Prima lezione di antropologia cognitiva - A4 (original) (raw)
Related papers
Prima lezione di antropologia cognitiva
Prima lezione di antropologia cognitiva ovvero "I sette giorni all'antropologia cognitiva" Postfazione a "Modelli della mente e processi di pensiero. Il dibattito antropologico contemporaneo", a cura di A. Lutri, Catania, Ed.It, 2008, pp. 247-296. Bibliografia generale, pp. 297-341.
Prima lezione di antropologia cognitiva - Estratto a stampa
Prima lezione di antropologia cognitiva ovvero “I sette giorni all’antropologia cognitiva", postfazione a "Modelli della mente e processi di pensiero. Il dibattito antropologico contemporaneo", a cura di A. Lutri, Catania, Ed.It, 2008, pp. 345. Estratto dal volume pp. 247-296, con Bibliografia generale, pp. 297-341.
Prima lezione di antropologia cognitiva - Bibliografia
2008
Prima lezione di antropologia cognitiva ovvero “I sette giorni all’antropologia cognitiva”, postfazione a “Modelli della mente e processi di pensiero. Il dibattito antropologico contemporaneo”, a cura di A Lutri, Catania, Ed.It, 2008, pp. 345. Bibliografia generale, estratto dal volume pp. 297-341.
Lezioni di Antropologia Cognitiva
Massimo Squillacciotti, 2010
Lezioni di antropologia cognitiva, Massimo Squillacciotti, Siena, corso 2010-2011, con nota aggiunta. File unico delle lezioni 1-4. 1-Istituzioni di antropologia cognitiva: questioni di metodo, le matrici dell'antropologia, concetto di cognizione, processo di ominazione. 2-Oralità e scrittura: i codici di espressione del pensiero. 3-Gli artefatti: strumenti materiali e cognitivi. 4-Il principio dell'affordance.
Antropologia Cognitiva 4 - Affordance
Massimo Squillacciotti, 2010
Lezioni di antropologia cognitiva, Massimo Squillacciotti, Siena, corso 2010-2011. 1-Istituzioni di antropologia cognitiva: questioni di metodo, le matrici dell'antropologia, concetto di cognizione, processo di ominazione. 2-Oralità e scrittura: i codici di espressione del pensiero. 3-Gli artefatti: strumenti materiali e cognitivi. 4-Il principio dell'affordance.
Antropologia della didattica - Lezione
2013
Antropologia della didattica. Processi cognitivi e strategie della comunicazione nell'insegnamento, Lezione al corso di antropologia cognitiva dell’Università degli Studi di Siena, 2013. La lezione è stata registrata in video da Media group dell'Università di Siena: Margherita Bracci, Antonio Giardi, Enrica Marchigiani; montaggio di Antonio Giardi, ed è disponibile sulla piattaforma itunes-apple sotto forma di collezione, a cura di A. Giardi, suddivisa in 8 contenuti video, 7 contenuti audio e 5 contenuti pdf, ai link: https://itunes.apple.com/us/itunes-u/id760861022?l=it - https://itunes.apple.com/it/itunes-u/antropologia-della-didattica/id760861022?mt=10 La lezione contiene rinvii al sito per la didattica e la ricerca ARLIAN – Arti e Linguaggi in Antropologia, off-line dal 2016, ed al saggio: Massimo Squillacciotti, “Esercizi di stile nella didattica in antropologia”, 2004-2013, reperibile ivi al link https://www.academia.edu/44890341/Esercizi\_di\_stile\_nella\_didattica\_in\_antropologia.
Antropologia Cognitiva 1 – Istituzioni
Massimo Squillacciotti, 2010
Lezioni di antropologia cognitiva, Massimo Squillacciotti, Siena, corso 2010-2011, con nota aggiunta. 1-Istituzioni di antropologia cognitiva: questioni di metodo, le matrici dell'antropologia, concetto di cognizione, processo di ominazione. 2-Oralità e scrittura: i codici di espressione del pensiero. 3-Gli artefatti: strumenti materiali e cognitivi. 4-Il principio dell'affordance.
Antropologia Cognitiva 2 - Oralità-Scrittura
Massimo Squillacciotti, 2010
Lezioni di antropologia cognitiva, Massimo Squillacciotti, Siena, corso 2010-2011. 1-Istituzioni di antropologia cognitiva: questioni di metodo, le matrici dell'antropologia, concetto di cognizione, processo di ominazione. 2-Oralità e scrittura: i codici di espressione del pensiero. 3-Gli artefatti: strumenti materiali e cognitivi. 4-Il principio dell'affordance.
Pensare l antropologia professionale
Intrecci
This article tries to develop a set of concepts, ideas and arguments in order to think the professional dimension of anthropological practice. This is a emerging perspective in the Italian anthropological community, still mainly developed around academic cultural anthropology with little experience in applied anthropology if compared with USA and Scandinavian countries. The author underlies some critical aspects of the professional anthropology in Italy, some of the basic educational needs of the perspective students in order to achieve this career and some market constraints for such professionals. The new Italian law about liberal professional associations is briefly discuss referred to professional anthropology and the new path it could be open for professional development. Keywords Antropologia, professione, formazione, associazione professionale. ______________________________________ In questo articolo propongo alcune riflessioni attorno a due ambiti problematici dell'antropologia in chiave professionale: 1) concetti e idee per una sua rappresentazione e 2) stato attuale e possibilità organizzative per un'associazione professionale di antropologi. Questo tentativo muove, innanzitutto, da una mia curiosità e piacere nell'immaginare possibili sviluppi operativi di questo corpus di conoscenze e di pratiche di ricerca in un mondo del lavoro complesso e in rapido mutamento. Muove, in secondo luogo, da una mai estinta frustrazione che deriva dall'intuire le grandi potenzialità dell'antropologia culturale all'interno del nostro mondo attuale e, al contempo, registrare quotidianamente quanto esso sia un sapere marginalizzato e ignorato, quando non ridicolizzato. Molteplici i motivi di questo stato di cose. Occorre però uscire dall'immobilismo e provare a dare linfa nuova al mondo antropologico, ognuno secondo le proprie esperienze e competenze. Guardando alla storia dell'antropologia culturale si colgono subito diverse problematicità riguardo all'applicazione delle conoscenze derivanti dal metodo di ricerca proprio delle scienze sociali. L'antropologia pratica di Malinowski era nata come risposta alla necessità di comprendere i nativi delle colonie al fine di controllarli e sfruttarli nel migliore dei modi. Certo, se di un gruppo di persone si conoscono abitudini, principali gerarchie valoriali, speranze e paure, totem e tabù, è più facile che si sappia orientare la loro azione o, per lo meno, coordinarla con quella di altri in modo finalizzato. Sostanzialmente, la prima antropologia pratica è un'antropologia manageriale e gestionale, volta cioè ad acquisire conoscenze utili alla gestione di persone e cose in ambiente altro rispetto a quello del conoscente. L'antropologia pratica muove cioè da un bisogno di conoscenza per il dominio del proprio simile. La sua nascita non è quindi avvenuta sotto i migliori auspici umanistici, ma è anche vero che solo l'aver peccato conduce ad una via di redenzione. E' proprio di questa redenzione che gli sviluppi antropologici degli ultimi 30 anni danno conto. Nata come esperienza di conoscenza