo” di Marsala: un Museo che parla al territorio Maria Emanuela Palmisano Il Museo regionale di Terrasini Maria Rosa Panzica Himera tra passato e futuro. Nuovi approcci alla storia di un territorio Valeria Li Vigni A Sicilian Walk. Mostra diffusa nel territorio siciliano Donatella Metalli A Scuola di Catalogazione: gli studenti diventano detective. Un percorso ‘investigativo’ alla ricerca e alla scoperta di opere e reperti... trafugati

L'urbanista e il Piccolo Pianeta - Capitolo 4: LOCALE E GLOBALE

L'urbanista e il Piccolo Pianeta, 2017

“Locale e globale”, il quarto capitolo, riprende il tema di abitare la Terra attraverso la capacità di saper governare le condizioni del nostro tempo. La sfida prossima dell’urbanistica sarà quello di costruire una Terra di città: estese, correlate, accoglienti, miti, presìdi della natura, rigeneratrici di risorse. Il rapporto locale-globale si rispecchierà in accordi internazionali di cooperazione. pp. 92-119