L’abuso dei contratti a tempo determinato nella scuola italiana, tra norme costituzionali e diritto dell’Unione europea. (original) (raw)
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Il settore scolastico, da sempre particolare e a sé stante, ha visto negli ultimi vent’anni un esempio molto particolare di illegittima applicazione dei contratti a tempo determinato. Il sistema fondato sul cronico utilizzo dei docenti non di ruolo è stato sanato, a seguito della pronuncia Mascolo della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, soltanto con l’introduzione della L. n. 107/2015 (c.d. Buona Scuola) che ha tuttavia lasciato alcuni quesiti aperti in merito alla bontà di un sistema risarcitorio basato solo ed esclusivamente sull’immissione in ruolo dei docenti precari illegittimamente applicati.
Abuso del diritto nella formazione delle classi nel concordato preventivo
2012
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L’INSEGNAMENTO DEL DIRITTO COMPARATO NELLE UNIVERSITÀ ITALIANE
Quanto spazio viene offerto al diritto comparato negli atenei italiani? Questo lavoro si propone di rispondere a questa domanda alla luce dei grandi cambiamenti che hanno investito il sistema dell’istruzione universitaria negli ultimi anni. Questo rapporto si basa sulle informazioni contenute nel database dell’offerta formativa gestito dal MIUR (http://offf.miur.it/index.html) e fa riferimento alla situazione aggiornata all’anno 2009. Il lavoro si propone anche di rispondere alle seguenti domande: ‐ In che modo il diritto comparato può garantire l’apprendimento delle conoscenze, abilità e competenze nelle varie classi di diplomi universitari? ‐ In che modo il diritto comparato diventa parte dell’istruzione del giurista? ‐ In che modo il diritto comparato può far parte del percorso formativo di studenti che non sono destinati ad intraprendere le tradizionali carriere del giurista di professione (avvocato, giudice, notaio)?
Istituzioni di diritto scolastico, introduzione - abstract
Istituzioni di diritto scolastico, 2023
Una tavola, composta da 64 quadrati di due colori alternati; 16 pezzi bianchi e 16 pezzi neri di fogge diverse. Si sa, genericamente, che lo scopo del gioco è abbattere un pezzo particolare, un pezzo con la corona in testa-presumibilmente un re-e niente altro. Le regole: sconosciute. Ogni persona, a questo punto, almanacca le proprie 1. L'homo ludens 2 , lontano dalla visione hobbesiana, necessita però di condividerle, quelle regole, perché senza una codifica universalmente accettata ciascuno proverà a far valere la propria idea. E siccome le persone si alternano e cambiano, ogni attore legittimamente proverà a rimettere in discussione quanto eventualmente già stabilito. L'analogia potrebbe sembrare estrema, ma descrive tutto sommato con una certa precisione quanto capita nelle istituzioni scolastiche, forse non in generale, ma a fronte di questo o quel particolare «istituto», di quel dubbio, di quella pratica didattica o amministrativa. Vi è, ad oggi, una assoluta asimmetria di conoscenze (vere, di seconda mano, millantate o assenti che siano) e ancor più di competenze 3 tra i diversi attori che interagiscono con lo specifico scolastico. Gli unici
in www.forumcostituzionale.it, 2018 – contributi di: M. Cavino, V. Speziale, S. Forlati, D. Amoroso, L. Borlini e L. Crema, A. O. Cozzi, M. Massa, L. Mola, S. Nadalet, D. Russo, M. Del Carmen Salcedo Beltràn, 2018
La scuola sullo schermo. Il contratto didattico e il curriculum nascosto durante la DaD e la DDI
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A causa dei crescenti contagi da SARS-CoV-2, il 5 marzo 2020 l’attività didattica nelle scuole italiane è stata sospesa. In seguito, i decreti ministeriali hanno promosso un processo di insegnamento-apprendimento, totalmente o in parte mediato dal digitale, che ha determinato profondi cambiamenti nella dimensione relazionale e contenutistica dell’evento didattico. Se da una parte sono mutate le reciproche aspettative che intercorrono tra studenti e docenti (contratto didattico), dall’altra i messaggi ideologici e culturali che accompagnano l’insegnamento disciplinare (curriculum nascosto) si sono arricchiti di nuovi significati, portando in aula differenti credenze rispetto al tema dell’innovazione didattica. Il contributo illustra i risultati di un’indagine svoltasi in una scuola superiore del nord Italia e tesa a osservare tali fenomeni con l’obiettivo di delineare il quadro che caratterizza le nuove forme dell’evento didattico: quello a distanza e quello in forma integrata.