La pittura a Tivoli nel XII secolo, in «Tivoli medievale. Una città da riscoprire». Catalogo della mostra (Tivoli, Museo della città, 3 marzo-30 settembre 2024), a cura di M.A. Tomei, con A. Tomei, Tivoli 2023, pp. 91-102 (original) (raw)

Convegno Internazionale di Studi “Come un involucro prezioso. Forme e funzioni della decorazione ad affresco in età gotica”, Bologna, 10-12 giugno 2014. Relazione presentata: Fausta Piccoli “Dipinti di antiche dimore veronesi tra XIII e XV secolo: i casi di palazzo Forti e di casa Salerni”.

Ricollegandosi alle giornate organizzate l'anno scorso a Lucca sul tema della decorazione scultorea 'in esterno', il convegno, al quale partecipano docenti e dottorandi oltre a una folta rappresentanza di colleghi di altri prestigiosi Atenei, anche stranieri, affronta le forme della decorazione pittorica all'interno degli edifici sacri in età gotica, con una speciale attenzione per gli spazi che la accolgono e per le funzioni che vi si svolgevano. Per quanto riguarda la decorazione pittorica in ambito sacro, gli studi recenti hanno ben indagato la parcellizzazione degli spazi liturgici presente negli edifici di età medievale. La presenza di elementi di divisione che, come il tramezzo, impedivano una fruizione unitaria dell'edificio e del suo completamento pittorico, fa emergere quello che Bruno Toscano ha di recente chiamato il valore 'ambientale', come preparazione alla Parola, delle decorazioni degli edifici in età medievale, che si trattasse di affreschi o di vetrate istoriate, la cui decifrazione dal basso era parimenti difficoltosa. Se, al momento di intraprendere una decorazione pittorica, le esigenze della narrazione venivano attentamente studiate, prestando attenzione alle rispondenze interne (ad esempio tra Vecchio e Nuovo Testamento) che facevano parte del modo di pensare del tempo, ciò che doveva colpire l'uomo medievale-non certo calato, come siamo noi, in una civiltà delle immagini (al tempo le uniche immagini visibili a tutti si trovavano appunto nelle chiese)-era forse l'icasticità di singole figure, la capricciosità di certi dettagli, il lusso dei colori e, più in generale, il carattere sacrale che proveniva all'edificio dal suo essere interamente affrescato. Di qui il titolo del convegno, che non si occupa poi soltanto, attraverso gli esempi presentati, di decorazione sacra, ma lascia spazio anche al tema della decorazione profana, in cui assai diverse sono le esigenze che la pittura è chiamata a soddisfare.

G. BORDI, Santa Maria Antiqua attraverso i palinsesti pittorici, in Santa Maria Antiqua. Tra Roma e Bisanzio, Catalogo della mostra (Roma, Santa Maria Antiqua, 17 marzo-11 settembre 2016), a cura di M. Andaloro, G. Bordi, G. Morganti, Electa, Milano 2016, pp. 34-52.

Per il generoso spirito di collaborazione che ha reso possibile la realizzazione della mostra si ringraziano:

Giovanni Francesco Caroto, Pittore romaniniano, Francesco Torbido detto il Moro], in Rinascimento sul lago, catalogo della mostra (Riva del Garda, Museo Alto Garda, 13 luglio – 20 ottobre 2024), a cura di L. Gabrielli, G. Sava, L. Siracusano, M. Tanzi, Firenze 2024, [PREVIEW]

Fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume/fascicolo di periodico dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall'art.

M. Scansani, Giovanni de Fondulis a Padova, in A nostra immagine. Scultura in terracotta del Rinascimento da Donatello a Riccio, catalogo della mostra (Padova, Museo Diocesano, 15 febbraio-27 settembre 2020) a cura di A. Nante, C. Cavalli, A. Galli, Padova 2020, pp. 79- 89.

A nostra immagine, 2020

Restauro, ripristino e invenzione della policromia pittorica nell’architettura medievale. Alcuni esempi tra Napoli e Puglia nel XIX secolo, in «III ciclo di studi medievali», Atti del Convegno, Firenze 8-10 settembre 2017, a cura del gruppo di studi medievali NUME, Monza Brianza 2017, pp. 443-457.

