1923- 2023. Cento anni di archeologia, tra formazione, ricerca e professioni. Con uno sguardo al futuro, (original) (raw)
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Appunti per un'archeologia del futuro
Quotidiana / Paesaggio della Quadriennale di Roma, 2022
The essay "Appunti per un'archeologia del futuro" [Notes for an Archeology of the Future] focuses on a trend in 21 st century ltalian sculpture: some works take on forms similar to those of archaeological finds whose features, instead of referring to a known past, seem to be projected towards a possible future. A sense of ‘end of the future’ is common to many artists and is conscious/y or unconsciously expressed in their projects. lt is deeply rooted in today’s society, in its sense of precariousness. The essay accompanies the exhibition of works by Alessandro Biggio (Cagliari, 1974) and Antonio Fiorentino (Barletta, 1987), presented at Museo di Roma / Palazzo Braschi in Rome as part of the exhibition cycle Quotidiana / Paesaggio promoted by Quadriennale di Roma.
2021_L'archeologia: una passione vitale
G. Fournier Facio (Ed.), Il canto dell'anima. Vita e passioni di Giuseppe Sinopoli, Milano: Il Saggiatore , 114-132, 2021
The passion of the classical composer and concert director Giuseppe Sinopoli (1946-2001) for archaeology: from Greece and Rome, Egypt, the Ancient Near East, in its implications for cultural memory.
Archeo, n. 58, 1989
Nella pagilla accolito: «Abbiamo tutti 400,000 annh>, fotografia originale di Graham Ford realizzata per il manifesto dell'«Anno dell'Archeologia», III questa pagilla: il cantiere di scavo nei pressi della basilica di Saint-Denis, nei dintorni di Parigi. L'illustrazione evidenzia la difficoltà di uno scavo urbano, dovuta all'intricata sovrapposizione di edifici di varie epoche,
Per un’archeologia al futuro: globale, pubblica, partecipata (e anche un po’ più coraggiosa)
Quo vadis archeologia? Riflessioni metodologiche sul futuro di una disciplina, Atti del Workshop internazionale (Catania (18-19.1.2018), a cura di D. Malfitana, ISBN: 9788889375228, ISSN: 2037-9064, CNR-IBAM, Catania 2018, pp. 21-37, 2018
Dal 22 al 26 settembre del 2008 si è tenuta a Roma la 17ª edizione del Convegno internazionale di archeologia classica, organizzato dall'AIAC. 1 La presenza di oltre mille congressisti provenienti da 37 paesi testimonia la portata internazionale dell'archeologia classica moderna. Che non si tratti soltanto di un'internazionalità numerica si deduce dal fatto che il convegno fosse interamente incentrato sulla tematica 'Incontri tra culture nel mondo mediterraneo antico', ispirata dalla proclamazione da parte dell'Unione Europea del 2008 come 'Anno Europeo del Dialogo Interculturale'.
L’archeologia, futuro della città contemporanea. Un’esperienza didattica
IL PROGETTO DI ARCHITETTURA COME INTERSEZIONE DI SAPERI Per una nozione rinnovata di Patrimonio, 2019
Le città sono l’esito del susseguirsi di trame e orditure che, nel tempo, si sovrappongono mettendo sovente in evidenza contraddizioni, lacune e discontinuità del palinsesto urbano. Il conflitto di autonomie di logica, di contesto d’uso e forma, di passati e presenti differenti, manifestano il bisogno di trovare una risoluzione capace di innescare una nuova vitalità e una nuova riconoscibilità di senso e struttura della città. La reinterpretazione contemporanea delle tracce archeologiche trova nel progetto di architettura il luogo in cui interrogarsi criticamente su ciò che tali preesistenze hanno ancora oggi in potenza: ovvero le capacità di riemergere, nel contemporaneo, come inediti elementi primari. Ele- menti, cioè, in grado di risolvere le discontinuità e le smagliature tra le figure autonome del tessuto urbano, innescando nuove tensioni nella costruzione della città.
Dodici anni di formazione in archeologia marittima a Ca’ Foscari
2017
The paper presents ten years of maritime archaeological investigations organized both underwater and on land by Ca' Foscari University of Venice. During these missions, students have the chance to train in the discipline, which is an opportunity seldom offered by Italian universities. Underwater investigations have been organized by the author in Italy (Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Calabria and Sicily) and in Croatia on shipwrecks dated from the Roman Age to the 19th century. The most recent project of research is Le rotte del marmo, focused on the study of the cargos of marble blocks of the Roman Age. The author underlines the critical aspect of the lack of laboratory and funds for the treatment and conservation of artefacts recovered from the water.
La raffigurazione della gigantomachia nei templi sicelioti , 2018
ABSTRACT TESI Nel presente lavoro vengono presi in esame alcuni rilievi di scultura architettonica templare della Sicilia di età greca provenienti dai tre templi della collina di Marinella di Selinunte, dall’Olympieion di Agrigento ed infine un torso di guerriero maschile ritrovato nei pressi di quest’ultimo. Si ipotizza che le sculture potevano far parte di episodi legati al mito della gigantomachia. Tuttavia il mito, oltre a rappresentare la lotta fra l’ordine e il caos, proprio in ragione della sua comprensione immediata ed istantanea, poteva essere destinato a veicolare anche altri messaggi, in quanto già radicato e consolidato nella coscienza del cittadino di una polis. Così prima di analizzare la documentazione materiale, sulla base della storiografia antica e delle evidenze archeologiche mi sono orientata ad illustrare le due polis dal punto di vista storico e politico. A Selinunte s’instaura la tirannide di Terone, che secondo Polieno era figlio di un certo Milziade, a partire dalla metà del VI secolo e quella di Pitagora intorno all’ultimo quarto del VI secolo, successivamente ad Agrigento, intorno ai primi decenni del V secolo si afferma la tirannide Emmenide. La forte rivalità tra le due città portò allo scontro di Himera del 480 a.C., dove dalla parte dei vinti c’erano Selinunte e i Cartaginesi, mentre da quella dei vincitori proprio i tiranni di Agrigento e Siracusa. Successivamente vengono analizzati degli edifici di culto dal punto di vista architettonico e cronologico, e ciò ha permesso di rilevare delle analogie tra essi, ma anche delle peculiarità locali. Dopo di che vengono descritti i rilievi dal punto di vista stilistico e iconografico, così anche in questo caso si possono riscontrare delle corrispondenze molto evidenti, trovando talvolta dei collegamenti con la madrepatria. Così valutando tali analogie e le vicende storiche che contraddistinsero le due polis, si potrebbe avvalorare l’ipotesi molto recente che intravede nella raffigurazione del mito l’espressione di una propaganda politica, che però all’epoca, con molta probabilità doveva avere delle sfaccettature talmente ampie da lasciare ancora oggi diverse interpretazioni ed interrogativi.