Racconti degli acquisti. Un quadro e un romanzo: La commessa di Tissot e Al Paradiso delle Signore di Zola, in “RolSa, Rivista on-line di Storia dell’Arte dell’Università di Roma La Sapienza”, n. 7, 2007 (original) (raw)

La distribuzione della ceramica a figure rosse dei Pittori di Creusa, di Dolone e dell’Anabates. In Le perle e il filo. A Mario Torelli per i suoi settanta anni, 271-292. Venosa: Osanna.

113 SIMONETTA ANGIOLILLO Qui tu, cinta di bende, Cipride, in coppe d'oro, delicatamente versa il vino, nettare mescolato per le nostre feste 127 SABRINA BOLDRINI Un archeologo in biblioteca 133 PAOLO BRACONI Fornacalia, Sementivae e la semina primaverile del farro 149 ANNAMARIA COMELLA Sul riuso dei rilievi votivi greci in Italia in epoca romana: il caso di Pompei 167 EMMANUELE CURTI La Venere Fisica trionfante: un nuovo ciclo di iscrizioni dal santuario di Venere a Pompei 183 MARCO FABBRI Le "mura serviane" dalle fonti letterarie alla documentazione archeologica 101 LUCIO FIORINI La pernice, Talos -Perdix e la seduzione della gioventù. Viaggio all'origine di un immaginario 117 SIMONA FORTUNELLI Mundus muliebris e ceto senatorio: alcune considerazioni su un sarcofago femminile con il mito di Achille a Sciro 135 MARCO GIUMAN Il Dio Serpente. Alcune note sul culto attico di Zeus Meilichios 147 GIAN LUCA GRASSIGLI, MAURO MENICHETTI Lo scudo e lo specchio. Forme della catoptromanzia 177 MAURIZIO GUALTIERI La villa di Ossaia (Cortona, AR): l'impianto di età tardo-repubblicana Indice 8 SIMONETTA ANGIOLILLO 193 FRANCESCO MARCATTILI Cerere e il mundus del Circo Massimo 223 CONCETTA MASSERIA I boukoloi, Dioniso e l'ingresso di Eracle ad Atene. Una kylix di Pistoxenos da Orvieto 233 ATTILIO MASTINO Il dibattito sull'agorà degli Italici a Delo: un bilancio retrospettivo fra ideologia e urbanistica 243 MASSIMO OSANNA EPTAPYLOI THEBAI. Le mura tebane da Omero a Pausania 261 GIAMPIERO PIANU L'Archeologia sarda negli anni '70: problemi di metodo. Il caso delle statue di Monte Prama 275 ARTURO RUIZ A propósito de mi amigo Mario Torelli. Reflexiones y recuerdos de un alumno periférico 279 FRANCESCA SILVESTRELLI La distribuzione della ceramica a figure rosse dei Pittori di Creusa, di Dolone e dell'anabates 301 STEFANO TORTORELLA Processione trionfale e circense sulle lastre Campana

E. Giorgi, E. Zanini, La “mansio” di Vignale (Piombino): l'archeologia di un “sito minore” in una lettura antropologica “surmoderna”, in S. Santoro Bianchi (a cura di), Emptor e mercator: spazi e rappresentazioni del commercio romano, Bari 2017, 513-532.

2017

The mansio of Vignale (Piombino): the archeology of a "minor site" in a "surmodern" anthropological reading Vignale is an ancient and late antique settlement located along the coast in Central Tuscany. Since 2003, the site is the focus of a "global archaeology" project, intended to investigate the longue durée of the territory from the pre-Roman times until the present day (http:// http://www.uominiecoseavignale.it/). The archaeological investigation revealed the remains of an ancient settlement continuously inhabited between the 3 rd century BC, at least, and the 6 th -7 th century AD. After a quite obscure phase in pre-Roman times, a farm was built probably in the mid of 2 nd century BC, in connection with a roughly paved road (glarea strata), in turn may be connected to the Roman road network in the region (Via Aurelia/Aemilia Scauri). In the second half of the 1 st century BC a large villa maritima was built just aside the farm. In the subsequent centuries the villa/mansio underwent a series of minor transformation and probably between the 6 th and 7 th century the structures of the villa were abandoned and a large cemetery took its place among the ruins. The present paper focuses both on the history of the settlement and on its possible interpretation as instance of what is called "non-place" in the contemporary anthropological theory.

