Forme e usi della memoria nel corpus gesuitico del XVII secolo. Fra istruzione, spiritualità, missione (original) (raw)
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Volume pubblicato con il contributo del Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università degli Studi di Macerata (PRIN 2008WY7TXK_003 "Passato e futuro del medioevo. Figure dell'immaginario" -unità di ricerca dell'Università di Macerata: Tipologie e identità del personaggio medievale fra modelli antropologici e applicazioni letterarie) L'IMMAGINE RIFLESSA Pubblicazione periodica semestrale Registrazione presso il Tribunale di Alessandria n° 430 del I Aprile 1992 Direttore responsabile: Lorenzo Massobrio Stampato da DigitalPrint Service s.r.l. in Segrate (Mi) per conto delle Edizioni dell'Orso Realizzazione informatica a cura di Arun Maltese (bear.am@savonaonline.it)
Le scritture della Chiesa ascolana e la sua memoria
Trasformazioni, memoria e storia ad Ascoli Piceno. Scritture della memoria cittadina, Triennio di incontri formativi seminariali 2020-2022. I anno, Ascoli Piceno 2021, pp. 143-171., 2021
Premessa l'oggetto dell'indagine che qui si propone-scritture e memoria-può essere affrontato da diversi punti di vista. Proviamo innanzitutto a definirlo nelle sue due componenti: a) il primo termine del titolo-le scritture-rappresenta un campo di indagine amplissimo e pone subito, preliminarmente, una serie di domande: scritture da intendersi come? le grafie? l'azione dello scrivere? il frutto dell'atto di scritturazione e dunque un prodotto scritto? b) il secondo, quello della memoria, è tema altrettanto ampio e dalle mille sfaccettature: cos'è la memoria? e, nel nostro caso, cosa si deve intendere per memoria? e, una volta definito il campo, come si presenta questa memoria? Come funziona? Che scopo ha? È volontaria o inconsapevole? È frutto di un progetto, anche politico, es. "la costruzione della memoria" (o il suo contrario, la cancellazione o damnatio della memoria, tema al quale l'istituto superiore di studi medievali "Cecco d'ascoli" ha dedicato anni addietro, nel 2008, un convegno dal titolo "Condannare all'oblio. Pratiche della damnatio memoriae nel Medioevo")? insomma, molte domande. Proseguiamo, allora, nel definire quello di cui ci occuperemo. Per scritture si intenderanno i documenti scritti prodotti ed emessi dalla Chiesa ascolana. Questo significa che l'attenzione sarà posta sull'attività documentaria della medesima Chiesa. e, nello specifico, l'approccio metodologico all'oggetto d'indagine sarà principalmente diplomatistico, inteso che la diplomatica-disciplina nata per verificare la genuinità di un documento e che, a questo scopo, deve tener conto dell'osservanza
Teresianum, 2019
The Purification of Memory in John of the Cross’ Ascent of Mount Carmel a Pedogogical-Spiritual Approach ABSTRACT: Teresa of Jesus reminds us that, at times, a “frantic madman” (Vida 30, 16) wanders in our minds. The memories and images constantly activated in our minds often prevent us from living serenely in the present and from advancing towards a better future. John of the Cross’ lesson to us is clear: we must be disciplined when dealing with memory if we want to preserve our peace and tranquillity. This means limiting the natural flow of images and memories that can bring disorder and distraction to the spiritual life, and thus distance us from God. It also means avoiding attachment to knowledge maintained in the memory, the impact of which can lead to disordered affection. Without the practice of silencing the memory in “everything that is not God”, it is difficult to progress in the spiritual life; the absence of balance and peace becomes an obstacle to the acceptance of moral and spiritual goods. The damage caused by an unpurified memory must be relieved by gratitude, and then by recomposition, looking to God “with an impetus full of love”. Thus we are led to ascend the mount of perfection. RIASSUNTO: La «pazza di casa» (Vita 30,16), ricorda Teresa di Gesù, vaga nella nostra mente. Ricordi e immagini si attivano continuamente nella nostra mente e, non di rado, ci impediscono di vivere serenamente il presente e ostacolano la proiezione di un futuro migliore. La lezione del mistico castigliano è chiara: dobbiamo disciplinare la memoria se vogliamo preservare la nostra pace e tranquillità; «limitare il diritto naturale» di quelle immagini e ricordi che possono recare disordine e distrazione alla vita spirituale, e quindi allontanarci da Dio; evitare di attaccarci alle conoscenze che rimangono nella memoria perché non lascino impresso nella persona qualche affetto disordinato. Senza questo esercizio di far tacere la memoria in “tutto ciò che non è Dio”, è difficile progredire nella vita spirituale, perché là dove non regnano equilibrio e pace, i beni morali e spirituali non possono essere accolti. Si rende così necessario un cammino anzitutto di riconoscenza dei danni che provoca nella persona una memoria non purificata, per intraprendere poi un cammino di ricomposizione, rivolgendo lo sguardo a Dio «con uno slancio pieno d’amore», che porti al raggiungimento del monte della perfezione.
2023
In: Aa. Vv., La memoria. Forme e finalità del ricordare nel cristianesimo antico. XLVIII Incontro di Studiosi dell’Antichità Cristiana (Roma, 5-7 maggio 2022), “Studia Ephemeridis Augustinianum”, 164, Institutum Patristicum Augustinianum – Nerbini International, Roma – Firenze 2023, pp. 97-108. Abstract: Diversi scritti protocristiani presentano non solo differenti memorie relative a parole e azioni di Gesù di Nazaret, ma anche differenti rappresentazioni dell’atto di messa per iscritto di tali memorie ovvero della trasmissione scritta della memoria. La costruzione della memoria delle origini, dunque anche della propria identità, per il gruppo (o gli autori) connesso con un determinato testo, concerne non solo la selezione delle memorie trasmesse finalizzata all’identificazione di uno specifico contenuto kerygmatico, ma anche la narrazione del quando, come e perché determinate memorie sono state trasposte in scrittura. Questo contributo intende focalizzarsi sulla questione specifica della rappresentazione della messa per iscritto delle memorie, evidenziandone alcune attestazioni in scritti databili al II secolo, di differente origine: l’Apocrifo di Giacomo, il Frammento di Muratori e l’Epistola degli Apostoli.
Memoria classica e memoria biblica nel linguaggio figurato dantesco, «Ateneo Veneto», 17/2 (2018)
«Ateneo Veneto. Rivista di scienze, lettere ed arti», 17/II, 2018
The article investigates the different ways in which the memory of classical and biblical texts shapes the creation of metaphors and similes in Dante’s Commedia. The case study concerns similes and metaphors linked to the semantic field of trees, flowers and seeds: they are commented with respect to their sources, to the way in which Dante interacts with these latter, and to the diverse strategies in which they are created.