ANALISI FUZZY DELLA DURABILITÀ DI TRAVI IN CA SOGGETTE AD ATTACCHI DI CLORURI (original) (raw)
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dist.unina.it
La corretta stima del profilo di concentrazione di ioni cloruri diffusi all'interno di opere in cemento armato, è un fattore importante per il calcolo della vita di servizio di strutture esposte agli agenti aggressivi. Esso peraltro rappresenta un problema tecnico e scientifico ancora non perfettamente risolto. Le formulazioni presenti in letteratura fanno riferimento alla soluzione dell'equazione di diffusione (II legge di Fick) ottenuta assumendo un coefficiente di diffusione costante. Una soluzione di questo tipo è presentata in diversi documenti tecnici, in cui si considera trascurabile la variazione del coefficiente di diffusione col tempo. Con riferimento a diversi studi che ne hanno appurato una sua variazione nel tempo, nel presente lavoro è sviluppato un confronto tra la soluzione con coefficiente di diffusione variabile, integrata in modo da incorporare opportunamente gli effetti evolutivi della diffusività, e la soluzione convenzionale in diverse condizioni ambientali.
ANALISI DELLA SICUREZZA DI TRAVI IN CA SOGGETTE AD AZIONE DI ESPLOSIONE
"In the case of structures subjected to explosive loading, the load itself is very uncertain, as it is widely accepted that explosive event is difficult to predict in position, intensity and possibility of occurrence. These random effects associated with material, geometry and loading uncertainty, require to consider them into a probabilistic analysis in order to have a more realistic estimation of the structural response. This paper presents a parametric investigation of the reliability of reinforced concrete (RC) beam flexural members subjected to blast loadings. In particular, the probabilistic responses of the maximum displacement and displacement ductility factor for a reinforced concrete (RC) flexural member against potential blast loadings are evaluated by non linear dynamic analysis of its equivalent single-degree-of-freedom (SDOF) system. Reliability of such elements is presented and discussed."
LUOGHI DI CULTO IN GROTTA NELLA CHORA DI CIRENE
NEARCO, 2015
Una formulazione dello spazio sacro piuttosto frequente nell’altopiano cirenaico prevede strutture rupestri, dislocate ai confini tra polis e chora e particolari apprestamenti legati al rito. Il santuario delle Nymphai Chtoniai, Baggara, Ain Hofra, Slonta, Messa, sono inquadrabili in una tradizione locale di santuari rupestri o agresti. Sorti negli uidian e scavati nelle pareti calcaree, gli spazi sacri mantengono un forte legame con culti legati ad acque sorgive e divinità ctonie; collocati ai margini della città, sono inseriti a pieno titolo nell’organizzazione territoriale, per la quale svolgono un ruolo di tramite tra Greci e Libyi. Questa tipologia può essere a sua volta contenuta in un macroinsieme, costituito da santuari definibili rurali, posti ad una distanza maggiore dalla città rispetto ai precedenti, in cui la cultura cittadina si incontrava e scontrava con le usanze delle tribù indigene, dando vita a manifestazioni artistiche, cultuali e architettoniche molto originali, frutto di sincretismo, fusione e coesistenza di varie temperie culturali.
EFFETTO DEI DIVERSI TRATTAMENTI DI COTTURA SUL LIVELLO RESIDUO DI SOLFITI NEI CROSTACEI
BOOK OF ABSTRACTS XXX Convegno Nazionale dell’Associazione Italiana Veterinari Igienisti, 2021
I solfiti (E220-E228) sono una classe di additivi alimentari autorizzati in Europa anche per il trattamento dei crostacei, con una serie di restrizioni definite nel Regolamento (CE) No. 1333/2008. L’ingestione di elevate quantità di solfiti è stata associata ad effetti citotossici e mutagenici, oltre che a fenomeni di intolleranza ed asma in soggetti sensibili. È importante, inoltre, sottolineare l’effetto negativo che i solfiti possono causare sulle caratteristiche nutrizionali del prodotto (denaturazione di tiamina, acido folico, nicotinamide e piridossale). Tuttavia, la quantità di additivo effettivamente ingerita con la dieta può risentire della specifica tecnica di cottura impiegata. In questo studio, è stato valutato l’effetto di 5 classiche procedure di preparazione domestica (griglia, forno, frittura, vapore e pentola) sul livello finale di solfiti in campioni di scampi. 