Pedagogia salesiana 4: Pedagogia salesiana attorno al Concilio Vaticano II (1952-1978), in "Note di Pastorale Giovanile" 57 (2023) no. 3 aprile-maggio, pp. 71-80 (original) (raw)
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2021
La pedagogia salesiana sviluppa riflessioni che superano la ricostruzione storica dei contesti, delle esperienze e delle visioni originarie di don Bosco sull’educazione. La ricerca pubblicata in questo volume, proseguendo su tale traiettoria, studia primariamente le formulazioni pedagogiche delle generazioni salesiane successive e, a livello di metodo, tenta di superare la sterilità delle pure ricostruzioni documentaristiche. L’intenzione di connettere don Bosco con le sfide educative di oggi passa per il vissuto delle diverse epoche con i loro differenti modi di pensare. Queste mentalità rinforzano alcune nuove idee pedagogiche omettendone delle altre, preferiscono alcune modalità di azione, sviluppano delle riflessioni, alcune profetiche e coraggiose, altre piuttosto piegate alla mentalità corrente o a soluzioni di emergenza. L’alternarsi dei cambiamenti comporta così un complesso combinarsi di inevitabili dinamiche pendolari tra le visioni pedagogiche affrontate nei sei capitoli: I. Formulazioni pedagogiche della prima generazione salesiana II. Pedagogia pratica capace di adattarsi alla società moderna III. Fedeltà disciplinata a don Bosco educatore in tempi difficili IV. Prima, durante e dopo i cambiamenti del Vaticano II V. Progettazione e animazione come sintesi postconciliare VI. Nuova evangelizzazione ed educazione per il terzo millennio Qui il link: https://bit.ly/las-pedsal-dopo-db
Nella lezione si approfondiscono i seguenti argomenti della proposta pedagogica di Filippo Rinaldi durante gli anno '20 del secolo XX: - La sana modernità intesa come l'equilibrio tra conservazione rigida dello spirito e la flessibilità negli aspetti secondari; - L'imitazione della paternità di don Bosco che non trattava mai nessuno bruscamente, ma sapeva aiutare con modi soavi ognuno a rendersi migliore e ad avviarsi alla perfezione; - Le Compagnie salesiane tradizionali che dovevano ridefinirsi all'interno della competizione tra le organizzazioni giovanili di stampo politico e l'Azione Cattolica promossa dal papa Pio XI; - Le missioni salesiane in un contesto di espansione coloniale. - Gli scritti di pedagogia salesiana di Bartolomeo Fascie, Vincenzo Cimatti e Francesco Scaloni ____________________ Tutto il corso: http://www.salesian.online/ped-sal
Michal Vojtáš, La componente metodologica per l’educazione salesiana attuale, in V. Orlando (Ed.), Con don Bosco educatori dei giovani del nostro tempo. Atti del Convegno Internazionale di Pedagogia Salesiana 9-21 marzo 2015 Roma Salesianum/UPS, LAS, Roma 2015, pp. 132-144, 2015
Il contributo cerca di superare la concezione tecnico-moderna che influenza ancora la semantica del termine “metodologia” proponendo una concezione più integrale. La “metodologia salesiana” si propone come un insieme integrale delle motivazioni, atteggiamenti e principi che favoriscono il percorrere dei passi di un percorso educativo, ispirati all’esperienza fondante di don Bosco nell’Oratorio e degli sviluppi successivi della pedagogia salesiana. Si descrivono successivamente le diverse fasi dello sviluppo della “metodologia salesiana”: 1. L’educazione preventiva di don Bosco descritta con i parametri di naratività, regolamentazione e dichiarazioni dei principi pedagogici. 2. Il periodo del rettorato di Pietro Ricaldone che accentua il ruolo di principi metodologici definiti più scientificamente, e meno narrativamente, traducendoli in un’estesa regolamentazione. 3. Il tempo del post Concilio Vaticano II che vede uno sviluppo di approfondimenti metodologici legati alla tematica della progettazione educativo-pastorale in termini dell’apertura e fiducia nella scienza, della crescita dell’antropocentrismo, del decentramento del governo della Congregazione 4. La proposta metodologica per l’attualità che rivaluta l’importanza del concetto di discernimento, della leadership trasformazionale e distribuita, dell’identità e degli atteggiamenti motivazionali e abiti operativi (virtù) di chi agisce secondo una metodologia educativa.
