86 lodi a Geova Dio e 328 testi brevi (original) (raw)

Dinora Corsi Premessa e Introduzione a Diaboliche maledette e disperate20200423 54224 1cy1j3h

Mi sarebbe piaciuto poter discorrere con le donne di questo libro come diversi anni fa Natalie Zemon Davis, nelle poche pagine del Prologo, immaginò di fare con Glikl bas Yehudah Lieb, Marie de l'Incarnation e Maria Sibylla Merian, le sue Donne ai margini (Roma-Bari, Laterza, 1995). Un luogo, quel margine, che «nulla aveva della sterilità o della scadente qualità attribuita alla parola "margine" nell'uso moderno dell'economia che pensa in termini di profitto. Si trattò, piuttosto, di un terreno di confine tra sedimenti di cultura che consentirono una nuova crescita e sorprendenti ibridazioni» (p. 219). Vite avventurose, le loro, che il margine del potere politico, regio e municipale, avevano scelto per seguire vocazioni, aspirazioni, interessi, convenienze. E quel margine, di cui seppero valutare e cogliere le opportunità, raccontarono di propria mano. Pur vissute in un tempo che teneva lontane le donne dai centri dell'istruzione formale e dalle istituzioni culturali preposte alla formazione, esse ebbero le pouvoir de l'écriture che mirabilmente esercitarono per parlare di sé e di ciò che avevano fatto. Memorie che hanno attraversato secoli e hanno reso possibile a Zemon Davis un "dialogo" con loro.

Testualità, canto e danza nel cielo di Giove (Pd. XVIII-XX)

Ermeneutica Letteraria, 2021

Textuality, singing and dance in the heaven of Jupiter (Pd. xviii-xx) · In the heaven of Jupiter, the blessed create a glorious spectacle forming the words « Diligite iustititiam qui iudicatis terram ». The poet stages a grandiose choreographic representation to end Canto xviii with a sharp criticism of Pope John XXII. Here, in the sky of justice, extending through canto xx, graphic signs are mingled with music, rationality with mysticism, and theology with an admonition of the political class. While the theological doubts of the pilgrim are thus dispelled, the poet employs a masterly weaving of rhetorical and synesthetic strategies to represent the difficulty of the issue : the incomprehensibility of divine justice for human minds in the face of the need to preserve faith in providential design. If, as Dante writes, « quel che mi convien ritrar testeso, / non portò voce mai, né scrisse incostro », the poet emerges from the impasse precisely by evoking a combination of illuminated images, music and grammatical polyphony in which one hears « sonar ne la voce e ‘io’ e ‘mio’, / quand’ era nel concetto e ‘noi’ e ‘nostro’ ». Critics have observed the connection between music and revelation (Peter Dronke, Reinhold Hammerstein), analyzed the biblical elements (Zygmunt Barański), explored structural and narratological aspects (Lino Pertile), or explained the presence of David, undoubtedly Dante’s favorite musician, referring to the « mysterious harmony that governs the fate of men in God’s inscrutable design » (Anna Maria Chiavacci Leonardi). Others have noted the metaphorical value of the musical instruments, establishing a comparison between the sacred music of the Davidic eagle and the music of the « allodetta » (lark), associated with the Troubadour legacy of Bernard de Ventadorn (Torraca,which Porena opposed).However, sufficient attention has not yet been given to the visual, choreographic and musical renderingof these cantos : the poetic and performative way in which Dante chooses to represent, ratherthan explain, divine justice incomprehensible to humans. It is precisely through the wise and spectacularcombination of various arts, from illumination to dance and music, that Dante’s poem captivatesand convinces its readers, imbuing the theological matter with an unprecedented mimetic power.

Dinora Corsi Premessa e Introduzione a Diaboliche maledette e disperate20200422 16007 h8n4d2

Mi sarebbe piaciuto poter discorrere con le donne di questo libro come diversi anni fa Natalie Zemon Davis, nelle poche pagine del Prologo, immaginò di fare con Glikl bas Yehudah Lieb, Marie de l'Incarnation e Maria Sibylla Merian, le sue Donne ai margini (Roma-Bari, Laterza, 1995). Un luogo, quel margine, che «nulla aveva della sterilità o della scadente qualità attribuita alla parola "margine" nell'uso moderno dell'economia che pensa in termini di profitto. Si trattò, piuttosto, di un terreno di confine tra sedimenti di cultura che consentirono una nuova crescita e sorprendenti ibridazioni» (p. 219). Vite avventurose, le loro, che il margine del potere politico, regio e municipale, avevano scelto per seguire vocazioni, aspirazioni, interessi, convenienze. E quel margine, di cui seppero valutare e cogliere le opportunità, raccontarono di propria mano. Pur vissute in un tempo che teneva lontane le donne dai centri dell'istruzione formale e dalle istituzioni culturali preposte alla formazione, esse ebbero le pouvoir de l'écriture che mirabilmente esercitarono per parlare di sé e di ciò che avevano fatto. Memorie che hanno attraversato secoli e hanno reso possibile a Zemon Davis un "dialogo" con loro.

Erbari verbovisivi. Corrado Costa poeta morfologo

«Oblio», 41 (2021), 2021

Questo saggio analizza le poesie infantili e giovanili di Corrado Costa attraverso la morfologia. Studia anzitutto le ricorrenze morfologiche nei testi, per poi tracciarne un’interpretazione teorica.

Orazio Colombano, Li Dilettevoli Magnificat a 9 voci (1583)

2014

1. Nel 1583, data in cui dà alla stampa la sua raccolta di Magnificat, 1 Orazio Colombano è già noto al mercato librario musicale dato che nel 1579 e nel 1580 aveva pubblicato, a Venezia per Angelo Gardano e a Brescia per Vincenzo Sabbio, un libro di salmi a 6 voci 2 e le Quinque cantiones a 5 voci. 3 Le poche notizie biografiche riguardanti Colombano 4 da noi possedute provengono, in gran parte, dalle dediche delle sue opere a stampa e da rari documenti d'archivio. La consuetudine di inserire, nei suoi frontespizi, le locuzioni "veronese" o "da Verona" fuga ogni dubbio sul fatto che la città scaligera fosse il suo luogo natio.

Ratio philosophica e mistica della Parola20190723 106511 5xttmr

Ratio philosophica e mistica della Parola: Gioacchino da Fiore e Martin Lutero, 2017

Sommario-1. Tra Gioacchino e il gioachimismo: l'avverarsi di una profezia. 2. Tra profezia e donum intelligentiae. 3. L'epistola di Paolo ai Romani: una indicazione di metodo. 4. Mistica e Parola

Azriel di Girona Quattro testi cabalistici

Azriel di Girona Quattro testi cabalistici Introduzione, traduzione e note Miriam Eisenfeld Curato e tradotto per la versione italiana da Romeo Scarpa Riopiedras ediciones© Introduzione Il mondo di Azriel