E.A.ARSLAN, Emissione e circolazione della moneta nei ducati longobardi dell’Italia nei ducati di Spoleto e Benevento, Convegno La trasformazione del mondo romano ..., Cimitile-S.M.Capua Vetere, 2011, C.Ebanista e M.Rotili curr., Cimitile, 2012, pp.283-301. (original) (raw)

F. BARELLO, La circolazione monetaria. Emissioni romane, in I Leponti tra mito e realtà, Atti del Convegno (Verbania 2000), Verbania 2001

Panoramica sulla questione Leponti -Celti vista da un archeologo dell'Europa Centrale ANGELO ARDOVINO Leponzi ed altri popoli alpini. La coscienza dell' §vklt ANTONIO SARTORI I Leponti nelle epigrafi, le epigrafi dei Leponti: una presenza dubbia VANNA VEDALDI IASBEZ I Leponti e le fonti letterarie antiche GILBERT KAENEL D U "golasecchien" au "lépontien" en Suisse occidental et dans le Jura FILIPPO M. GAMBARI I rapporti dell'areale lepontico alpino con il mondo etruscoitalico ERMANNO ARSLAN La moneta nel territorio dei Leponti fino alla conquista augustea FEDERICO BARELLO La circolazione monetaria. Emissioni romane FILIPPO MOTTA Aggiornamento sulle novità epigrafiche e linguistiche leponzie MARCO TIZZONI La miniera di Campolungo e il problema della produzione del rame in Lombardia durante la prima età del Ferro MARIA ADELAIDE BINAGHI Gli abitati golasecchiani del basso Verbano orientale OLIVIER PACCOLAT L'habitat du Haut-Valais pendant l'Age du Fer et l'epoque romaine FRANÇOIS WIBLÈ La romanisation du Haut-Valais et les relations avec le sud des Alpes GIUSEPPINA SPAGNOLO GARZOLI Leponti e Insubri. La romanizzazione di un'area di confine MARIA TERESA GRASSI I Leponti, gli Insubri, il Ticino: le tracce della ceramica SIMONETTA BIAGGIO SIMONA Considerazioni sul ruolo della necropoli di Giubiasco fra la fine del I secolo a.C. e il I secolo d.C.

E.A.ARSLAN, Cenni sulla moneta e sulla politica monetaria a Milano al tempo di Ariberto, in Ariberto da Intimiano. Fede, potere e cultura Milano nel secolo XI, E.Bianchi, M.Basile Weatherill, M.R.Tessera, M.Beretta cur., Milano 2007, pp.396-415

Ariberto nasce tra il 970 e il 980 1 . Suddiacono della Chiesa milanese e custos di San Vincenzo di Galliano, diviene arcivescovo nel 1018, con il gradimento dell'imperatore Enrico II 2 . Muore il 16 gennaio 1045. Queste date, il 1018 e il 1045, sembrerebbero delimitare precisamente l'ambito cronologico di una ricerca sulla moneta emessa nell'età di Ariberto nella zecca di Milano. In realtà una angolazione dell'analisi storica a carattere numismatico focalizza immediatamente, in una materia solo apparentemente semplice, uno scarso numero di emissioni. Esse sono tutte tipologicamente molto uniformi e bloccate su un nominale 3 unico sempre dello stesso metallo, il denaro in argento. Problematiche, queste, molto articolate, spesso tuttora aperte, che costringono a estendere l'esame alle emissioni che precedettero la nomina del 1018, a considerare l'immobilizzo su tempi lunghissimi -fino al XIII secolo -delle emissioni a nome di un Enrico, con minime variazioni tipologiche, e ad affrontare -anche se di necessità superficialmente -le problematiche relative alle emissioni contemporanee in altre zecche, soprattutto Pavia. L'ambito della ricerca coinvolgerà quindi anche l'epoca di Arnolfo II (998-1018), l'arcivescovo di Milano che sotto molteplici aspetti anticipa, con la propria azione di impegno pastorale intrecciato a quello politico-militare, la personalità di Ariberto 4 . Ricordando che la zecca 5 di Milano è una delle poche attive in Italia centro-settentrionale nell'XI secolo, con Pavia, Verona, Venezia e Lucca, e iniziando la nostra analisi con il 1002 -dalla fine quindi dell'età ottoniana, alla quale si tornerà comunque molto frequentemente nello sviluppo del discorso -, conviene preliminarmente proporre l'elenco delle emissioni milanesi note. Si ricorda come la materia venisse proposta nella bibliografia del passato talora in termini molto imprecisi e che solo negli ultimi decenni, specie con gli ottimi contributi di Ottorino Murari 6 , abbia trovato una sistemazione coerente, tuttora comunque in discussione e in corso di ulteriore definizione. 321 TITOLO CAPITOLO 10. Dida manca Cenni sulla moneta e sulla politica monetaria a Milano al tempo di Ariberto * Ermanno A. Arslan Saggi IV parte 18-04-2007 12:06 Pagina 321 A Ar rd du ui in no o d d' 'I Iv vr re ea a, re d'Italia. Incoronato nel 1002; sconfitto un prima volta da Enrico II nel 1004, viene costretto a ritirarsi in monastero; nuovamente sconfitto nel 1014. Muore nel 1015. Denaro scodellato 7 in argento, 1002-1004. D/ +ardvinvr Nel c. e.s R/ avc/+med/iola/niv CNI V, -; MURARI, Le monete di Milano, pp. 157-158, n. 2 (ne conosce un solo esemplare); MURARI, La moneta milanese, p. 29 (prudente ipotesi di lettura al D/ di e.s come abbreviazione di EpiscopvS); CHIARAVALLE, s.v., Milano. Denaro scodellato in argento, 1002-1004. D/ +ardvinvs (s coricata) Nel c. rex o +re in monogramma R/ avc/+med/iola/niv CNI V, p. 45, n. 1 (monogramma sciolto come rex) e n. 2 (monogramma sciolto come imperator); MURARI, Le monete di Milano, pp. 158-159, n. 3 (conosce solo quattro esemplari; il monogramma del D/ viene sciolto solo come rex 8 ) e p. 163 (cessazione delle emissioni di Arduino nel 1004); MURARI, La moneta milanese, p. 29; CHIARAVALLE, s.v. Milano.