Il periodo tra il 1929 e il 1951 nella storia della pedagogia salesiana è caratterizzato dalla beatificazione di Don Bosco e dalle sfide poste dal contesto politico e sociale, in particolare il regime fascista e la seconda guerra mondiale. Quest'epoca vide un rafforzamento nell'approccio educativo della Chiesa Cattolica, in particolare attraverso l'enciclica "Divini Illius Magistri" di Pio XI, che stabilisce un approccio educativo neotomistico basato sulla grazia divina. Il regime fascista pose sfide significative all'educazione salesiana. La risposta dei salesiani consistette nel consolidare le proprie istituzioni educative, particolarmente il classico "collegio salesiano", e nel limitare le proprie attività educative al campo religioso e catechistico, evitando interferenze politiche. Questo approccio si rifletté anche nell'enfasi sulla disciplina e sulla fedeltà ai principi salesiani. Pietro Ricaldone, successore di Don Bosco, enfatizzò l'importanza della catechesi e dello studio, influenzato da autori come Casotti. Ricaldone enfatizzò un approccio educativo incentrato sulla formazione religiosa, disciplina, e conservazione della tradizione salesiana, rafforzando l'educazione classica e resistendo alle influenze moderne. Leôncio da Silva e Alberto Caviglia furono due figure chiave nella teorizzazione della pedagogia salesiana. Da Silva promosse un'interpretazione scientifica e sistemica dell'educazione, mentre Caviglia, che aveva una relazione personale con Don Bosco, esplorò la spiritualità e la pedagogia narrativa nell'educazione salesiana.
2020
Le dispense propongono nove letture che partono dal Trattatello di don Bosco del 1877 fino al Quadro di Pastorale Giovanile Salesiana del 2014 illustrando i diversi approcci all'educazione e alla pedagogia salesiana che rispondevano alle esigenze dell'epoca, alla sintesi personale dell'autore e, infine, alle teorie pedagogiche di riferimento. Indice: 1. GIOVANNI BOSCO, Il Sistema preventivo nell’educazione della gioventù (1877) 2. GIOVANNI BOSCO, Lettera da Roma alla comunità salesiana (1884) 3. MICHELE RUA, Santificazione nostra e delle anime a noi affidate (1894) 4. FILIPPO RINALDI, Motivi di apostolato e di perfezionamento per il 1931 5. PIETRO RICALDONE, La disciplina come mezzo generale dell’educazione (1951) 6. CAPITOLO GENERALE XIX, Formazione dei giovani (1965) 7. EGIDIO VIGANÒ: Il progetto educativo salesiano (1978) 8. JUAN VECCHI, Progetto Educativo Pastorale: Metodologia (1978) 9. PASTORALE GIOVANILE SALESIANA. Quadro di riferimento (2014)
Salesianum, 2017
Don Bosco has always maintained that religion is an indispensable educational factor. Today some scholars of the preventive system prospect “religion” mainly as training of adolescents to comprehensive and ultimate meaning of life. However, in the experience of the Holy Educator, this was also a supporting methodological structure of his entire system and inspiring source of fruitful educational itinerary. From the beginnings of the Salesian Oratory, the religious practice has been an effective means of helping young people to assimilate the fundamental values and to perfect themselves. Above all, the sacramental spirituality has had an important role in the educational insight and spiritual accompaniment of young people educated by Don Bosco. The article concludes with some functional considerations for a greater enhancement of “religion” in present Salesian education.