Charybdis in un papiro inedito di Genova (original) (raw)

Un documento inedito per la ‘Maestà’ di Cimabue in Santa Trinita

Paragone Arte, 2024

Cimabue’s Maestà (Florence, Uffizi Gallery) from the Vallombrosian abbey church of Santa Trinita was subjected to various moves within the building during the XVth and XVIIth centuries, as recorded in art-historical literature. One of these sources, the Giuntina edition of Vasari’s Lives of the Artists (1568), mentions the Maestà in an unspecified chapel in the left aisle. Research in the archive of the religious corporations suppressed by the French government in the Florence State Archives, pertaining to the monastery of Santa Trinita, has brought to light an unpublished document of 1495 that clarifies this information and provides significant evidence about the physical history of the painting, which was cropped on all sides and placed in a chapel for the use and passage of the monks. The data revealed by this source finds confirmation in the analyses carried out during the conservation of the panel in the early 1990s and in other chronicles and accounts of the monastery dating from the XVIth and XVIIth centuries. Published in "Paragone Arte", 173-174 (2024), pp. 97-109

Giuseppe Carpani, Le Haydine, lettera X

Filologia e storia letteraria. Studi per Roberto Tissoni, 2008

A brief commentary on "Haydine"'s tenth letter, that deals with the theme of emotional effects of music

De Serpèntibis, da Isidoro di Siviglia

De Serpèntibis, da Isidoro di Siviglia Un viaggio allucinante ma istruttivo, nelle "Etimologie o Origini" del medesimo Isidoro (Siviglia, Secolo VII). Taduzione scorretta (e canticchiata) dal Teatro alle Scale di Porchiano. Idem Video: https://youtu.be/CXi3iJYuhvw

L'ARCADIA MARCHIGIANA DI GHERARDO CIBO

La ricostruzione della biografia e dell’opera scientifica di Gherardo Cibo (1512-1600), nobile marchigiano pronipote di papa Innocenzo VIII e parente dei Della Rovere, ritiratosi a vivere a Rocca Contrada (oggi Arcevia) nel 1540, dedicandosi alla pittura di paesaggio e alla rappresentazione naturalistica delle piante, cimentandosi nella miniatura, nell’arte di fare i colori, nella preparazione di erbari e nella tecnica paesaggistica, che ci restituisce inedite vedute manoscritte delle Marche del secolo XVI, raccolte e catalogate dalle biblioteche di tutto il mondo.

Le ekdoseis antiche di Omero nei papiri

Da quel che sopravvive della letteratura erudita antica sui poemi omerici sappiamo che già prima dell'epoca ellenistica circolava un certo numero di esemplari dell'Iliade e dell'Odissea, indicati dalle fonti con il termine ej kdov ‡ei ‡. Nel materiale scoliografico, in particolare quello risalente a Didimo, si trovano numerosi riferimenti a tali testi, chiamati in causa come testimoni di lezioni o di gruppi di versi. La loro natura e le loro caratteristiche restano alquanto vaghe, ma pare assodato che l'espressione e[ kdo ‡i ‡ non debba essere intesa nel senso di "edizione" come opera di consapevole e responsabile costituzione testuale, bensì nel significato di "testo", "copia" messa a disposizione di altri 1 . Il lavoro di emendamento proprio dell'attività filologica era piuttosto designato, almeno dall'età alessandrina, dal termine diov rqw ‡i ‡: ciò che si trovava in una ekdosis poteva essere il prodotto appunto di questo lavoro di diorthosis (vd. infra).

Giovanni da Milano, «le figliole di Taddeo Ghaddi» e un libretto devozionale

Studi di Memofonte, 2023

L’articolo presenta un manoscritto devozionale del Trecento appartenuto alle figlie di Taddeo Gaddi e poi passato a Giovanni da Milano. L’analisi e la contestualizzazione dei due ex libris rispetto alle scarne evidenze documentarie e alle note biografiche di Vasari sul pittore lombardo non solo gettano nuova luce sulle sue relazioni con la famiglia Gaddi, ma permettono anche di proiettarne l’esistenza ben oltre l’anno 1369, ultima attestazione sinora conosciuta.