La Biblioteca Cervetto all’interno del Sistema Bibliotecario Urbano (1956-2011) da piccola biblioteca di quartiere a centro culturale sul territorio (original) (raw)
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1995- Pavese lettore nella Biblioteca del Collegio Trevisio di Casale Monferrato
Il saggio analizza le letture effettuate da Cesare Pavese durante il periodo che trascorse presso il Collegio Trevisio dei Padri Somaschi a Casale Monferrato (novembre 1943-primavera 1945). Questa indagine è stata condotta sulle postille autografe rinvenute nei volumi della biblioteca del Collegio consultati dall'autore, e si è avvalsa della testimonianza diretta di padre Giovanni Baravalle, insegnante presso il liceo Trevisio in quel periodo.
Il manuale intende tracciare alcuni lineamenti di storia delle biblioteche, dal mondo antico all’età medievale e umanistica, fino al primo Rinascimento e agli albori dell’età moderna. Così la prima parte del volume, condotta per lineamenti, è dedicata ai modelli di biblioteca e ai fenomeni di trasmissione dei testi nell’antichità, dall’Oriente mesopotamico ed ebraico fino al mondo romano, passando attraverso la nascita delle biblioteche nel mondo greco. Un discorso più articolato occupa la seconda parte, in cui sono offerti quadri generali e approfondimenti che ci sono parsi significativi, tra tarda antichità ed età umanistica, fino al punto di svolta della diffusione della stampa e delle prime collezioni cinquecentesche.
Fare Biblioteca al "margine" della città
Città che Legge. Libri e Riviste d'Italia , 2021
Il contributo descrive i risultati dell'azione di valorizzazione della biblioteca di pubblica lettura "Grazia Deledda" nel quartiere di Ponticelli, nella periferia orientale di Napoli. Questo intervento condotto con il supporto di un progetto (SocializziAMO in BIblioteca) finanziato dal Ministero, ha interessato lo "spazio-biblioteca" su più dimensioni (fisica/infrastrutturale, di costruzione di comunità, potenziamento dei servizi, di innovazione nei rapporti tra istituzioni pubbliche e terzo settore). Nell'articolo è presente sia una piccola ricostruzione della storia del progetto, la descrizione dei risultati preliminari e le riflessioni sull'esperienza realizzata collegandosi ai principali contributi nazionali e internazionali sul ruolo delle biblioteche di pubblica lettura in contesti urbani complessi.
Il contributo prende in esame le relazioni storiche, culturali, disciplinari, di archivistica, biblioteconomia, museologia, e discute alcune delle possibili integrazioni tra archivi, biblioteche, musei.
L’oro della comunità: le biblioteche di fabbrica Olivetti
2020
L’articolo offre una prima ricostruzione storica dell’esperienza delle biblioteche di fabbrica Olivetti, tappa fondamentale per l’attivita di recupero e catalogazione della Biblioteca dell’Associazione Archivio storico Olivetti. Alla base di questa ricostruzione c’e il lavoro di ricerca svolto sui periodici di fabbrica, i quali costituiscono una fonte chiave per conoscere la vita aziendale.Le biblioteche Olivetti rappresentano ancora oggi un modello organizzativo e gestionale a cui poter fare riferimento, soprattutto nell’ottica dello sviluppo di un welfare aziendale a supporto della comunita dei lavoratori.
La biblioteca di Adriano Olivetti
Questo ventunesimo volume della Collana Intangibili viene pubblicato al termine di un anno particolarmente significativo per la Fondazione Adriano Olivetti, quello in cui si celebra il cinquantenario della sua costituzione . Non è allora un caso, che nella programmazione dell'attività editoriale, per l'ultima uscita dell'anno si sia scelto di presentare il lavoro di catalogazione che ha avuto come oggetto la parte più importante della nostra biblioteca: quella che raccoglie la Collezione Adriano Olivetti. Si tratta della biblioteca personale di Adriano Olivetti, un corpo di circa 3.000 volumi che, al momento della sua improvvisa scomparsa, nel febbraio del 1960, si trovavano nello studio della sua casa di Ivrea, oggi sede piemontese della Fondazione, e nei suoi uffici di Roma e, appunto, di Ivrea.
