Il “furore dei sistemi”: l’ideologia scientifica dei sistemi medici a cavallo tra XVIII e XIX secolo (original) (raw)
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La " scienza " medica: l'ideologia scientifica dei sistemi medici a cavallo tra XVIII e XIX secolo
Lo statuto epistemologico della medicina continua ad essere oggetto di dibattiti e opinioni contrastanti 67 . Anche nella preconizzata era della genomica, della medicina ad personam, del definitivo pharmakon individuale. Questo accade, tra l'altro, perché i laboratori, dove i picchi di basi disegnano sugli schermi dei computer il passato e il futuro di ognuno di noi, continuano ad essere irrimediabilmente lontani dalle corsie dove l'uomo sofferente, questo uomo, continua a chiedere al clinico, a colui cioè che si piega sul suo letto, lenimento del dolore, speranza di guarigione, anelito al ritorno alla norma. Qualche anno fa Giorgio Cosmacini tornava ad ammonire: «La medicina non è una scienza, è una pratica basata su scienze che opera in un mondo di valori» 68 . Ma non è semplice -come lo stesso medico-filosofo avvertivauscire dall'ambiguità: la tentazione di costruire leggi e teorie a partire dalla raccolta di fatti osservati e sperimentazioni praticate è la tensione sempre presente in ogni conato di costruzione scientifica. L'ambizione di avere lo strumento definitivo, il ricettario unico, la matematizzazione della terapia rimane costante in tutta la storia dell'arte lunga. Del resto, anche le scienze esatte, quelle cosiddette dure, non si rassegnano alla provvisorietà cui certe 67 Si veda, ad esempio, il ricco e vivace florilegio di saggi sul tema raccolti in A. Pagnini, Filosofia della medicina. Epistemologia, ontologia, etica, diritto, Roma, Carocci, 2010. 68 G. Cosmacini, Il mestiere di medico. Storia di una professione, Milano, Cortina, 2000, p. XI.
Le Carte e la Storia, n. 2, 2018
Il 21 dicembre 1978 la Camera approvava il disegno di legge che dava vita al Sistema sanitario nazionale (d'ora in poi Ssn). Si concludeva così un lungo processo che aveva attraversato trent'anni di storia italiana, coinvolgendo numerosi attori istituzionali, politici, sociali, culturali. Un percorso che aveva attinto alle sollecitazioni internazionali (il confronto con l'esperienza del National Health Service -Nhs -britannico, le indicazioni della World Health Organization); aveva mobilitato pratiche e saperi diffusi; visto protagonisti partiti, sindacati, movimenti sociali, istituzioni internazionali, ambiti collettivi di ricerca 1 , ma anche singole personalità, soprattutto medici-igienisti in particolare. Un processo che aveva attivato dinamiche di micro ma anche macro conflittualità. È dunque a partire dall'interazione tra l'operato di numerosi protagonisti che le vicende relative al Ssn vanno lette, attraverso la lente di quell' "azione governamentale" che, come è stato messo di recente in evidenza, ha caratterizzato anche la storia di questo capitolo dello Stato sociale: le esperienze "welfariste" non possono venire ricostruite come una "declinazione" di un'unitaria e compatta entità statuale. Se lo Stato è la risultante di un intreccio di strategie politiche e di relazioni di potere e al contempo una pedina nell'interazione socio-politica, se esso è momento e tramite di un'azione governamentale, l'espressione "Stato sociale" non rinvia tanto a un tipo o a una forma di Stato, quanto evoca un insieme di pratiche, saperi, apparati e istituzioni che convergono nel "trattare" i processi vitali della popolazione 2 . La realizzazione del Ssn, come di altre riforme del welfare degli anni Settanta -momento storico in cui si diede un "addensamento di atti riformatori che non ha paragoni nella storia repubblicana" 3 -sono leggibili riannodando il lungo filo rosso delle molte mobilitazioni ed esperienze diffuse sul territorio in quegli anni 4 . Esperienze intente a loro volta a investire altri terreni e luoghi del conflitto oltre quelli tradizionali (i rapporti di lavoro, la fabbrica), collocate nelle realtà urbane, segnate da nuove istanze di "democratizzazione della vita quotidiana e dei rapporti sociali" 5 .
