Ha un futuro l'Archeologia dell'Architettura?, Archeologie. Studi in onore di Tiziano Mannoni, Firenze, 2006 (original) (raw)

I. Romeo, A.M. Nardon, L'Edificio P e i suoi intonaci dipinti: nuove indagini a Cosa, in S. Valentini, G. Guarducci (a cura di), Archeologia in Toscana. Ricerca, tutela, gestione e valorizzazione, Atti del Convegno di Firenze 7-9 Giugno 2023, Center for Ancient Mediterranean and Near Eastern Stud...

I. Romeo, A.M. Nardon, L'Edificio P e i suoi intonaci dipinti: nuove indagini a Cosa, in S. Valentini, G. Guarducci (a cura di), Archeologia in Toscana. Ricerca, tutela, gestione e valorizzazione, Atti del Convegno di Firenze 7-9 Giugno 2023, Center for Ancient Mediterranean and Near Eastern Stud..., 2024

235 L’EDIFICIO P E I SUOI INTONACI DIPINTI: NUOVE INDAGINI A COSA ilAriA roMeo * , AnnA MAriA nArdon * Abstract Il contributo è un rapporto preliminare sull’Edificio P di Cosa, indagato dall’Università di Firenze tra il 2017 e il 2019. Questo ediicio, sin qui mai indagato, è collocato nell’insula 1ί ed è stato denominato P dall’arteria principale che corre lungo di esso, mettendo in comunicazione Arce e Foro della coloniaέ δ’Ediicio P era probabilmente un annesso funzionale all’adiacente domus 10.2, ancora inesplorata. Esso consiste di un cortile centrale con pavimenti in cocciopesto e tessellato, su cui si aprono diversi ambienti, di cui uno con soffitto decorato in terzo stile pompeianoέ δe pitture sono state oggetto di analisi dettagliata e qui si presentano i risultati delle relative indagini archeometriche. Lo studio dei materiali datanti ha consentito di attribuire la costruzione dell’Ediicio P al I secolo aέCέ, in età augustea, il suo restauro intorno alla metà del I secolo dέCέ e il suo abbandono inale all’età laviaέ l'’analisi dei reperti malacologici permette di ipotizzare che esso fosse destinato alla rivendita di pregiati molluschi edibili.

CAPELLI C., Tiziano Mannoni, la nascita e il futuro incerto dell'archeometria "per archeologi"

Debates de Arqueología Medieval, 1, pp. 17-22, 2011

Tiziano Mannoni, the birth and the uncertain future of the archaeometry «for Archaeologists» CLAUDIO CAPELLI * Ricordare la biografia di Tiziano Mannoni equivale anche a ripercorrere la storia di una parte significativa dell'archeometria italiana ed europea e del suo rapporto con l'archeologia, percorso che ha visto un inizio esaltante ed un'evoluzione i cui sviluppi attuali e futuri sono ricchi di incertezze a causa di molteplici motivi.

2019. Per amor di Classicismo. Studi di Storia dell'Architettura e dell'Arte ..., progetto e cura scientifica di Ferruccio Canali, «SSF-Bollettino della Società di Studi Fiorentini», 24-25, 2015-2016 (ma 2019), pp.512

Per chi ha fatto della Storia e della Storia dell'Architettura il centro principale della propria vita -come è accaduto nel caso di Francesco Quinterio, nostro Socio fondatore oltre che Studioso, stimatissimo Professore di "Storia dell'Architettura" e Amico caro -non è difficile comprendere quanto possa essere ancora oggi dirompente mettere in agenda l'importanza della Storia in una Società che punta, invece, non solo a monetizzare ogni intervento e ogni azione, ma che in ambito culturale si mostra soprattutto propensa allo "Story telling" e alla sola divulgazione (una divulgazione che diviene deleteria quando non accompagnata da una ricerca seria e che si mostra, invece, virtuosa quando finalizzata al progresso culturale della Società). Riteniamo importante, insieme a chi ha voluto partecipare a questo volume in memoria di Quinterio, indirizzarsi piuttosto verso una visione della Storia, se non come magistra vitae (anche se vorremmo), almeno come 'lettura' della Società, come consapevolezza degli eventi, come ricerca delle radici e della "lunga durata" dei fenomeni, come difficile approccio di conoscenza e di apertura consapevole verso il futuro. Gli studi miscellanei che si propongono in questa raccolta, dunque, svolti dall'Età medievale a quella contemporanea, costituiscono non solo una messe di informazioni scientifiche di estrema rilevanza per gli àmbiti trattati, ma anche un preciso orientamento sociale, oltre che metodologico; una visione ancora utile che può permettere di 'fare quadrato' rispetto al sempre paventato «silenzio della Storia» e alla depauperazione dei contenuti scientifici e disciplinari di essa.