Biographical profile of Archbishop Giovanni Marchetti da Empoli (Empoli, Florence, Italy, 1753-1829), founder of the Public Library of the town of Empoli. He lived most of his life in Rome, where he moved in 1773; he is first the secretary of the Torrigiani family, and then a student at the College of the Jesuits; studied theology, Sacred Scripture, and philosophy; he learn various languages of the ancient and contemporary world. He was ordained a priest in 1777, and obtained a degree in theology in 1778. In 1785, by order of pope Pius VI, joined the editorial staff of the Giornale ecclesiastico di Roma. In 1794 he becames rector of the House of Jesus (Rome, Italy), which housed many members of the suppressed Society of Jesus. He holds a number of positions within the Roman Curia. In 1814 Pius VII appointed him Archbishop of Ancyra (city of Ankara, Turkey), in partibus infidelium, and in 1822, the Apostolic Vicar of the Diocese of Rimini, Italy. Marchetti belonged to the more intransigent of Roman Catholicism. In 1826 he was appointed Secretary of the Congregation of Bishops. The paper analyzes in detail the long and troubled events that led to the donation to the Municipality of Empoli books that belonged to Giovanni Marchetti, books which formed the nucleus of the public library of the town (1933). Marchetti published 47 works (some with several editions); several works have been translated into French and German. The Marchetti Collection amounted 4561 volumes, but not collect the complete works of the Archbishop. The Public Library of Empoli has, in fact, in November 2012, only 19 of his works. It has not been found or inventory or a catalog of the library of Marchetti; it consists mainly of works of theology and philosophy (especially the French of the eighteenth century), as well as works (handwritten and printed) of Empoli illustrious, such as those by Alessandro Marchetti (1633-1714), and Vincenzo Chiarugi (1759-1829 ); the collection has 13 books of the sixteenth, and 63 books of the seventeenth century; many books are large format, and bound in parchment, with decoration on cuts. The paper pays particular attention to the notes of ownership placed on copies. Profilo biografico dell’arcivescovo empolese Giovanni Marchetti (Empoli, Firenze, 1753-1829), fondatore della Biblioteca comunale della città. Visse gran parte della sua vita a Roma, dove si trasferisce nel 1773; è prima segretario della famiglia Torrigiani e quindi studente al Collegio dei gesuiti; studia teologia, Sacra Scrittura e filosofia; impara varie lingue del mondo antico e contemporaneo. Viene ordinato sacerdote nel 1777 e consegue la laurea in teologia nel 1778. Nel 1785, per volontà di Pio VI, entra nella redazione del “Giornale ecclesiastico di Roma”. Dal 1794 diviene rettore della Casa del Gesù, che ospitava numerosi membri della soppressa Compagnia di Gesù. Ricopre numerosi incarichi all’interno della Curia romana. Nel 1814 Pio VII lo nomina arcivescovo di Ancira in partibus infidelium e nel 1822, Vicario apostolico della diocesi di Rimini. Marchetti apparteneva all’ala più intransigente del cattolicesimo romano. Nel 1826 viene nominato segretario della Congregazione dei vescovi. Il saggio analizza dettagliatamente le lunghe e travagliate vicende che hanno portato alla donazione al Comune di Empoli dei libri appartenuti a Giovanni Marchetti, libri che hanno costituito il primo nucleo della Biblioteca pubblica della città (1933). Marchetti pubblica 47 opere (alcune con numerose edizioni); diverse opere sono state tradotte in francese e in tedesco. Il Fondo Marchetti ammonta 4561 volumi, ma non custodisce l’ampia produzione editoriale dell’arcivescovo. La Biblioteca comunale di Empoli possiede, infatti, al novembre 2012, solo 19 sue opere. Non è stato rinvenuto né un inventario, né un catalogo della libreria di Marchetti; essa è costituita principalmente da opere di teologia e di filosofia (soprattutto di quella francese del Settecento), nonché da opere (manoscritte e a stampa) di empolesi illustri, come quelle di Alessandro Marchetti (1633-1714) e di Vincenzo Chiarugi (1759-1829); del fondo fanno parte 13 edizioni del Cinquecento e 63 del Seicento; molti libri sono di grande formato e rilegati in pergamena con decorazione sui tagli. Il saggio dedica particolare attenzione alle note di possesso poste sugli esemplari.
Ledizioni, Milano, 2019
Il contributo intende approfondire le prime fasi di formazione del patrimonio librario della Biblioteca Provinciale di Salerno che fu istituita formalmente nel 1843. L’indagine si basa sulla ricerca e la consultazione di documentazione archivistica inedita conservata presso l’Archivio di Stato di Salerno e intende analizzare l’inventario di quello che costituì il primo nucleo di libri donati a favore dell’istituenda biblioteca da Francesco Cerenza, primo bibliotecario della Provinciale e professore di discipline Filosofiche e Matematiche presso il Real Liceo Tasso di Salerno. Si tratta di opere ricercate e di edizioni scelte che furono debitamente catalogate – come risulta dal primo catalogo a stampa della biblioteca datato 1882 – e che in gran parte sono sopravvissute alle complesse vicissitudini che hanno coinvolto la Biblioteca Provinciale nel corso degli anni.