Giani Stuparich, Racconti, a cura di Cinzia Gallo, Roma, Aracne, 2015, Collana Oggetti e Soggetti. Testi (original) (raw)
1. Come afferma Romano Luperini 1 , a partire dal 1929, anno in cui sono pubblicati, presso la casa editrice Buratti di Torino, i Racconti di Stuparich, questo termine prevale, fino agli anni Cinquanta, su quello di novella, assumendone il significato, che possiamo spiegare con le parole di Lukács: la novella «muove dal caso singolo e, nell'estensione immanente della raffigurazione, resta fermo ad esso» 2 . È quanto notiamo nella narrativa breve del nostro autore, che si concentra nell'arco di tempo menzionato. Ai Racconti del 1929 seguono infatti, nel 1935, i Nuovi racconti (Milano, Treves), poi ripubblicati, assolutamente identici, nel 1947, da Garzanti. Nel frattempo, nel 1932, Stuparich dà alle stampe Donne nella vita di Stefano Premuda, otto racconti che, accomunati dall'uso della prima persona, passando attraverso le varie fasi della vita dell'uomo, rappresentano «una vicenda di formazione» 3 ; nel 1942 appaiono le raccolte Notte sul porto (Roma, Tumminelli), che aggiunge il racconto omonimo ai quattro del 1929, e Stagioni alla fontana. Racconti brevi (Milano, Garzanti); nel 1944 L'altra riva ripropone i racconti del 1935, unendovene altri tre, Povero Cincinnato, Ragazze romantiche, L'addio. Del 1946, infine, sono Ginestre. Racconti brevi e del 1950 Il giudizio di Paride e altri racconti, tutti per l'editore Garzanti. 2. I quattordici racconti qui riuniti (La vedova, Famiglia, La morte di Antonio Livesay dai Racconti; I ciclami di Banne, La via del Purgatorio, Gli ospiti di Donna Rita, Gli estranei, L'al-1 R.LUPERINI, Il trauma e il caso. Sulla tipologia della novella moderna, in ID., L'autocoscienza del modernoRacconti 12