2021, Archeologia dell'uomo e conoscenza del costruito, in TIZIANO MANNONI Attualità e sviluppi di metodi e idee

TIZIANO MANNONI Attualità e sviluppi di metodi e idee, Biblioteca dell'Istituto di Storia della Cultura Materiale , 2021

Conoscere l’uomo è il punto di partenza e di arrivo, la domanda e la risposta sulle quali continuare a riflettere. Uno dei modi sta nel cercare di comprendere la sua relazione con il mondo che abita e trasforma. Ma i modi e gli strumenti del sapere influenzano questa relazione, arricchendola o impoverendola a seconda dei casi. Per secoli abbiamo fondato la conoscenza sulla dicotomia oggettivo – soggettivo ma se proviamo ad abbandonarla e a concentrarci sulla relazione immanente e costituente il vivere, emergono occasioni di arricchimento di consapevolezza. Una di queste occasioni, qui proposta, riguarda l’estetica, non più filosofia dell’arte ma efficace strumento d’indagine delle relazioni primarie che intratteniamo con il reale: gli stimoli che ci situano nel mondo ponendoci in relazione con esso.

Recensione di: Bukowiecki, Evelyne - Pizzo, Antonio - Volpe, Rita (a cura di) : Demolire, Riciclare, Reinventare. La lunga vita del laterizio romano nella storia dell’architettura. Atti del III Convegno Internazionale "Laterizio" (Roma, 6-8 marzo 2019), Edizioni Quasar, Roma, 2021

Histara les comptes rendus (ISSN 2100-0700), 2023

The volume is pleasant to read, full of interesting and innovative arguments, it stands as a milestone in the field of studies on brick. Enhanced by a considerable amount of excavation photos and graphs, with detailed drawings, site images and virtual models, the book succeeds in understanding the most important processes that formed the basis for new forms of expression of imperial Roman architecture in Mediterranean area, with particular attention to Rome itself and the peninsula. Link: http://histara.sorbonne.fr/cr.php?cr=4148&lang=it

Archeologia al futuro, in Archeologia pubblica in Italia, a cura di M. Nucciotti, C. Bonacchi, C. Molducci, ISSN 2704-6249 (print), ISSN 2704-5870 (online), ISBN 978-88-6453-941-6 (print), ISBN 978-88-6453-942-3 (online PDF), Firenze University Press, Firenze 2019, pp. 81-92.

2019

Architettura agli occhi di un'archeologia futura

in, P. Belardi, A. Cirafici, A. Di Luggo, E. Dotto, F. Gay, F. Maggio, F- Quici (a cura di). Atopie. Idee per la rappresentazione 6, ISBN 8890458577. ISBN 9788890458576.

seminario di studi idee per la rappresentazione 6 impronte siracusa, struttura didattica speciale di architettura, università di catania 10 maggio 2013 0. fly me to the moon Impronta fotochimica della luce solare riflessa da un'impronta meccanica, la celebre fotografia dell'orma destra dell'astronauta Neil Armstroong -segno ancora oggi impresso stabilmente nella polvere di regolite lunare -è uno dei marchi più costosi della storia umana e forse una delle sue reliquie più amorose, trattandosi della memoria di una sorta di "bacio", come quello che Cristoforo Colombo impresse sulla spiaggia di San Salvador. Ma l'impronta scomparsa del bacio di Colombo "Portatore del Cristo" può essere immaginata anche col triste "senno del poi", magari trasfigurata come "stigmate" sui corpi degli indios e degli indiani uccisi da vari tipi di conquistadores delle "nuove terre". È allora meglio che le impronte permangano materialmente dove sono, in modo che un giorno un archeologo possa richiamarle solo come testimoni oculari e tattili, prima che un antropologo o uno storico futuro le faccia deporre come "segni" della simpatia tra corpi (i baci e tagli contagiano!), come Sacre Sindoni, o come ferite e marchi di dominio o di pietas. Sulle impronte si esercita da sempre un'economia della permanenza che va dalla cancellazione, al restauro, al montaggio e alla falsificazione (che altro sarebbero il 343 Fabrizio Gay