La conservazione "open-air" delle rovine ed il principio della “non-dislocazione (original) (raw)
2009
Abstract
Gran parte del dibattito contemporaneo verte sul \u201ccome\u201d tutelare i resti dell\u2019archeologia, consentendone nel contempo il pubblico godimento. Oggi si comprende quanto sia necessario, fin dalla pianificazione di una campagna di scavo, interagire con i professionisti di altre discipline, i quali si occupano delle loro scoperte per consegnarle al godimento della collettivit\ue0. Su di una rovina architettonica non si pu\uf2 fare quello che si pu\uf2 fare in un museo indoor, sia per presentare degli oggetti con certi apparati esplicativi che ne determinano il senso, sia per esporli diversamente quando cambiano le interpretazioni o si impongono nuove ideologie. Conservare uno scavo, innanzitutto, non \ue8 la stessa cosa che conservare un oggetto trasportabile. In passato, molte nazioni del resto d\u2019Europa hanno preferito \u201cpresentare\u201d le vestigia romane semplicemente come \u201cgiardini di rovine\u201d, spesso preoccupandosi di metterle in netto contrasto con una pi\uf9 ricorrente rievocazione degli originali contesti di vita locale. Un\u2019inversione di tendenza si \ue8 fatta spazio di recente negli interventi di musealizzazione della \u201cromanit\ue0\u201d, secondo i quali la mera \u201ccontemplazione delle rovine\u201d viene sostituita dal contatto emozionale con la storia. La principale conseguenza di questi nuovi indirizzi consiste nel superamento del carattere informativo e didascalico della musealizzazione in favore di un approccio pi\uf9 autenticamente interpretativo. Diviene indispensabile, nella realizzazione di queste nuove strategie di musealizzazione dell\u2019archeologia, il supporto proveniente dalla sperimentazione in ambito del restauro e della conservazione. La ricerca continua e il progressivo avanzamento delle tecniche conservative hanno fatto s\uec che si potesse garantire una migliore \u201cpresentazione\u201d in situ dei resti sia mobili, sia immobili, evitando in tal modo la loro dislocazione
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