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A conclusione delle celebrazioni per il centenario della morte di Girolamo De Rada (1814-1903), che hanno registrato durante tutto il 2003 un concertato intervento da parte delle istituzioni pubbliche, specie di quelle operanti nell'Arbëria calabrese, per ricordare degnamente questa eccelsa figura di intellettuale e di letterato, promotore e protagonista indiscusso della felice stagione della 'Rilindja' (rinascita) albanese e arbëreshe nel XIX secolo, l'Amministrazione Comunale di San Demetrio Corone, rappresentata dal Sindaco, Sen. Cesare Marini, e l'Università della Calabria, rappresentata dal Rettore Magnifico, prof. Giovanni Latorre, formalizzavano attraverso la firma di una apposita convenzione, l'avvio della pubblicazione dell'Opera Omnia deradiana, la cui realizzazione scientifica veniva affidata alla Sezione di Albanologia dell'Ateneo calabrese. Si trattava di un vero e proprio evento, che faceva seguito all'impegno già preso verbalmente in apertura del centenario, la sera del 28 febbraio 2003 nel salone del Collegio italo-albanese di Sant'Adriano, dai due Enti pubblici coinvoltil'Università e il Comune-di voler contribuire, ciascuno nel rispetto delle sue prerogative istituzionali, a far meglio conoscere la originale creatività letteraria e l'incisiva azione culturale prodotte nel corso della sua lunga e travagliata esistenza dal Poeta di Macchia. Si veniva a dare, così, una prima concreta risposta alla giusta esigenza, da tempo avvertita all'interno della comunità calabro-arbëreshe-e in Sicilia analogamente sperimentata qualche anno prima, con la pubblicazione, a cura del collega Matteo Mandalà, delle Opere di Giuseppe Schirò dietro l'accordo intercorso tra il Comune di Piana degli Albanesi e l'Università di Palermo-di poter finalmente contare su una più massiva e diretta fruizione delle fonti della nostra identità comunitaria, predisponendo su basi rigorosamente scientifiche strumenti di analisi e di conoscenza più adeguati per poter accedere alle opere dei nostri "classici"-come Giulio Variboba, Girolamo De Rada, Francesco Antonio Santori, Giuseppe Serembe, Giuseppe Schirò, ecc.-che tale identità hanno fattivamente contribuito a formare e a "rigenerare" con la loro azione e i loro scritti, anche letterari. Presentazione L'Opera Omnia di Girolamo De Rada 2 Emblematica di questa particolare attenzione all'opera deradiana, che onora anche le istituzioni culturali albanesi, è la bella impresa editoriale, ma anche culturale e letteraria, di Jeronim De Rada, Vepra letrare, I-VI, Tiranë 2014, edizione divulgativa delle opere letterarie del De Rada in sei volumi, sponsorizzata direttamente dal Ministro della Cultura d'Albania, prof.ssa Mirela Kumbaro, che mi piace segnalare tra le iniziative di più alto profilo tra le tante manifestazioni promosse e organizzate in occasione del Viti i De Radës-Anno deradiano-proclamato per il bicentenario della nascita del Poeta dal Ministero della Cultura d'Albania, accogliendo la proposta venuta dalla Fondazione "F. Solano" e dalle cattedre di Albanologia delle Università della Calabria e di Palermo per ricordare degnamente, anche in campo editoriale, questo importante anniversario deradiano. Assieme al Ministero albanese della Cultura, che ha patrocinato la pubblicazione dell'opera letteraria De Rada destinata al pubblico albanese, tra i sostenitori dell'iniziativa dobbiamo menzionare il Ministero della Cultura della Repubblica del Cossovo, assieme alla Fondazione Universitaria "Francesco Solano" e alla Sezione di Albanologia dell'Università della Calabria. Con questa importante iniziativa editoriale, si è inteso far conoscere attraverso la versione "albanese" dell'Opera Omnia da noi diretta per le edizioni Rubbettino, più ridotta perché comprendente le sole opere letterarie in lingua albanese del Poeta di Macchia da destinare ad un più largo pubblico di lettori e non solo agli specialisti. Limitatamente ai soli testi critici delle tre edizioni a stampa, si è anticipato nel II volume dell'edizione di Tirana del 2014, anche se con qualche variante, la presente edizione del poema, ma senza apparato filologico. Per questa impresa editoriale, di cui mi è stata affidata la direzione scientifica, disponevamo purtroppo per la sua realizzazione di un arco molto circoscritto di tempo e anche di mezzi limitati e sicuramente non avremmo potuto realizzarla nel rispetto del calendario prefisso senza lo sforzo straordinario profuso da tutti i collaboratori che ringrazio di cuore: in particolare Matteo Mandalà, che ha seguito e coordinato i diversi passaggi del piano editoriale, Vincenzo Belmonte e Fiorella De Rosa, che assieme a me hanno fatto parte del gruppo di lavoro che ha curato la trascrizione delle opere deradiane, e, last but not least, Gëzim Gurga, che ha curato con un lavoro certosino e impeccabile la traduzione dall'italiano in albanese, ma ha anche seguito il faticoso e non facile lavoro di sistemazione redazionale complessiva dell'opera. Le copertine dei sei volumi di Vepra letrare sono state impreziosite dalle pregevoli grafiche d'autore di luoghi deradiani assicurateci dal Maestro Franco Azzinari. Per assicurare all'opera una tiratura più elevata e una sua più vasta circolazione, abbiamo con i collaboratori espressamente rinunciato ai nostri diritti devolvendo le nostre spettanze alla stampa di un maggior numero di copie, per poter così meglio realizzare l'obiettivo condiviso di questa nostra comune, defatigante ma anche gratificante fatica, e cioè di poter così contribuire, anche con questo nostro piccolo gesto, a far conoscere meglio e a più vaste cerchie di lettori dell'area balcanica il nostro grande Poeta.