Illirico (Dalmazia e Pannonia) (original) (raw)

Mattia Flacio Illirico Negli Scritti DI Gravisi, Stancovich, Luciani e Nacinovich

2016

La Riforma con la sua profonda scissione tra i religiosi europei ha contrassegnato non soltanto il Cinquecento, ma anche i secoli successivi fino ai giorni nostri. L’AlboneseMattia Flacio Illirico ne è stato uno dei più convinti seguaci e protagonisti. L’articolo cerca di illustrare la posizione rispetto al Flacio presa da quattro significativi scrittori istriani, vissuti tra il ‘700 e il ‘900, che grossomodo rispecchia anche quella della storiografia italiana.Labinjanin Matija Vlačić Ilirik (Matthias Flacius Illiricus, 1520.-1575.), uvjereni Lutherov sljedbenik, bio je jedan od najznačajnijih protagonista Reformacije. Tijekom života stekao je mnogo protivnika i neprijatelja, tako da se nakon njegove smrti nastojalo izbrisati svaki trag o njegovom postojanju i djelovanju. Flaciusova rehabilitacija započeta je dvadesetih godina osamnaestog stoljeća izlaskom njegove biografije koju je napisao Johann Balthasar Ritter (Eigentliche und umständliche Beschreibung des Lebens m. Mat. Flacii ...

Note sui municipi di cittadini romani in Illirico sulla base della testimonianza di Plinio il Vecchio (nat . 3. 144)

The Century of the Brave. Roman conquest and indigenous resistance in Illyricum during the time of Augustus and his heirs, 2018

Poiché sull’iscrizione proveniente da Doclea CIL III 12695 è riportata la carriera di un personaggio dell’élite locale che ricoprì magistrature in numerosi centri della Dalmazia che sono indicati con il loro statuto, questo viene messo a confronto con le informazioni trasmessaci da Plinio. Dal confronto tra la definizione di Risinium – l’attuale Risan/Risano – come municipio sulla pietra e come oppidum civium Romanorum nella Nat. hist. si può legittimamente dedurre che in tal modo Plinio indicasse anche in Dalmazia i municipia civium Romanorum, come già verificato in Spagna. In conseguenza, viene preso in considerazione lo sviluppo amministrativo di tutti gli oppida c. R. della Dalmazia meridionale (nat. 3. 144) e dell’Istria (nat. 3. 129) che probabilmente furono municipi di cittadini romani all’epoca a cui risalgono le fonti pliniane, cioè durante il principato di Augusto.

Ieromonaco Ilarione, Sulle montagne del Caucaso

2019

"Questo libro è stato scritto con l'aiuto di Dio all'unico scopo di spiegare in modo esauriente la preghiera di Gesù": lo ieromonaco Ilarion Domracev (1845 ca.-1916) comincia così l'opera in cui descrive gli incontri con un eremita del Caucaso, che gli ha insegnato la preghiera mentale di Gesù. Pubblicato nel 1907, il libro scatenò la controversia onomatodossa sul Monte Athos e in Russia, per l’affermazione che “il Nome di Dio è Dio”. Il suo autore, che si pone nell’alveo della tradizione spirituale russa con la sua quasi millenaria pratica della preghiera di Gesù, offre in realtà un'eccellente introduzione alla preghiera del cuore, che unisce alla descrizione di una natura esuberante le storie di monaci ritirati dal mondo per amore della solitudine e della preghiera. Con una prefazione del metropolita Ilarione (Alfeev) di Volokolamsk, un ampio apparato di note e una postfazione sull'autore e la controversia onomatodossa.

Borghi – Dell’Aquila – Iannaccaro, Baldoria

Fra tutte le accezioni di baldoria, le uniche che presentano pienamente l'i conimo baldo sono quelle del ticinese baldoria 'boria, superbia' (Cavigliano [Melezza, Locarno]), che può essere un germanismo diretto se dal longobardo *bald(a)[w]uori < germ. *bălþăōră 'intossicato, furioso (KROONEN 2013, p. 593) in quanto ardito' (*bălþōōrăz < IE *bʱltŏh₂ŏhₓrŏs?), e della presunta variante baldoia 'baldanza' (Poschiavo [Grigioni]), possibile mutuazio ne antica da un germ. occid. *băldăă < germ. comune *bălđăăăn 'buo na fortuna (runico auja n. [ORËL 2003, p. 29] ← √*h₁ĕhₓ 'aiutare, favorire' [IEW, I, pp. 7778; LIV², pp. 243244] o √*h₂ĕh₁ 'correre in aiuto') degli arditi'. 2. Gallese baldordd Di certo non è un prestito dall'anglonormanno baldorie né dall'antico francese baldur il gallese baldordd 'schiamazzo, cicaleccio, mormorio, chiac chiera' (dal XV sec.: THOMAS 19501967, p. 251 2), dato che, in britannico, */j/ diventa

