La sintassi di Dante (Firenze, 2-4.10.2023. «La poesia di Dante. Nuove indagini e prospettive». XI Incontro di studio in memoria di Marco Praloran) (original) (raw)
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2019
Si rende disponibile in forma integrale il volume degli atti dell'ottavo convegno della Sezione Studi e Ricerche del Centro Dantesco di Ravenna, dedicato a un tema problematico quanto cruciale per la comprensione delle opere di Dante: la loro dimensione profetica. Interventi di Sergio Cristaldi, Anna Rodolfi, Heather Webb, Francesco Santi, Paola Nasti, Luca Azzetta, Nicolò Maldina, Giuseppe Ledda.
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La figura di Maria costituisce un singolare punto di contatto tra mondo terreno e mondo celeste, di cui Dante ha valorizzato il significato attribuendole varie funzioni nello svolgimento della Commedia. La prima funzione rilevabile riguarda il suo potere d’intercessione, presentato dal canto II dell’Inferno secondo un punto di vista giuridico-teologico («duro giudicio lassù frange»). Questa funzione le conferisce il ruolo di “adiuvante” principale (in quanto «canale di tutte le grazie» tra cielo e terra) che si protrae lungo tutto il percorso, per lo più tramite intermediari tra i quali Beatrice tiene il primo posto. Una seconda funzione, di tipo morale, completa questo ruolo di “adiuvante” offrendo alla meditazione dei purganti e del protagonista gli episodi essenziali della sua vita terrena come primo esempio di virtù sulle cornici del Purgatorio. Altre due funzioni mariane emergono nella progressione del viaggio, una liturgica e un’altra estetica, in quanto viene invocata nelle preghiere ed ammirata nelle sue gloriose apparizioni. La nostra breve presentazione intende illustrare come queste quattro funzioni permettano a Dante di sfruttare le potenzialità di una devozione millenaria senza sminuire la centralità di Beatrice.
2020
Stefano Zamponi (edited by), Intorno a Boccaccio / Boccaccio e dintorni 2018. Atti del Seminario internazionale di studi (Certaldo Alta, Casa di Giovanni Boccaccio, 6-7 settembre 2018), © 2020 Author(s), content CC BY 4.0 International, metadata CC0 1.0 Universal, published by Firenze University Press (www.fupress.com), ISSN 2704-5919 (online), ISBN 978-88-6453-997-3 (online PDF), ISBN 978-88-6453-998-0 (online EPUB),
Nel gennaio del 1823 una preoccupata Costanza Monti scriveva da Milano al "raro e vero amico" Antaldo Antaldi una lettera in cui si diceva sommamente in pena per le sorti delle carte di lavoro del suo defunto marito, Giulio Perticari. Tra i tanti materiali per i quali la vedova esprimeva premura spiccavano una edizione delle Opere di Dante (Venezia, Giambattista Pasquali, 1741, 2 voll.) annotata dal consorte e una copia del Convivio stampato a Venezia dal Sessa nel 1531 contente le postille di Torquato Tasso, che, a suo dire, i suoi ormai dichiarati nemiciil conte Francesco Cassi e il di lei cognato Gordiano Perticariavevano in progetto di fare sparire. 1 La storia di questo libro, anche se incompleta, è in realtà già nota agli studiosi. Nel luglio del 1578 Torquato Tasso andò a soggiornare a Pesaro presso la dimora di Giulio Giordani, segretario e consigliere del duca di Urbino Francesco Maria II Della Rovere. La permanenza pesarese del poeta, occorsa in seguito alla caduta in disgrazia presso il duca di Ferrara Alfonso II d'Este, si protrasse per alcuni mesi. In questo periodo di relativa tranquillità, l'autore della Liberata poté dedicarsi alle «nobili e attente letture» delle opere di Dante e Petrarca. La quiete durò poco e Tasso, lasciò casa Giordani nel settembre di quell'anno, partendo in fretta e furia alla volta di Torino. Nell'urgenza di andarsene, tuttavia, egli abbandonò nella dimora del suo ospite tre dei volumi letti durante il soggiorno marchigiano. A dare notizia della presenza di questi libri a Pesaro fu per primo il gesuita Tasso. Anche ciò cammina in regola. Mi spiace però tanto più la perdita di quello postillato da Giulio, quanto più m'è a cuore la gloria del mio povero marito che quella di tutti i grandi che furono e che mai saranno". Francesco Antonio Zaccaria, che a metà del Settecento visitò nella un tempo città malatestiana la biblioteca della famiglia Abati-Olivieri, erede del casato dei Giordani: Qualche prezioso libro evvi ancora in casa de' Signori Giordani. Tal è un Petrarca dell'edizione del Giolito 1560 a piedi di cui vi è scritto: Questo Petrarca fu di Torquato Tasso: restò in casa del Giordani nel 1578 dove alloggiò per alcuni giorni. […] Tale l'amoroso Convivio di Dante stampato pure in Vinegia l'anno 1531 per Melchior Sessa colle postille del Tasso. Nella prima carta si legge scritto: Fu postillato dal Tasso ne 1578.
a cura di ENRICO MALATO e ANDREA MAZZUCCHI Tutti i diritti riservati -All rights reserved Copyright © 2012 by Salerno Editrice S.r.l., Roma. Sono rigorosamente vietati la ri produzione, la traduzione, l'adattamento, anche parziale o per estratti, per qualsiasi uso e con qualsiasi mezzo effet tuati, senza la preventiva autorizzazione scritta della Sa lerno Editrice S.r.l. Ogni abuso sarà perseguito a norma di legge.