Momenti di un dialogo: Giulio Carlo Argan e la Treccani (original) (raw)

Una polemica situata e da situare. Dicembre 1963: Carla Lonzi vs. Giulio Carlo Argan [con immagini]

Arte italiana 1960-1964. Identità culturale, confronti internazionali, modelli americani, a cura di Flavio Fergonzi e Francesco Tedeschi, 2017

A sharp disputation occurred in December 1963 between Carla Lonzi, art critic and pupil of Roberto Longhi, and Giulio Carlo Argan, maybe the most influential art historian in Italy at the time, Lionello Venturi’s heir at La Sapienza University in Rome. Lonzi strongly refused Argan’s ex cathedra attitudes, that seemed highly instrumental and authoritative to her. But her polemic against cultural patriarchy went beyond Argan and invested her master and mentor, Roberto Longhi himself. Argan never replies to Lonzi. But precisely his silence discloses both cultural and political ambiguities. Argan’s positions on contemporary art are deeply rooted in topics about Nation and Primacy developed in the late Thirties’, when he was particularly close to Longhi and to the then Italian minister of culture, Giuseppe Bottai. Through Argan, conventionally opposed to Longhi, Longhi’s inheritance appears much more complex and politically involved than his postwar self stylization in terms of “straight connoisseur” allows us to consider.

La fortuna di Gentile in Italia

Croce e Gentile. La cultura italiana e l'Europa, direttore scientifico: Michele Ciliberto, Istituto della Enciclopedia Italiana, Roma 2016, pp. 856-63

ARCHITETTURA E MUSEOLOGIA LIQUIDA - INTRODUZIONE - INTRODUCTION

Architettura e Museologia Liquida, 2022

Abstract english (poi Abstract italiano) Liquid Architecture breaks the symmetrical schemes of Classical Architecture by introducing several innovations like as: asymmetry, offset windows, a zigzag plan, lack of a properly understood facade, overhanging buildings and inversion of spaces, where the voids are on the ground floor instead of in the upper floors. It is inspired by non-Euclidean geometries, fractals, the mirror, the labyrinth and even biblical themes of the monster, as in the case of Jonah and the whale reinterpreted in a secular key. The first to invent the Liquid Architecture label was Marcos Novak in 1991, but in 1930 – in an important article appeared in the magazine L’Arte – Giulio Carlo Argan already noticed the alleged “errors” of Andrea Palladio – highlighted by Francesco Milizia in the eighteenth century – as “germs” of the so-called Anti-classical code. Besides, two other books written by Argan and Bruno Zevi, dedicated to the Anti-classical code, highlight the political character of the Anti-classical, as opposed to the “dictatorship of the straight line” used by the regimes. Starting therefore from the awareness that the Anti-classical is a precursor of the liquid, this volume offers to the public discussion theoretical essays, analytical discussion of some particularly representative liquid buildings and museums and an Anthology of Liquid Architecture and Museology works, starting from 1989 onwards (first Liquid Architecture), with antecedents from 1906, arranging them in chronological order for a better historical interpretation of this important and international architectural and cultural movement whose buildings are still “in fieri”. Abstract italiano L’Architettura Liquida rompe gli schemi simmetrici dell’Architettura Classica introducendo asimmetria, finestre disassate, pianta a zig zag, mancanza di una facciata propriamente intesa, corpi di fabbrica in aggetto e inversione degli spazî, dove i vuoti sono al piano terra invece che nei piani superiori, e si ispira alle geometrie non euclidee, ai frattali, allo specchio, al labirinto e anche a temi biblici del mostro, come nel caso di Giona e la balena reinterpretati in chiave laica. Il primo a ideare l’etichetta di Architettura Liquida è stato Marcos Novak nel 1991, ma Giulio Carlo Argan già nel 1930, in un importante articolo apparso nella rivista L’Arte, interpreta come “germi” del cosiddetto codice Anti-classico i presunti “errori” di Andrea Palladio evidenziati da Francesco Milizia nel Settecento. Seguiranno altri due libri di Argan e di Bruno Zevi, dedicati al codice Anti-classico, dove si evidenzia anche il carattere politico dell’Anti-classico in opposizione alla “dittatura della linea retta” usata dai regimi. Partendo dunque dalla consapevolezza che l’Anti-classico è precursore del liquido, il volume offre alla pubblica discussione saggi teorici, interpretazione analitica di alcuni edifici e musei liquidi particolarmente rappresentativi e un’Antologia di opere di Architettura e Museologia Liquida a partire dal 1989 (prima Architettura Liquida), con antecedenti dal 1906, disponendole in ordine cronologico per una migliore storicizzazione di questo importante movimento architettonico e culturale internazionale i cui edifici sono ancora “in fieri”.

La divulgazione dell'arte attraverso la televisione

La divulgazione dell'arte attraverso la televisione, 2020

I programmi televisivi dedicati all'arte dal 1953 al 2000. Una particolare attenzione è data dal 1990 ai giorni nostri, ossia il periodo in cui nascono i canali tematici come Rai 5 e Sky Arte. Per finire, vengono analizzati e confrontati due programmi: "Passpartout", famoso per il suo conduttore Philippe Daverio; e "Viaggio nella Bellezza", un programma che mette in risalto il patrimonio artistico italiano.

«Ytalya subjecta». Critica d'arte e narrazioni identitarie 1963-2010

Il confine evanescente, 2010

Il saggio che segue prova a collezionare episodi, produrre documenti e testimoni, ricomporre storie disperse per giungere a una vicenda più ampia: l’affermazione prima, lo smarrimento poi di un progetto modernista con tratti identitari. Il titolo allude a una circostanza durevole, non sempre considerata con adeguato rilievo: la persistenza del motivo che oggi chiameremmo decoloniale nel modernismo italiano della prima metà del secolo. Tra l’epoca risorgimentale e i primi anni Sessanta, questa la tesi, storia e critica d’arte hanno svolto un importante compito pedagogico e procurato, con le narrazioni congiunte della povertà, dell’ingegno, dell’orgoglio, elementi di appartenenza o “redenzione” a un paese giunto con ritardo all’unità, tra slanci e sconfitte, ambizioni e frustrazioni ; a una comunità “senza narrazione” (la citazione è da Edward Said), conosciutasi primariamente attraverso lo sguardo etnografico del visitatore sette-ottocentesco, il “forestiero”. Il rapporto tra discorso artistico e pedagogia nazionale, postulato nella riflessione idealistica tra le due guerre, non si interrompe bruscamente nel settembre 1943, con la “guerra civile” che ne consegue o l’occupazione militare delle due Italie. Cerca faticosamente di ricomporsi: con quale attendibilità o efficacia è oggetto di interrogazione. "Ytalya subjecta": l’amarezza per la repubblica e la sua malcerta identità culturale nel contesto atlantico del dopoguerra è dichiarata da Emilio Villa in una composizione poetica dal titolo "17 variazioni". Giulio Carlo Argan attraversa le due metà del secolo: la sua esperienza di storico e critico impegnato, intellettuale e uomo delle istituzioni tocca quasi ogni aspetto della vicenda considerata. E’ stato inevitabile che assumesse importanza centrale nella prospettiva storica e civile del saggio.