3 kg di scampi di media pezzatura sono stati suddivisi in modo tale da ottenere aliquote da 200 g ed effettuare n. 5 determinazioni sul prodotto tal quale (in modo da determinare la concentrazione iniziale e confermare l’omogeneità dell’analita nel campione) e n. 2 determinazioni a seguito di ogni trattamento di cottura, simulando la preparazione domestica e aggiungendo, ove necessario, altri ingredienti quali olio di oliva, aglio, spezie, pomodori pelati, ecc., ed attendendo l’idonea cottura del prodotto per il consumo. Le analisi sono state effettuate mediante metodica validata ed accreditata in cromatografia ionica. La concentrazione media di solfiti nel campione di partenza (espressa come SO2) è risultata pari a 121,9 mg/kg. Tenuto conto della deviazione standard ottenuta sulle 5 ripetizioni effettuate (1,5 mg/kg) è stato possibile confermare che la distribuzione dell’additivo sul campione era omogenea, consentendo l’esecuzione delle prove di cottura. Per quanto riguarda l’effetto della cottura sul residuo di solfiti nel campione, è possibile affermare che, sebbene tutti i campioni cotti abbiano fatto registrare una concentrazione di solfiti inferiore a quella del prodotto di partenza, tale effetto è estremamente variabile in funzione della specifica tecnica impiegata. In particolare, la massima riduzione di additivo (44,0%) è stata verificata cuocendo il campione a vapore, mentre la riduzione minima (13,9%) è stata verificata cuocendo il campione in forno. Le riduzioni di additivo registrate cuocendo nelle altre modalità testate sono risultate confrontabili, variabili tra il 22,1% per il prodotto sottoposto a frittura ed il 33,7% per la cottura alla griglia. Lo studio ha consentito di confermare che gli effettivi “intake” di additivi alimentari al momento del consumo possono essere significativamente influenzati dalla specifica tecnica di cottura impiegata, come nel caso dei solfiti nei crostacei. La cottura causa una generale diminuzione dei solfiti nel prodotto, tuttavia questa diminuzione è estremamente variabile in base alla specifica tecnica di cottura impiegata. Più in particolare, la cottura a vapore causa la maggiore diminuzione dei solfiti nel campione (44,0%), mentre la diminuzione meno significativa si registra cuocendo il campione in forno (13,9%). Il presente studio conferma, dunque, la necessità di simulare i trattamenti di cottura prima dell’analisi nei cosiddetti “risk assessment” e “total diet studies”, al fine di ottenere dati veritieri relativi alle quantità di additivo assunte con la dieta dalla popolazione italiana.
RESISTENZA A TAGLIO DI TRAVI CON ARMATURE TRASVERSALI A DIVERSA INCLINAZIONE
studioschvarcz.it
Il modello per la valutazione del taglio resistente di elementi in c.a. dotati di staffe adottato dalle recenti Norme Tecniche per le Costruzioni, basato sul modello di Nielsen a campi di tensione ad inclinazione variabile, viene qui esteso per potere modellare il comportamento di travi dotate di due ordini di armature trasversali disposte secondo due diverse giaciture, ed eventualmente anche di armatura longitudinale di parete. Vengono poi presentati i risultati di una indagine numerica condotta con il modello proposto, finalizzata ad evidenziare la disposizione più efficace del secondo ordine di armatura trasversale nel conferire resistenza alle travi.
Italian Journal of Food Safety, 2024
Gli Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA) sono un gruppo di circa 200 composti organici formati da due o più anelli aromatici condensati tra di loro, definiti contaminanti di processo in quanto sostanze che si formano negli alimenti a seguito di processi di trasformazione, come i processi industriali o di cottura.I livelli inferiori sia di IPAtot che di BaP sono stati registrati, quindi, effettuando cotture che non utilizzano olio e vengono completate in tempi relativamente brevi, come nel caso della piastra (15’) e della friggitrice ad aria (10’). A seguito di queste due cotture, non sono stati quantificati IPA sui campioni di capocollo, mentre una concentrazione di IPAtot nel range 0.05 – 0.27 μg/kg è stata quantificata sui campioni di lonza, con BaP < LOQ.
EFFETTO DELL'USURA SULLA CORROSIONE DI LAMIERE ZINCATE
SOMMARIO Il presente lavoro riguarda uno studio preliminare degli effetti della corrosione in ambienti contenenti SO 2 su acciai zincati a caldo con substrato zincato danneggiato. Il danneggiamento è stato ottenuto mediante usura con contatto di strisciamento non lubrificato effettuato per mezzo di un tribometro sperimentale tipo ball on disk. Il danneggiamento è stato effettuato in maniera tale da portare allo scoperto le varie fasi intermetalliche Fe-Zn. Le prove di corrosione sono state effettuate seguendo la norma EN ISO 6988 (prova Kesternich). La morfologia della corrosione ottenuta è stata caratterizzata mediante analisi SEM-EDS. INTRODUZIONE Uno dei sistemi più utilizzati per proteggere manufatti in acciaio dalla corrosione è quello di rivestirli con un sottile strato di zinco. L'acciaio in questo modo viene ad essere protetto dall'aggressione elettrochimica dell'ambiente sia attraverso un effetto barriera, esercitato dal rivestimento di zinco, sia attraverso un ...