Metamorfosi del presente: Antonio Negri, Arte e Multitudo, Derive Approdi 2014 (review) (original) (raw)

Vittorio Morfino, Elia Zaru (a cura di) Negri e la filosofia

Etica & Politica / Ethics & Politics, 2018

7 Vittorio Morfino & Elia Zaru Negri and Philosophy 11 Guido Boffi & Giacomo Clemente Sul concetto di metafisica per Toni Negri 43 Saverio Ansaldi La ginestra leopardiana. Lineamenti per un’ontologia etico-poetica del tempo 53 Irene Viparelli Tra operaismo e biopolitica. Genesi e sviluppo del concetto negriano di produzione 77 Vittorio Morfino Sull’orlo del tempo. La teoria negriana della temporalità 107 Mattia Di Pierro La biopolitica nel pensiero di Antonio Negri. Dalla “tendenza” all’eccedenza affermativa della vita 127 Elia Zaru Talpa o serpente? Popolo, classe, moltitudine 145 Frédéric Montferrand Composition, autonomie, separation. Les formes-parti d’Antonio Negri 161 Paolo Scanga Dallo Stato piano al nuovo ordine della globalizzazione. La sovranità in Antonio Negri 187 Vittorio Morfino & Elia Zaru Storia, politica, filosofia. Intervista ad Antonio Negri

Francesco Negri e le edizioni della sua opera Viaggio Settentrionale

Francesco Negri e le edizioni della sua opera Viaggio settentrionale "Mi stimolò sempre fin dai primi anni il genio curioso inseritomi dalla natura a far qualche gran viaggio per osservar la varietà di questo bel mondo"j, inizia così 1'avvertenza "A chi legge" posta dal sacerdote ravennate Francesco N egri (1623-1698) all'opera Viaggio Settentrionale, pubblicata postuma nel 1700 e narrante il suo viaggio in Scandinavia. Poco oltre egli cita un pensiero di S. Basilio Magno, secondo il quale il mondo è come un libro dove ogni foglio mostra la gloria di Dio, e aggiunge "[ ... ] però risolsi, poiché io non mi conosceva abile a legger tutto questo gran volume, di leggerne almeno un foglio,,2. Ma se il foglio che Negri poteva leggere di questo libro era uno solo, allora esso doveva almeno essere "il più curioso e meno praticato da altri,,3 e così scelse la Scandinavia motivando la preferenza data a questa parte del mondo con le seguenti ragioni. La Scandinavia si estende fino alla zona glaciale, dove la notte è continua per due mesi e il giorno per altri due, dove a causa del freddo non può crescervi nessun frutto, ma dove, nonostante tutto ciò, vivono delle persone. Paese straordinario, e degno, quindi, di essere visitato e studiato, eppure finora trascurato dagli esploratori di cui mancano resoconti oculari perché, nota con rammarico Negri, gli europei preferiscono osservare il lontano Oriente o il Nuovo Mondo tralasciando di conoscere proprio quello che è a loro più vicino. Riguardo ad un tale comportamento degli europei, considerato stranamente anomalo dal nostro candido autore, si potrebbe controbattere con la citazione da Plini0 4 , che egli stesso riporta molto più avanti nella sua opera, cioè che i più: "lucri, non scientiae causa navigant".5

La postmodernità di «Empire». Antonio Negri e Michael Hardt nel dibattito internazionale (2000-2018)

Mimesis, 2019

Nel 2000 viene pubblicata la prima edizione di Empire, opera di Antonio Negri e Michael Hardt destinata a diventare pietra miliare della teoria politica contemporanea e nucleo focale di una elaborazione che si sviluppa tutt’oggi. Con l’intento di «rinvigorire la teoria comunista, o meglio, di scrivere un nuovo capitolo del Capitale», gli autori si propongono di analizzare il mondo globalizzato aggiornando la «cassetta degli attrezzi» di marxiana memoria, traghettando così Marx oltre Marx e il marxismo novecentesco. Empire ha avuto una diffusione planetaria e la sua pubblicazione ha scatenato una discussione amplissima che ha interessato le accademie e i movimenti di tutto il mondo. A distanza di circa vent’anni dalla prima edizione dell’opera, il presente saggio si pone come obiettivo l’analisi critica di questo dibattito e una sua ricostruzione tematica, al fine di mettere a confronto il lavoro di Negri e Hardt con le diverse interpretazioni da essi suscitate e così comprendere compiutamente il loro pensiero.

