Le Streghe e i Fichi (Fiaba Folklore Lombardo) (original) (raw)
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"L'Albero Stregato" (Fiaba Lombarda)
Gh'era ona vòlta on re, che el gh'aveva ona tosa granda de sposaa. C'era una volta un re, che aveva una ragazza grande da sposare. Siccome però era un egoista e non gli piaceva di vivere solo, non desiderava farla sposare. Perciò aveva deciso che l'avrebbe data in moglie solo a chi fosse riuscito ad abbattere un enorme albero che cresceva nei giardini reali. Ma l'albero era sotto l'incantesimo fatto da certe streghe amiche complici del re, e tutti i giovani che avevano cercato di tagliarlo avevano dovuto rinunciarci.
L'inquieta tradizione della «Strega» del Lasca
2012
lo studio, partendo dalla edizione critica della Strega di Antonfrancesco Grazzini, detto il Lasca, edita dal Plaisance, riprende in esame la complessa storia redazionale ed editoriale della commedia, stabilendo, in una rinnovata prospettiva metodologica, i rapporti tra la lezione autografa – deturpata dalla mano del censore fiorentino – e le due edizioni pubblicate dai Giunti di Venezia nel 1582 in-8° e in 12°.
Streghe, Stregoni e Fattucchieri sestine romanesche di Giggi Zanazzo
La notte di San Giovanni, 1894
La prima edizione dell'opuscoletto risale al 1882 e fu seguita da altre due edizioni nel giro di soli due anni. Nel 1892 le sestine furono raccolte, sempre in Roma, editore Perino, nel volume Poesie romanesche, con illustrazioni di Camuar. Nella presente trascrizione seguirò pedissequamente l'edizione del 1884 (composta da 55 sestine), mentre per le note utilizzerò in parte quelle del medesimo Zanazzo ed in parte quelle di Giovanni Orioli, contenute nel secondo Volume delle Poesie romanesche di Giggi Zanazzo, edite da Avanzini e Torraca nel 1968 (in tale edizione le sestine sono 53 solamente), queste ultime in carattere tondo di dimensione lievemente inferiore. Le mie saltuarie note appaiono in corsivo, spesso con diverso carattere e dimensioni ridotte. Il presente opuscolo riporta soltanto la trascrizione degli scritti di Zanazzo, non anche di quelli di Sabatini; riporta invece la dedica e la prefazione (“Al lettore”) in lingua. In appendice sono riportate 315 forme e 487 occorrenze dialettali (su un totale di 993 forme e 2.258 occorrenze: dedica e prefazione non sono comprese nei totali). Roma, 1 gennaio 2022 Valerio Sampieri
In Valstrona, nel paese di Sambughetto (1), si trova un complesso di grotte profonde e ricchissime di minerali, intorno alle quali nacquero diverse leggende. Le cavità conosciute sono tre, e una di queste, la più estesa con il suo “labirinto di meandri, di camminamenti, di precipizi, di cunicoli scoscesi” che si addentrano in profondità e scendono sino al sottostante torrente Strona, è chiamata dai valligiani l’Boeucc dal Faj, ovvero il Buco delle Fate. Conosciuta anche con i nomi di Balma delle Fate o Caverna Grande delle Streghe, si dice che fosse il luogo in cui le streghe dei monti e delle valli circostanti si riunivano per danzare e per tramare le loro malefatte, ovvero per decidere chi avrebbero fatto morire, quali bambini avrebbero rapito dalle culle o su chi avrebbero gettato le loro fatture. (2)
Stringhe, Brane e (Super)Gravità (in Italian)
Ithaca: Viaggio nella Scienza XII, 2018, 2018
A discussion of String Theory highlighting some key historical steps, the main achievements and some of the main open questions. Most of the presentation is aimed at the general public, but graduate students will be able to get more details from a careful reading.