Carla Lonzi: la creatività del femminismo. (original) (raw)
A più di trent'anni dalla sua morte, Carla lonzi è considerata la figura emblematica del femminismo italiano degli anni settanta, i cui scritti continuano ad avere un'eco decisiva negli attuali dibattiti femministi. lonzi rimane tuttavia una figura inclassificabile: risulta complicato descrivere l'attività di una donna che non ha mai smesso di sfidare quell'insieme di dispositivi che riducono la vita ad un'insieme di categorie, di ruoli e identità. Carla lonzi ha sperimentato modi di vivere e di scrivere alternativi nel contesto della cultura italiana degli anni sessanta e settanta, quando le strutture sociali del paese erano messe alla prova da una contestazione di massa e dall'emergere del movimento femminista. la sua pro-'emergere del movimento femminista. la sua pro-emergere del movimento femminista. la sua produzione è infatti caratterizzata da una continua sperimentazione e reinvenzione delle forme espressive tradizionali, prima nel mondo dell'arte, durante tutti gli anni sessanta, poi nel femminismo, dal 1970 fino alla sua morte prematura avvenuta nel 1982. Nell'arco di un decennio lonzi ha scritto una serie testi che rappresentano altrettante pietre miliari del femminismo italiano: Sputiamo su Hegel (1970), decostruzione feroce della dialettica servo-padrone, La donna clitoridea e la donna vaginale (1970) sul nesso tra sessualità e cultura patriarcale, il monumentale Taci, anzi parla. Diario di una femminista (1978), e Vai pure. Dialogo con Pietro Consagra (1980), la lunga conversazione con il suo compagno, lo scultore pietro Consagra, che mette fine ad un rapporto d'amore ventennale. Questi scritti sono attraversati da una tensione creativa e sperimentale, in cui Carla lonzi reinventa la scrittura, la creatività e la produzione di sapere, appropriandosi di una serie di forme espressive tradizionalmente «minori» o legate a pratiche d'avanguardia, come il diario, la conversazione o il manifesto.