Riassunto di Antonio Negri, l’ontologia e la soggettività (Seido-sha, Tokyo, 2013

INDICE INTRODUZIONE: Una solitudine popolata… (da Rancière a Foucault) CAPITOLO 1: Negri e Badiou. « Impiccatevi con quel filo! » (perché l'ontologia?) CAPITOLO 2: Negri e Balibar. Non è possibile essere comunisti senza Lenin (perché la soggettività?) APPENDICE: Antonio Negri, «La mediazione evanescente» (recensione a Balibar, L'Europe, l'Amérique, la guerre) CAPITOLO 3: «Hic Rhodus, hic salta!», ovvero : un neoleninismo ed i suoi sette momenti fondamentali CAPITOLO 4: Negri e Deleuze. L'indignazione o la vergogna? (per una filosofia politica marxiana) CONCLUSIONE: Negri e Foucault. Ritorno al futuro! (clinica e critica del bios) INTRODUZIONE: Una solitudine popolata… (da Rancière a Foucault) « Tout parle de tout », così si definisce la politica (ossia la democrazia) in Rancière. Ma una tale « politica » sembra conoscere già la sua piena realizzazione sotto il comando del capitale. L'emancipazione intellettuale non è altro che un sinonimo del mettere il general intellect al lavoro o dell'affermare l'intellettualità di massa come il « capitale umano ». Il problema viene dal fatto che Rancière non è con Marx, in quanto fa meno dell'ontologia della composizione tecnica e politica di classe. Negri dice: « La politica, per Rancière, è un'azione paradossale che stacca il soggetto dalla storia, dalla società, dalle istituzioni, pur quando, senza quella partecipazione, il soggetto politico non sarebbe neppure predicabile. » In Rancière, la politica si oppone al polis della Repubblica platonica, sicché l'antagonismo si colloca oltre tutte le determinazioni storiche e ontologiche.

G. Allegri, L'immaginazione collettiva oltre l'invenzione e l'innovazione. L'Epimeteo di Stiegler, il Leopardi di Negri, in Rizomatica, n. 6, febbraio 2024

Rizomatica, 2024

Mi è capitato di rileggere la recente traduzione del primo volume de La tecnica e il tempo di Bernard Stiegler nei tempi in cui Antonio, Toni, Negri lasciava questo mondo e io riaprivo il suo Lenta ginestra. Alcuni passaggi sull’emergenza dell’immaginazione come potenza collettiva permettono forse di tessere un filo che dalla colpa di Epimeteo giunge al Leopardi eversivo, nel solco trasformativo di un pensiero materialistico che è uno dei lasciti principali di questi due pensatori del/al futuro anteriore. Bernarnd Stiegler (1952-2020) La tecnica e il tempo. Vol. 1. La colpa di Epimeteo (Luiss University Press, 2023, ed. or. 2018). Antonio Negri (1933-2023), Lenta ginestra. Saggio sull'ontologia di Giacomo Leopardi, Sugarco, 1987 https://rizomatica.noblogs.org/2024/02/allegri-limmaginazione-collettiva-oltre-linvenzione-e-linnovazione-lepimeteo-di-stiegler-il-leopardi-di-negri/

CRITICA LETTERARIA 181 EdIToRE -NApoLI PAOLOLOFFREDO Filippo Tommaso Marinetti e l'arte degenerata

DORA MARCHESE, 2018

The anti-conventionalism of Marinetti and the other Futurists extols an aesthetic of ugliness and aims to create a fracture of sense and image between the perfect, harmonic and beautiful human body, deemed an expression of oldfashionedness, and the technological and hybrid human body, an expression of modernity. Such an approach likens it to German Expressionism in as much as the Futurist exaltation of the “degenerate body” is the same as that of the avantgarde movements that organised the exhibition Entartete Kunst (“Degnerate Art”) against whose damnatio Marinetti battled violently and polemically.