INDICE IX ALESSANDRA FERRARESI -ELISA SIGNORI, Presentazione 1 VICTOR KARADY, Universities and Nation States 15 MAURO MORETTI -ILARIA PORCIANI, Da un frammento a un testo. Estate 1859, la discussione preparatoria sulla legge Casati 35 CARLO LACAITA, La svolta unitaria negli studi superiori 53 CRISTINA SAGLIOCCO, L'abolizione delle Facoltà teologiche nelle Università dello Stato 65 ESTER DE FORT, L'Università di Torino tra Regno di Sardegna e Regno d'Italia 85 ALESSANDRA FERRARESI, Progetti di riforma universitaria nel Lombardo-Veneto dopo il 1848 105 GIAMPIETRO BERTI, Norme fondamentali dell'Università di Padova per l'organizzazione didatticoscientifica (1814-1866) 119 FIORENZA TAROZZI, L'Università di Bologna nel passaggio dal regime pontificio al Regno d'Italia. Le figure di Antonio Montanari e Cesare Albicini 129 ALESSANDRO BRECCIA -ROMANO PAOLO COPPINI, «Etruria docet». L'Università di Pisa tra Granducato e Regno d'Italia 145 PASQUALE RUGGIERO -ALESSANDRO LEONCINI, Pratiche contabili e amministrative nelle Università di Siena e di Pisa negli anni a cavallo dell'Unità d'Italia 159 MAURIZIO LUPO, Il "sistema universitario" pubblico nel Mezzogiorno continentale prima e dopo l'Unità (1810-1876) 181 FABIO RUGGE, "Scienze dello stato" e state building in Italia nei decenni attorno all'Unità 189 MARIA ROSA DI SIMONE, Gli studi giuridici all'Università di Roma nella transizione tra Stato pontificio e Regno d'Italia 205 GIAN MARIO ANSELMI, Il valore identitario della letteratura italiana e del suo insegnamento tra Risorgimento e Italia unita 217 ARIANE DRÖSCHER, «Fallaci sistemi forestieri». I docenti italiani di fronte alla riforma della medicina, 1860-1870 233 LIVIA GIACARDI, «Pel lustro della Scienza italiana e pel progresso dell'alto insegnamento». L'impegno dei matematici risorgimentali 255 ORNELLA SELVAFOLTA, Gli studi di ingegneria civile e di architettura al Politecnico di Milano: territorio, costruzioni, architetture 00pag_Ferraresi_Signori.qxp:Layout 1 27-09-2012 11:47 Pagina VII 271 ANDREA SILVESTRI, I saperi dell'ingegneria al Politecnico di Milano 281 ARIANNA ARISI ROTA, La gioventù delle università come avanguardia politica: per una fenomenologia dello studente patriota 291 ELISA SIGNORI, Gli studenti dopo l'Unità: patriottismo, protesta corporativa e impegno politico 309 MARIA PIA CASALENA, I professori italiani tra congressi scientifici e facoltà universitarie (1839-1873) 321 LUIGI PEPE, Esperienze internazionali di matematici e fisici italiani prima dell'Unità 333 PAOLA CARLUCCI, Iconografia della scienza: il caso della Scuola Normale Superiore 351 INDICE DEI NOMI 369 GLI AUTORI VIII Indice 00pag_Ferraresi_Signori.qxp:Layout 1 27-09-2012 11:47 Pagina VIII
La medicina in viaggio: fra Italia e Impero Russo nel XVIII secolo
2011
The article speaks about the numerous finds, with specific regard to the medicine relating ones, which testimony the exchanges happened between Italy and the russian travelers during the 18th century, known as the Grand Tour century. There are many objects, scripts and paintings, in different parts of our territory, Tuscia included, which represents the influence the russian culture exerted on the Italian one and vice versa, mainly on pharmacopoeia, surgery instrumentation and thermal treatments.
2017
EnglishThe paper briefly analyzes the evolution of the concept of "medical fault" with an overview of the doctrinal and jurisprudential orientations that have been changing since the 1960s to the latest reforms, from the "Balduzzi" (dusk) to the "Gelli-Bianco" system (dawn). italianoIl contributo analizza brevemente l’evoluzione del concetto di “colpa medica”, con una panoramica degli orientamenti dottrinali e giurisprudenziali che si sono avvicendati dagli anni ’60 fino a giungere alle piu recenti riforme “Balduzzi” e “Gelli-Bianco”.
Dal xenodochium all’hospitale. Origini e sviluppi delle istituzioni ospedaliere nel medioevo
Saggi di storia della salute. Medicina, ospedali e cura fra medioevo ed età contemporanea, a cura di Francesco Bianchi e Giovanni Silvano, 2020
This paper focus on the history of hospitals in Europe, from late Antiquity to the late Middle Ages, in order to define the developments of such institutions in relation to the broader economic and social background of Western civilization, together with a critical reading of welfare reforms occurred in the 15th century.
«Costumi e genio» dei saviglianesi secondo un medico del Settecento
«Cuneo Provincia Granda», anno XXXIV, n. 2, agosto 1985
Giovanni Antonio Marino è un medico, che nella seconda metà del Settecento, per alcuni anni, dirige l'ospedale Santissima Annunziata di Savigliano. Come passatempo si diletta di scrittura e si impegna a relazionare, con spirito illuminista, i diversi aspetti ch'egli ritiene più interessanti e che riguardano la sua città. I suoi abitanti, le malattie, le caratteristiche intellettuali, gli sviluppi urbanistici dei quartieri, le diverse componenti sociali e tutto quanto sollecita la fantasia e la creatività di personaggio curioso e colto. Racconta anche dell'ospedale che dirige, della sua costruzione e di come vengono curati gli ammalati.