E.A.ARSLAN, Monete longobarde della Tuscia; il VII secolo, in Suadente nummo vetere: studi in onore di Giovanni Gorini, M.Asolati et Alii cur., Padova 2016, pp.321-335

Reconsidering Michele Asolati's proposal to identify the Tremissis found in the excavations of Piazza della Signoria in Florence, 1987-1988, as an emission of Longobard Tuscia, the author recognized a number of coins (21 for the moment) related to it from the point of view of iconography and/or style, in a number of public collections, as well as on the market. Thus it became possible to hypothesize a production of Tremisses in Lombard Tuscia during the second half of the 7 th century, in one or more centres (one of them certainly Lucca), which precedes the emission of Tremisses bearing the city name's monograms and the later " Stellati ". This production ran parallel with other " regional " emissions, as those having as Reverse type a cross within a pseudo-legend. In NorthEast Italy it continued to be struck also the type with the Victory holding wreath and cross on globe, produced in the name of Byzantine emperors, who in their own mints however issued only Tremisses with a cross within a legend on the Reverse. In the meantime, in the Regnum the Reverse type bearing the Victory imitated from the coins of Mauritius Tiberius remained unchanged until the end of the 7 th century. Nel suo ricco volume miscellaneo di studi Praestantia Nummorum Michele Asolati nel 2012 è ri-tornato con una nota sul Tremisse longobardo pseudoimperiale (fig. 1 = di seguito indicato come " Tremisse 1 ") ritrovato negli scavi effettuati in Piazza della Signoria a Firenze nel 1987-1988, propo-nendone un'accurata analisi e un'ottima riproduzione. L'esemplare era nel medesimo contesto di un piccolo nucleo di cinque Dinar Fatimidi, databili tra X e XI secolo 1 , ma non ad essi associato. Il puntuale contributo del collega, ricco di spunti nell'interpretazione di alcuni aspetti della moneta, mi esime dalla presentazione della bibliografia specifica sul ripostiglio di Dinar e sull'esemplare, ormai ricca di contributi 2 , per il quale posso quindi limitarmi alla sintetica descrizione dei tipi: D/ Pseudoleggenda non fonetica 3. Busto stilizzato a d., di forma rettangolare, con tre lati visibili, a dop-pio tratto; lineare quello esterno, a sequenza di punti quello interno, con fibula a disco sulla spalla a s. e nel campo interno una C coricata = ᴗ (o un crescente), con estremità ingrossate, con globetto al centro e affiancata da altri due globetti. La testa, molto stilizzata, è cinta dal diadema, con i due lunghi nastri posteriori desinenti con un globetto, che separa il volto dalla capigliatura, resa a tratti paralleli. A sinistra del collo è una piccola stella. Tracce di cerchio perlinato.