fra il IV e il V sec. (*/rd/ diventa nella seconda metà del V sec.; JACKSON 1953, pp. 353356; pp. 560561; pp. 694695). Non può nemmeno essere passato dal latino (volgare), perché in britannico *ld diventa /ll/ anche nei latinismi come callawr < *căldārĭŭm (MORRIS JONES 1913, p. 167; JACKSON 1953, p. 400; p. 432; *călĭdārĭŭm non sarebbe stato sincopato e avrebbe provocato metafonia [da ĭ] di ă nella prima sillaba). È dottrina ricevuta che, come in goidelico e a differenza che in gallico, in britannico *ld diventi /ll/ già nel lessico ereditario (JACKSON 1953, pp. 432 433), per esempio in celli (f.; plurale au, oedd < *ĕsŏ) corradicale dell'irl. caill 'bosco, foresta' (← IE √*kĕl(h₁₂₍₄₎)d ← ³√*kĕl(h₁₂₍₄₎) 'battere, picchia re, spaccare': IEW, I, pp. 545547) 3. A questo punto però rischia di diventare in comprensibile l'origine di baldordd, visto che, in mancanza di etimi congru enti, non può essere stato mutuato dal francese moderno o dall'inglese. D'al tra parte, il medio irl. caillidh (caille) < celt. *kăllĕt è un derivato dell'antico irl. ¹caill f. 'bosco, foresta', che può riflettere un antecedente celt. *kăllī 2 Come etimo vi si propone balb 'balbuzie' + dwrdd / twrdd 'rumore', che tuttavia anche nella migliore delle ipotesi risulterebbe †balfdwrdd (mancano paralleli per lfd > ld). 3 A rigore, celli non significa proprio 'bosco' ma 'boschetto, vivaio, bosco ceduo, terreno boscoso, zona boschiva; noccioleto' (THOMAS 19501967, p. 459)-è l'irl. caill che significa 'bosco, foresta'-e perciò si potrebbe pensare a un composto IE con una formazione primaria in *ŭ, per esempio *h₂₄gŭs ← √*h₂₄ăg 'crescere; frutto, bacca' (IEW, I, p. 773; MALLORY-ADAMS 1997, p. 63; p. 433; ADAMS 1999, pp. 109110): IE *kōldĭh₂₄gŭs 'crescita del bosco' > *kōldīgŭs > celt. *kāldīgŭs > *kăldīgŭs (plurale *kăldīgŏĕs) > brit. *kăldīγŭΣ > *kaelðīγŭh > *kĕlðīγŭ[h] > *kĕlðī[γ]ŭ > *kĕllī[ŭ] > celli (vd. anche īnfrā in testo).

MARIA ILARIA PANNACCIONE APA, APURLEC. Un paesaggio agricolo pre-incaico modellato per il controllo della distribuzione idrica nella Costa Nord del Perù.

A cultural landscape is a space with natural geographic features, capable of generating the social development of its residents. Space is divided under three systems: material, social and cognitive, allowing the human communities to perceive and manage the land. Landscape archaeology can identify an ancient landscape though the interaction markers between the society and its cognitive space. This "green" approach requires a multidisciplinary research. The Brüning National Archaeological Museum of Lambayeque is launching Proyecto Apurlec, in the Peruvian north coast region. A specific study concerns the vast pre-Inca irrigation system, described in the texts and drawings of the Spanish colonial chronicles. Interpolation between historical sources and SAR (Synthetic Aperture Radar) P-band remote sensing techniques will be used to better identify large and important portions of this agricultural landscape, as well as being used to detect the chronological sequence of the canal networks still in use.

Albania. Terra degli Illiri (divulgazione)

The aim of this paper is to outline the main historical and archaeological features of the ancient illiric civilization in the geographic district of modern Albania. While the costal plain (Apeiros) was involved in the colonization by the greeks colonists (is the case of the corinthian Apollonia,Epidamnos and Oricum), the area north of the Viona River was inhabited by many tribal groups whose ethnical profil is very difficult to define, due to the contaminations and the strong relationship mantained with the greek world , most of all with the Molossian kingdom in the IV and III sec BC. The paper point out some problems concerning the hypothetical connections between the illirian idiom and the modern albanian, and describes the history and the features of the main archeological sites of the country.