"Renaissance", Museion, Bolzano (original) (raw)
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Museion di Bolzano e la mostra Here To Stay. L'arte vista da un display
Arte Trentina a. II - N. 8 luglio, 2021
Il mondo dell’arte e della cultura non si è mai fermato, continua ad andare avanti aprendosi a nuove prospettive. La recente donazione dell’Archivio di Nuova Scrittura (ANS) di Paolo Della Grazia a Museion, ha aperto, infatti, nuove finestre sul contemporaneo in Trentino Alto-Adige e, più in generale, sul valore assunto ai giorni nostri dal collezionismo di opere d’arte. «Siamo qui per restare» e «l’Arte come un Display», sono i titoli di alcune delle iniziative proposte in seguito alla preziosa donazione e provano come ci sia sempre un nesso, tra l’arte così com’era e l’arte così com’è: il legame evolutivo ... (to be continued at pp. 74-77) ARTE TRENTINA - a. II, N. 8 - luglio 2021 Museion di Bolzano e la mostra Here to Stay. L'arte vista da un display di Massimo Galiotta
Il Capitale Culturale, 2024
Nel 1904 «Nuova Antologia» ospita un contributo della marchesa Laura Gropallo (1872- 1937). Genovese, scrittrice e giornalista, ricordata dal poeta Eugenio Montale suo concitta- dino, redattrice della rivista «Cultura», cugina del collezionista e conoscitore d’arte Guido Cagnola, amica intima di Bernard Berenson fin dai suoi primi soggiorni italiani e anche nota per il volume Autori italiani d’oggi (1903), la nobildonna diede alle stampe un precocissimo profilo dello studioso di origini lituane, soffermandosi sugli aspetti metodologici e sulle teo- rie estetiche alla base del suo lavoro. L’analisi condotta da Gropallo sugli studi di Berenson, sino a comprendere l’edizione di The drawings of the Florentine Painters (1903), può anche essere considerata la spia di un rapporto duraturo del noto storico dell’arte con la Liguria. Qui Gropallo abitava nella cittadina rivierasca di Nervi, a poca distanza da Genova, in una villa dove Willhelm Suida, nel 1906, vide persino una Lucrezia ritenuta del Bramantino.
Bollettino Storico Vercellese, 2020
Un raro manufatto ligneo post-bizantino del Museo Nazionale di Ravenna
OADI - Rivista dell’Osservatorio per le Arti Decorative in Italia, 2021
Il Museo Nazionale di Ravenna possiede tra le sue collezioni un vasto nucleo di oggetti devozionali post-bizantini, tra i quali spicca un trittico ligneo, che già Giuseppe Gerola considerava “il pezzo più notevole della raccolta”. L’articolo propone uno studio scientifico dell’opera e ne analizza l’iconografia. The National Museum of Ravenna has in its collections a vast nucleus of post-Byzantine devotional objects, among which a wooden triptych stands out, which Giuseppe Gerola already considered “the most remarkable piece in the collection”. The article proposes a scientific study of the work and analyses its iconography.