Quaderni di analisi - 2: Studi su Iannis Xenakis (original) (raw)

Il compositore greco Iannis Xenakis

l'Acropoli, 2006

Iannis Xenakis, l'emozione della insensibilità Il compositore greco Iannis Xenakis (1922-2001) occupa un posto particolarissimo nella storia della musica del Novecento. Definirne la poetica è stimolante non solo per la qualità della sua produzione artistica, ma perché l'analisi della sua musica obbliga lo studioso a un significativo lavoro di revisione storica: la posizione apparentemente isolata occupata dal compositore contiene infatti una serie di intrecci e di rimandi-in alcuni casi sorprendenti e inaspettati-in grado di produrre significative riflessioni sui problemi che apparivano più urgenti ai musicisti del secondo dopoguerra, i quali ipotizzarono soluzioni tra loro alternative. L'occasione di una recente rassegna a lui dedicata 1 ha permesso di cogliere con maggiore lucidità la collocazione di Xenakis in quel complesso periodo successivo alla rivoluzione seriale; una riflessione condotta su quegli anni che tenga conto di tutti i tentativi che allora ci furono di rinnovare il linguaggio musicale-molteplici, anche se alcuni misconosciuti, in quanto estranei a un atteggiamento all'epoca dominante che produceva ingiuste sottovalutazioni in ambito critico-è un'esigenza avvertita ai nostri giorni, anche per valutare con più accortezza la qualità delle opere recenti-felicemente dissimili-, e stabilire la loro capacità di reggere alla prova del tempo. Alcune nuove composizioni, al di là del giudizio immediato sulla qualità del brano, esigono di essere analizzate secondo un'adeguata prospettiva storica: non più quella dualistica, che contrappone l'avanguardia post seriale a un atteggiamento di totale rifiuto di quell'esperienza, auspicando un nuovo inizio che, piuttosto di ricollegarsi alla novità linguistica novecentesca, indietreggi fino a precedere la svolta schönberghiana; ma consapevole delle alternative che già allora si confrontarono e che tutte sono in grado, nel proporre soluzioni diverse a problemi comuni, di suggerire nuove prospettive di ricerca. Una ricostruzione storica realizzata con il giusto distacco dalla vis polemica imperante in quegli anni, non permette però solo una più adeguata comprensione degli sviluppi recenti della musica contemporanea. Favorisce anche il processo inverso: le ricerche dei nostri giorni, ponendosi come sviluppi di un confronto musicologico che allora vide contrapporsi grandi personalità della composizione, permettono-in un modo allora non percepibile-, una disamina di quel passato decisamente più esaustiva. 1. Una fondazione scientifica della musica E' facile collocare Xenakis nel contesto musicale del secondo Novecento, occupando il musicista una posizione anomala, conseguenza della sua originale critica alla dodecafonia. Egli non si è limitato-come fecero altri compositori, parzialmente ai margini della ricerca allora più diffusa-a prendere le distanze dal dogmatismo che, agli inizi degli anni '50, pervadeva l'ambiente di Darmstadt, dominato da un'impostazione formalistico-strutturale che impediva al compositore il controllo sulla materia sonora. Non ha denunciato semplicemente una degenerazione cui aveva condotto l'adesione incondizionata al serialismo, ma è andato alla radice del problema, definendo non opportuna la rivoluzione musicale avviata da Schönberg e dalla scuola di Vienna. L'eccezionalità di questa posizione sta nel fatto che, solitamente, le prese di posizione avverse alla dodecafonia tendono a respingerne gli esiti acustici, delegittimando qualsiasi ricerca che si allontana in modo radicale dal diatonismo. L'intenzione di Xenakis invece non è quella di criticare esiti compositivi di particolare asprezza, ma di mettere in dubbio l'effettiva razionalità di una scelta linguistica il cui prodotto finale genera un'irrisolvibile contraddizione tra le intenzioni e gli esiti. Egli considera sì il serialismo un errore storico, ma condivide con i "viennesi" la necessità di una rivoluzione linguistica in musica, e non ritiene affatto che il compositore debba temere l'eventuale difficoltà di ricezione della nuova musica da parte del pubblico. Non può essere questa una ragione che impedisce l'esplorazione di nuovi linguaggi. Xenakis sembra piuttosto ritenere il serialismo una occasione mancata, un'impostazione elaborata in modo personalistico, senza PAGE 1 1 14° Festival di Milano Musica, dedicato a Iannis Xenakis, Milano ottobre-novenbre 2005.

Iannis Xenakis e il Padiglione Philips

As architect, Yannis Xenakis, worked for Le Corbusier, but the ideas, the very important ideas He gave to Le Corbusier are not recognized ; f.e the hyperbolic paraboloid of the PhilipsPavillion it is not certeainly an idea of Le Corbusier.

Da Eracle a Zeus. Suggerimenti per una rilettura globale del 'Naiskos A' di Dodona, ASAtene XCI, Serie III, 13, 2013 (2015), 335-368

The present paper focuses on the architectural aspects of ‘Naiskos A’ (the so called ‘Temple of Herakles’), located in the eastern part of the sanctuary of Zeus at Dodona. Despite its conventional designation, ‘Naiskos A’ is the largest prostyle temple-like building in all Epirus. This structure needs to be reconsidered starting from its remains and architectural fragments, both the ones preserved in the surrounding area and those quoted in the archaeological reports. In the light of the data provided by the analysis of the building, this paper will investigate the possible existence of two phases, the chronology and the architectural form of ‘Naiskos A’. Additionally, an hypothesis about a geometrical pattern laying at the basis of its architectural design will be proposed. Finally, the issue of the building’s function will be taken into consideration and a new possible interpretation of its role within the sanctuary will be suggested.

Abbate C. (2020), Xenakis compositore del divenire

Live Performing & Arts, 2020

L’opera di Xenakis rappresenta una convincente esplorazione di nuove strade per il rinnovamento del linguaggio compositivo al di fuori delle dominanti ricerche in ambito seriale durante la seconda metà del Novecento. Musicista, architetto e ingegnere, viene annoverato tra i compositori più rilevanti del Secolo breve e il suo lavoro si caratterizza per una originale applicazione di modelli derivati dalla matematica e dall’architettura alla composizione musicale. In questo articolo scopriamo i tratti essenziali di uno dei maggiori compositori del secondo Novecento. In appendice una proposta di ascolti per incontrare la musica di Xenakis