La scelta artistica di un capitano di ventura: il ciclo arturiano di Frugarolo 25 Marianna Cuomo I plinti affrescati nella Campania altomedievale. La pittura decorativa tra VI e XI secolo 41 Serena Franzon Indossare la fede. Gioielli devozionali nel Quattrocento italiano 53 Martina Giulietti Il singolare fenomeno della produzione scultorea alabastrina nordeuropea nel tardo Medioevo 67 Claudia Sanna Caduta e redenzione: il ciclo scultoreo della chiesa di San Michele di Murato in Corsica (prima metà del XII sec.) 85 -PANEL B: FILOSOFIA -Niccolò Bonetti La teologia della creazione di Matteo d'Acquasparta 101 Raffaele Cioffi Alcune rielaborazioni dei generi agiografico e cristologico nell'Inghilterra anglosassone: il caso del Vercelli Book 113 Davide Penna Videre est esse. Quando la conoscenza diventa amore. Gnoseologia e ontologia in Guglielmo di Saint-Thierry : un osservatorio archeologico per la Toscana dei secoli VI-VIII 159 Assunta Campi La ceramica da fuoco dall'insediamento di Montella (AV). Tipologie del vasellame in uso in una comunità del IX secolo 177 Federica Cosenza Il sistema dei casali della campagna romana: problemi e metodologia d'indagine 189 Matteo Crocchianti I riusi di tipo funerario delle strutture e degli spazi di Età romana tra la Tarda Antichità e l'Alto Medioevo 205 Lorenzo Curatella Le necropoli basso medievali italiane 219 Elisa Del Galdo, Silvia Lusuardi Siena Le sepolture nella cattedrale paleocristiana e medievale di Luni (SP) 231 Elena Dellù, Federica Matteoni, Silvia Lusuardi Siena Il sepolcreto nella chiesa dei SS. Filippo e Giacomo di Nocetum (MI): dinamiche deposizionali tra altomedioevo ed età moderna 245 Iolanda Donnarumma Un impianto metallurgico del IX secolo dalla Rasola 1 del castello del Monte a Montella: la trincea 5/87 265 Alessia Frisetti La valle del Volturno nel Medioevo: insediamenti e realtà materiale (VIII-XII secolo) 279 Sabina Giuliano Il castello di Rocca Cilento (SA) nel circuito difensivo del territorio cilentano. Dall'indagine archeologica alla valorizzazione: prospettive di sviluppo 297 Lester Lonardo Castella et casalia. Insediamenti fortificati e rurali nella bassa valle del Calore: evidenze materiali e documentarie 307 Federica Matteoni Edilizia storica nella Provincia di Bergamo: considerazioni preliminari sulle tecniche costruttive, le dinamiche insediative e sociali 327 Alessandro Mortera Trasformazioni del paesaggio urbano nell'area del Foro Romano alle soglie del Medioevo: il caso della Basilica Aemilia 343 Luigi Quattrocchi Il fenomeno del mosaico funerario in Italia e isole maggiori nei secoli IV-VII 367 -PANEL D: ARCHITETTURA -Emanuele Gallotta Il rinnovamento edilizio della città di Ferentino nel XIII secolo: l'architettura civile 383 Mara Giordano Tracce tardomedievali nella chiesa di San Simeone Profeta di Camigliano 399 Angelo Passuello Le fabbriche romaniche con gallerie nel continente europeo: articolazioni spaziali e possibili funzioni dei cosiddetti "matronei" fra i secoli XI e XII 409 Enrico Pizzoli Una copia ideologica: il chiostro di S. Maria degli Angeli in Baida 429 Giulia Pollini Restauro, ripristino e invenzione della policromia pittorica nell'architettura medievale. Alcuni esempi tra Napoli e Puglia nel XIX secolo 443 -PANEL E: STORIA -Giulio Biondi Legislazione suntuaria a Venezia, secoli XIII-XV. Proposta per una messa a fuoco e ridefinizione del concetto suntuario, tra storiografia e documenti 461 Veronica De Duonni Rivivere nelle preghiere: commemorazione e ritualità in un documento di Montevergine 475 Elisa Erioli I costruttori bolognesi nella quotidianità tra Duecento e Quattrocento 489 Luca Finco Viabilità antica a servizio di architettura e scultura: il caso del Piemonte centrale trattato tramite statuti medievali 505 Giulia Spallacci Nuovi studi sul trattato tra Ancona e Zara del 1388 529 Sulle orme della Francia di Viollet-le-Duc, l'Italia della metà dell'Ottocento intraprese il restauro in stile dei suoi edifici medievali. Il fervore e la gloria nazionale all'alba dell'Unità si riversarono nelle singole aree regionali che scelsero i monumenti più rappresentativi della propria storia da ripristinare nelle presunte forme originali. Nel Meridione, Napoli, ancora capitale del Regno delle Due Sicilie, fu tra i centri più ricettivi degli sviluppi storico-critici dell'Oltralpe, complici i suoi circuiti accademici. Nella città partenopea si aprì quindi una fervida stagione di recupero dell'Evo Medio, a discapito delle stratificazioni moderne delle architetture e con un orientamento retrospettivo in cui il colore divenne un'inderogabile presenza. Dagli interventi nel Duomo al lavoro di Federico Travaglini nel S. Domenico Maggiore, architetto poi attivo nei cantieri pugliesi di Altamura e Troia, la policromia, struttiva e dipinta, confermò un nuovo modo di guardare al Medioevo, di certo non filologico ma nemmeno fatto di un "candido manto di chiese" così come lo aveva descritto Rodolfo il Glabro. A questa tendenza maggioritaria di uso ridondante delle cromie come cifra distintiva dell'Età di Mezzo si sarebbero poi opposte alcune voci meno conosciute. Tra queste quella di Sante Simone, architetto a cavallo tra Puglia e Napoli e contemporaneo di Travaglini, che, nonostante dovette piegarsi alle volontà delle committenze e quindi impiegare la policromia, fu uno strenuo difensore della semplicità della nuda pietra.