DARIO RIVAROSSA, Recensione a MASSIMO COLELLA, "Il Barocco sabaudo tra mecenatismo e retorica. Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours e l’Accademia Reale Letteraria di Torino", Fondazione 1563, Torino, 2019, in "Riscontri", XLIV, 1, 2022, pp. 153-156.

E. Venturelli, La collezione di ceramiche graffite di Carlo e Giano Loretz: storia accidentata di un’acquisizione, “Rassegna di Studi e Notizie, Civiche Raccolte d’Arte Applicata ed Incisioni del Castello Sforzesco di Milano" 2007-2008, pp. 185-220.

U n collezionista è spesso apprezzato per l'intuizione che lo spinge ad acquistare manufatti pregevoli quando sono ancora facilmente reperibili e poco costosi. La sua, per certi versi, è una scommessa sulla direzione che prenderà la cultura negli anni a venire; un azzardo che in seguito potrà riservare all'appassionato d'arte un doppio riconoscimento, intellettuale ed economico. A fronte però di numerosi casi in cui il collezionista gode in vita dell'esito felice della sua scommessa, in molti altri il riconoscimento sopraggiunge più tardi del previsto, quando, magari, la raccolta si è ormai dissolta nelle mani degli eredi. Ma può anche capitare che il riconoscimento intellettuale preceda di anni quello economico, che divenga cioè chiaro a tutti il valore storico e culturale della collezione, mentre le quotazioni dei manufatti, pur apprezzati, rimangono basse e deludenti. Quest'ultimo è il caso della collezione di ceramiche graffite di Carlo Loretz: una ragguardevole raccolta costituita soprattutto da frammenti di scavo, in gran parte rinvenuti tra Lombardia e Veneto negli ultimi tre decenni dell'Ottocento. Per quasi trent'anni Carlo Loretz raccolse e studiò tali reperti pressoché in solitudine e in controtendenza rispetto agli interessi del tempo. Solo al volgere del secolo la collezione cominciò ad attirare l'attenzione degli esperti; come si vedrà, fu premiata all'Esposizione di Lodi del 1901, e ne venne raccomandato l'acquisto ai musei. Tuttavia, il figlio, Giano Loretz, riuscì a cedere la collezione paterna al Museo Municipale del Castello Sforzesco solo nel 1917, dopo ben quattro tentativi di vendita andati a vuoto e un intero quindicennio speso a convincere commissioni e direttori del valore di quei manufatti. Carlo Loretz (1) , pittore lodigiano ma residente a Milano, cominciò a collezionare frammenti di ceramiche tra il 1871 e il 1872, mentre era al lavoro nella sua città d'origine, incaricato di decorare le dimore di alcune figure di spicco della società lodigiana. Uno dei committenti era Antonio Dossena (2) , proprietario della maggiore fab-

La felice impresa. Letture e commenti delle opere di Gianni Rodari, a cura di Benedetta Aldinucci e Vanessa Roghi, Torino, Loescher Editore («13 QdR/Didattica e letteratura»), 2021 (Anteprima).

I volumi della collana sono sottoposti a un processo di peer review. Volumi pubblicati 1. Jean-Marie Schaeffer, Piccola ecologia degli studi letterari. Come e perché studiare la letteratura?, traduzione di Marina Cavarretta 2. Cinzia Ruozzi, Raccontare la scuola. Testi, autori e forme del secondo Novecento 3. Pasquale Guaragnella, Barocco e «nuova scienza». Proposte di ricerca didattica per il docente di italiano 4. Marielle Macé, La lettura nella vita. Modi di leggere, modi di essere, traduzione di Marina Cavarretta 5. Le competenze dell'italiano, a cura di Natascia Tonelli 6. Per leggere i classici del Novecento, a cura di Francesca Latini e Simone Giusti 7. Letterature e letteratura delle origini: lo spazio culturale europeo. Prospettive didattiche per la Scuola secondaria e per l'Università, a cura di Giuseppe Noto 8. Simone Giusti, Tradurre le opere, leggere le traduzioni 9. Insegnare letteratura. Teorie e pratiche di una disciplina, a cura di Ambra Carta 10. Ariosto tra gli specchi del Novecento, a cura di Clara Allasia e Carla Sclarandis 11. Sulle spalle di Atlante. Un altro Novecento, a cura di Carlo Albarello e Simonetta Teucci 12. Simone Giusti, Natascia Tonelli, Comunità di pratiche letterarie. Il valore d'uso della letteratura e il suo insegnamento Volumi in preparazione -Nancie Atwell, La zona di lettura, traduzione di Alessandra Nesti 13 La felice impresa Letture e commenti delle opere