Camminare per tre lune nelle scarpe dell’Altra. Riflessioni sulla prevenzione e sul contrasto della violenza maschile nei confronti delle donne rom che vivono nei “campi” (original) (raw)
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La questione dello spazio rappresenta storicamente uno degli interrogativi centrali dei femminismi-lo spazio pubblico, come luogo di esclusione e marginalità, e lo spazio dell'agency, come produzione di spazio e pratica politica. In un contesto di produzione del discorso mediatico centrato sul tema della sicurezza, del decoro, dell'allerta terrorismo e della pressione migratoria, le comunità femministe e queer giocano un ruolo centrale negli spazi urbani. La produzione dello spazio, uno spazio safe ma anche di conflitto, rappresenta dunque una sfida complessa, fatta di contraddizioni e spinte trasformative ancora non indagata fino in fondo nello specifico contesto italiano.
Violenza di genere e percorsi mediterranei. Voci, saperi e uscite, Guerini e associati, 2015
Violenza di genere e percorsi mediterranei. Voci, saperi e uscite, è il volume collettaneo, edito la Guerini e curato da Ignazia Bartholini. È un’operazione complessa e ambiziosa che intende riflettere "su" e "del" Mediterraneo attraverso le diverse angolature delle scienze sociali – quella teorica delle categorie sociologiche, quella tecnica degli strumenti di comunicazione sociologica, quella pragmatica del welfare prodotto da una sociologia applicata. Scrivere del Mediterraneo tentando il superamento di quell’«occidentalizzazione del pensiero critico» (Latouche 1995) che si trasforma in più delle volte in un «nazionalismo occidentale», volto a separare e a considerare subalterni i «Sud del mondo» e, fra questi, l’area mediterranea, culla dell’Occidente. «Essere “mediterranei”» prevede – scrive la curatrice – che l’esperienza di mediazione con l’altro e con le categorie di cui è portatore non escluda né riconoscimento né, d’altro canto, rifiuto o disprezzo di modelli culturali non adottabili». Prevede il comprendere quella residualità comune che definisce una cultura mediterranea nei suoi elementi critici, ma anche nelle sue potenzialità. Questo volume lo fa utilizzando la categoria della “violenza di genere” a partire dal paradigma mediterraneo di «onore e vergogna» che performa quelle relazioni di genere e in cui «l’uso della violenza sulle donne può diventare (tragicamente) un orizzonte emozionale e politico della coesione interna» (Bimbi cit.) Nel raccogliere i saggi di Davide Arcidiacono, Ignazia Bartholini, Franca Bimbi, Giuseppina Bonerba, Chiara Buda, Maddalena Cannito, Folco Cimagalli, Fiorenza De Riu, Gaetano Gucciardo, Elena De La Cuadra, Alexanda Jugovic, Arianna Mainardi, Gabriella Polizzi, Francesca Rizzuto, Maria Antonietta Selvaggio, Angela Toffanin, Paola Maria Torrioni e Lucia Tortora, l'opera vuole indicare una rotta nell’interpretazione della violenza di genere nell’area mediterranea attraverso l’intersecarsi degli ambiti della teoria sociologica (parte prima del volume – “Aspetti consapevoli e/o irriflessi della violenza di genere”), del welfare (parte seconda – “ Aspetti socio-giuridici, modelli operativi e buone pratiche nel contrasto alla violenza”), della comunicazione (parte terza – “Generi, Media e rappresentazioni di genere nell’area mediterranea”) e, forse anche, un approdo alla riflessione comune.
Ministero della Difesa, 2018
Cronaca di un femminicidio Videoproiezione con lettura a cura di Rossana Valier-autrice teatrale e collaboratrice Telefono Rosa di Verona La repressione penale della violenza di genere 10.50-11.05 La tutela della giurisdizione ordinaria Marisa Mosetti-Giudice del Tribunale di Roma 11.05-11.20 La tutela in ambito penale militare Maurizio Block-Procuratore Generale militare presso la Corte di Cassazione L'esperienza internazionale 11.20-11.40 Tutela e promozione di diritti delle donne in ambito internazionale Natalia Quintavalle-Consigliere diplomatico del Ministro della Giustizia Biancamaria Pomeranzi-Senior Gender Advisor Agenzia Italiana per la cooperazione allo sviluppo Le buone pratiche 11.40-11.50 Linee guida nazionali per il soccorso e l'assistenza alle donne che subiscono violenza: la formazione degli operatori di Pronto Soccorso Serena Battilomo-Direttore Ufficio 9 Tutela della salute della donna, dei soggetti vulnerabili e contrasto alle diseguaglianze Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria Ministero della Salute 11.50-12.00
Violenza maschile contro le donne: riflessioni teoriche sul campo antiviolenza
2022
Il presente contributo mira a fornire una riflessione teorica per analizzare le relazioni tra gli attori che si occupano del contrasto della violenza contro le donne, utilizzando il concetto di campo organizzativo proveniente dalla teoria neoistituzionalista. Osservando le cornici istituzionali, le spinte endogene, gli attori-chiave del campo, le dinamiche e le pratiche messe in atto ci si è chiesti se fosse possibile applicare questo costrutto teorico all'ambito del contrasto alla violenza contro le donne. Il concetto si è dimostrato utile per comprendere meglio le relazioni tra gli attori e i cambiamenti all'interno del campo antiviolenza, rendendo manifesto che in Italia quest'ultimo è ancora frammentato e debolmente strutturato.
Gli autori hanno intervistato un gruppo di etnia Rom sgomberato da un campo regolare in Milano e con l'ausilio di due questionari ne hanno valutato sia lo stato di benessere/malessere sia la percezione di supporto sociale negli ambiti del famigliare, amici e altri. Successivamente hanno confrontato i risultati della percezione di supporto sociale con i risultati di una somministrazione dello stesso test su un campione considerevole di Rom in Slovacchia. Ne è risultato, per i Rom italiani, un percetto inferiore relativamente all'aiuto e al supporto sociale, presumibile conseguenza dello sradicamento dal campo originario di residenza. Summary The authors interviewed a Roma ethnic group that was evacuated from a regular camp in Milan and, using two questionnaires, they evaluated both their state of well-being/discomfort and their perception of social support as far as family, friends etc. are concerned. Afterwards, the authors compared the outcome with the results of the same test administrated on a big group of Roma in Slovakia. The comparison shows that the Italian group of Roma feel an inferior social help and support, as a possible consequence of their evacuation from the camp they used to inhabit.
Il Sole24ore, 2022
Cosa possiamo ancora fare per prevenire e combattere la violenza di genere? Molto si è fatto in termini di sensibilizzazione pubblica, mobilitazione sociale, mutamenti legislativi, analisi scientifiche, raccolta dati, impegni istituzionali (come messo in luce anche dalla Commissione parlamentare sul femminicidio), ma ancora molto resta da fare per il cambio di mentalità e di immaginari violenti. Fondamentale diventa lo sviluppo di una cultura della non-violenza, a partire dalle giovani generazioni, in un rinnovato rapporto inter-generazionale. La scuola – con il mondo universitario – diventa una potente leva per il cambiamento.