Chapter: Dalle assemblee cittadine ai panel della conferenza per il futuro dell’Europa: uno strumento antico per rinnovare la democrazia (original) (raw)

La Conferenza sul futuro dell’Europa e i suoi riflessi sul diritto costituzionale europeo, un anno dopo

la cittadinanza europea online, 2022

La Conferenza sul futuro dell'Europa e i suoi riflessi sul diritto costituzionale europeo, un anno dopo Silvia FILIPPI * Sommario: 1. Premessa. L'Unione europea prima e dopo la Conferenza sul futuro dell'Europa 2. Il funzionamento della Conferenza sul futuro dell'Europa. Meccanismi per un effettivo dialogo con i cittadini europei 3. Le proposte. Fra dimensione costituzionale e politica 4. Verso una riforma dei Trattati? Le ipotesi in campo

Più democrazia per l'Europa - La nuova Iniziativa dei cittadini europei e proposte per un'Unione europea più democratica

Più democrazia per l'Europa, 2010

This publication starts from the fact that the EU’s Lisbon Treaty is just a further step in the transition of its political system towards a real federal and parliamentary democracy. It presents the innovations of the Lisbon Treaty marking clearly also its limits. Then, the author explains the European Citizens’ Initiative and the required measures to ensure its citizen-friendly application to foster participation. The core of the book is to understand which referendum rights European citizens would need in order to count more as political subject. Besides the establishment of more direct democracy the EU has to tackle an institutional reform too, starting from the elaboration and approval of a European constitution. The book isn’t utopian at all, but elaborates a coherent proprosal of institutional reform of the EU including more citizens’ rights on direct political participation on European level.

Il futuro della democrazia rappresentativa nell'area europea

La democrazia è, secondo una resa letterale abbastanza comune, il «potere del popolo». 18 In ossequio a tale definizione, ricollegandosi anche al paradigma -per certi versi distorto -19 della «democrazia degli antichi», è senso comune individuare la democrazia diretta come «un'autentica e compiuta democrazia» 20 . Questa è un'opinione che non hai mai abbandonato il pensiero democratico. Quando Rousseau scrive «La Souveraineté ne peut être représentée» afferma che, in uno Stato dove ogni cittadino è libero, la sovranità è inalienabile: essa dunque, non solo appartiene unitariamente al popolo, ma è 18 P. Rosanvallon, "Il popolo introvabile", Il Mulino, 2005, p. 17; per una definizione più approfondita, da un punto divista storico/etimologico del termine "democrazia" vedere L. Canfora "La Democrazia", Laterza, p. 33 19 Cfr L. Canfora, op.cit. pp. 31 e ss.; Canfora rileva come la democrazia ad Atene fosse legata ai diritti di cittadinanza e che questa fosse concessa su basi cetuali. Le ragioni economiche della democrazia ateniese sono confermate dalle leadership che si sono susseguite durante il V sec. a.C., incentrate spesso sullo scontro personale: «Ciascuno è sorretto e guidato dal convincimento di incarnare gli interessi generali». Appare evidente che la volontà popolare non risulta solo dall'esercizio plebiscitario, assembleare del potere, anzi la politica ateniese sembra essere determinata da un élite aristocratica, che si interfaccia con il sistema democratico, accettandolo o meno. Così «la democrazia non determina ad Atene un governo popolare, ma una guida del regime popolare da parte di quella non piccola porzione e di signori che accettano il sistema» 20 cit. E. Böckenförde, "Democrazia e rappresentanza" in "Stato, costituzione, democrazia", Giuffrè, 2006, p. 500

Scuola di alta formazione politica (III edizione): Il futuro della democrazia in Europa: sfide e innovazione

Istituto Luigi Sturzo, Roma, 2024

L'Istituto Luigi Sturzo, con il sostegno di Intesa Sanpaolo, promuove la terza edizione della Scuola di Alta Formazione Politica “Il futuro della democrazia in Europa: sfide e innovazione”. La Scuola ha come obiettivo quello di offrire ai giovani un percorso di riflessione che, partendo dall'analisi delle dinamiche sociali e storico-economiche del presente, si propone di individuare e approfondire le trasformazioni della democrazia, sul piano nazionale ed internazionale. La Scuola sarà presentata nei primi mesi del 2024 e prevede nove lezioni, nonché un ciclo di dibattiti inerenti ai temi affrontati nei diversi moduli di insegnamento. Le lezioni si terranno il venerdì pomeriggio dalle ore 14 alle ore 18.30 sia in presenza che in modalità online. Il comitato scientifico, formato da autorevoli membri provenienti dal mondo accademico e istituzionale, seguirà le attività formative e collaborerà con il prestigioso corpo docente. L’attività formativa è articolata in quattro aree tematiche specifiche: Politico-Istituzionale, Sfide dell’innovazione, Internazionale, Economica.

Le prospettive di innovazione costituzionale, intervento al convegno “Uno sguardo verso il futuro”, Roma, Luiss Guido Carli, 12 gennaio 2009, alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano

Intervento in occasione della giornata a conclusione del 60° anniversario della Costituzione della Repubblica italiana: "Uno sguardo verso il futuro" -Roma, 12 gennaio 2009, Luiss Guido Carli Signor Presidente della Repubblica, signor Presidente della Corte costituzionale, Presidente e Magnifico Rettore della Luiss, autorità, signore e signori, la raccomandazione di Montesquieu, di attendere alla modifica delle leggi con mano tremante assume rispetto alla Costituzione i toni di un imperativo.

Alle origini delle autonomie politiche cittadine in Europa. Qualche appunto su un paio di casi, in Sperimentazioni di governo nell’Italia centro settentrionale nel processo storico dal primo Comune alla Signoria, Atti del Convegno di Studio (Bologna 3-4 settembre 2010), a cura di M.C. De Matteis-...

2013

Quando ho accettato il tema ho sopravvalutato le mie capacità e sottovalutato il peso dell'argomento: per questo mi limiterò ad alcune considerazioni (o forse meglio: constatazioni) relative a solo un paio di esempi abbastanza analoghi fra loro. che cos'hanno in comune le autonomie politiche cittadine in europa alle loro origini? potrei chiudere qui, e anzi chiedere scusa per aver posto la questione, giacché la risposta è, ovviamente: nulla. nel migliore dei casi, pochissimo: ogni città, ogni area, ogni regione ha una sua propria storia, e ce lo ha ricordato di recente giovanni cherubini e si è sentito spesso in questi giorni; 1 «un gigantesco caleidoscopio costituito da mille frammenti di colori diversi e in perpetua agitazione», per usare l'espressiva immagine di Jean-claude maire vigueur ed enrico Faini. 2 «di qui, l'impossibilità di costringere nelle maglie di un unico modello i molteplici percorsi attraverso cui le varie città pervennero a organizzarsi in quanto comuni autonomi, secondo forme, ritmi e vicende di volta in volta diversi», come ha scritto la occhipinti nel 2000 a proposito del caso italiano. ma dato che non sono, notoriamente, uno specialista del tema invocherò l'insostenibile leggerezza del dilettante e insisterò in quella domanda: che cos'hanno in comune? giacché la risposta potrebbe avere qualche variazione: nulla, tranne ovvia-Alle oRiGini delle Autonomie politiChe CittAdine in euRopA. quAlChe Appunto su un pAio di CAsi