VIENNA AI CARAIBI. IL DIBATTITO SULL’ABOLIZIONISMO ALL’EPOCA DELLA RESTAURAZIONE (original) (raw)
2023, Cattolicesimo e Restaurazione (a cura di Vittoria Fiorelli)
Le delegazioni delle grandi potenze che parteciparono al Congresso di Vienna non dibatterono solo sul nuovo assetto europeo dopo il periodo napoleonico. Tra le stanze del castello di Schönbrunn si discusse anche di equilibri extraeuropei e di questioni legate al mondo coloniale. In questa prospettiva fu particolarmente acceso il dibattito che scaturì intorno alla decisione di abolire, o meno, la tratta degli schiavi. Tale discussione fu di fondamentale importanza poiché, per la prima volta nella storia, i rappresentanti delle principali potenze europee si sedevano attorno ad un tavolo e affrontavano in maniera serrata temi inerenti i diritti umani e il loro riconoscimento. Per certi versi, dunque, Vienna rappresentò una tappa rilevante in questa direzione anche se, come avremo modo di vedere, le discussioni avviate sull'abolizione del commercio degli schiavi riscossero ben pochi consensi e, anzi, crearono attriti tra gli Stati desiderosi di cancellare, con un proverbiale colpo di spugna, le eredità della Rivoluzione francese e del periodo napoleonico. Durante i negoziati le istanze abolizioniste furono sostenute, quasi esclusivamente, dai rappresentanti dell'Inghilterra che dovettero costantemente scontrarsi con l'ostruzionismo degli omologhi di Francia, Spagna, Portogallo e Russia. Analizzare le dinamiche e le ragioni alla base di tali contrasti risulta essenziale per poter comprendere quale sarebbe stato l'impatto delle disposizioni contemplate nella Déclaration des Puissances, sur l'abolition de la Traite des Nègres (8 febbraio 1815) sul mondo atlantico.