Intellettuali e artisti russi all’Accademia Carrara di Bergamo tra Otto e Novecento (original) (raw)

2018, UniSa. Sistema Bibliotecario di Ateneo

Questo saggio vuol essere un contributo all'approfondimento delle relazioni culturali italo-russe tra il XIX e l'inizio del XX secolo. L'attenzione si focalizzerà sulle impressioni che l'Accademia Carrara di Bergamo e la sua Pinacoteca suscitarono nell'animo di alcuni tra i maggiori artisti e intellettuali russi dell'epoca. Attraverso l'analisi di memorie e lettere, edite e inedite, si procederà alla ricostruzione delle opere effettivamente ammirate dai viaggiatori: un processo di individuazione complesso a causa di descrizioni vaghe, titoli e trascrizioni dei nomi degli autori imprecise e approssimative, inconvenienti dovuti, in molti casi, alla natura privata dei documenti. Tratteremo, in particolare, le testimonianze dello studioso Fëdor Čižov (1811-1877), 1 del poeta Vasilij Žukovskij (1783-1852), del pittore Aleksandr Ivanov (1806-1858) e dello scrittore e storico dell'arte Pavel Pavlovič Muratov (1881-1950), la cui ammirazione per le opere d'arte custodite presso la Pinacoteca Carrara è attestata nel celebre libro Obrazy Italii (Immagini dell'Italia, 1911-1912). L ' O t t o c e n t o Sul finire del XVIII secolo, animati da un forte spirito di emulazione nei confronti dei giovani rappresentanti dell'aristocrazia europea occidentale, i nobili, gli intellettuali e gli artisti russi fecero propria la consuetudine del Grand Tour. In questa prospettiva, le tappe italiane erano sentite come un autentico pellegrinaggio verso il paese della bellezza e dell'arte, dell'armonia tra forma e spirito. 2 Sebbene in campo internazionale Bergamo fosse meno nota di Milano, Roma, Napoli, Firenze, Venezia, i visitatori colti provenienti dalla Russia possedevano, rispetto ad altri viaggiatori, una maggiore consa