Il secondo suono nei cristalli: termodinamica ed equazioni costitutive (original) (raw)

Reticoli cristallini ed approssimazione armonica: aspetti classici e quantomeccanici

2016

Questa tesi tratta del modello del cristallo armonico, utile a giustificare teoricamente proprietà dei solidi cristallini quali la propagazione del suono al loro interno e l'andamento del calore specifico in funzione della temperatura. Si discutono sia il modello classico sia quello quantistico, sottolineando come quest'ultimo risulti predittivamente efficace laddove quello classico fallisce. Infine, si mostra un esempio di come si possano misurare proprietà vibrazionali reticolari attraverso l'interazione tra il cristallo ed un fascio di neutroni

Cap. 2. Le equazioni della fluidodinamica

La formula del trasporto di Reynolds consente di portare la derivata temporale sotto il segno d'integrale. Consideriamo una generica quantità f (x, t) contenuta in un volume materiale V (t). La formula di Reynoldsè: d dt

Max von Laue tra raggi X e cristalli

Abstract. The scientifi c biography of Max von Laue (member of the Accademia delle Scienze di Torino) is analysed with focus on the background that allowed him to discover, in 1912, the diff raction of X-ray by crystals. By a single experiment, Laue showed both the wave nature of the mysterious X radiation reported by W. Röntgen in 1895 and the supposed tridimensional periodicity of the crystal structures. Keywords: crystal structures, Max von Laue, X-ray diff raction.

Caleidocicli musicali: Simmetrie infrante dei suoni

con saggi di Moreno Andreatta, Carmine Emanuele Cella, Renzo Cresti, Giovanni Guanti. Milano, Rugginenti , 2010

All’inizio del XX secolo molti compositori furono attratti dal fascino dei collegamenti accordali ciclici a distanza di intervalli regolari. Questi collegamenti permettevano di allontanarsi in maniera decisa dal sistema tonale, basato sul rapporto di quinta, per indagare le caratteristiche dei rapporti intervallari che dividevano l’ottava in parti uguali. Andò così affermandosi una tendenza alla ripetizione periodica di elementi musicali su livelli di trasposizione che tornavano alla posizione iniziale, in una sorta di progressione statica. Alcuni spunti ereditati dalla tradizione novecentesca hanno fornito le basi per sviluppare una tecnica di composizione musicale a carattere ricorsivo denominata ‘caleidociclica’. Applicato alla composizione, un caleidociclo (termine derivato da alcuni procedimenti grafici di M. C. Escher in cui le parti di un oggetto siano copie su scala diversa dell’oggetto stesso) impiega le proprietà verticali degli accordi per regolarne anche lo svolgimento orizzontale. Il calcolo razionale, connaturato a questo specifico modo di affrontare la composizione, non resta comunque mai fine a se stesso, proponendosi piuttosto come banco di prova per saggiare la capacità del musicista di passare da un’applicazione meccanica delle regole e delle tecniche a un’altra ben più flessibile, complessa e creativa.

2. Il secondo principio della Fonosemantica (2016)

Per descrivere il carattere imitativo del linguaggio naturale, altresì noto come fonosimbolismo, alcuni autori ricorrono all’analogia con la pittura. Questa similitudine è molto antica e suggestiva, ma si presta a fraintendimenti ed errori, già in Platone ma anche da parte di Von Humboldt, mentre soltanto Aristotele sembra aver colto la differenza tra l'aspetto grafico e l'aspetto cromatico, mettendoli rispettivamente in relazione con il carattere imitativo naturale e l'uso convenzionale.

SULLE FORMULAZIONI DEL SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA

Si discutono diverse formulazioni classiche del secondo principio della termodinamica in relazione alla loro equivalenza. Si introduce la nozione di funzione di accumulazione per generalizzare la formulazione entropica del secondo principio basato sulla disuguaglianza di Clausius.