Pietro Tripodo tra classicismo e modernità (original) (raw)
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Poeti traduttori di Ibico: Cesare Pavese e Pietro Tripodo
Scrittori che traducono scrittori. Traduzioni "d'autore" da classici latini e greci nella letteratura italiana del Novecento, 2017
Poeti traduttori di Ibico: Cesare Pavese e Pietro Tripodo, in E. Cavallini (a cura di), Scrittori che traducono scrittori. Traduziioni 'd'autore' da classici latini e greci nella letteratura italiana del Novecento, Alessandria, Edizioni dell'Orso, 2017.
Intorno a un trittico in muratura di Pietro di Miniato
A rare specimen of a stone altar frescoed on the four sides is presented in this paper. Ascribed to Pietro di Miniato and his workshop around 1400 it is still in its original location, the Oratorio di San Bartolomeo in Via Cava (Prato). A textile is illusionistically painted in the lower part, a wooden tryptich on top of the altar, marble panels on the back and on one side, while on the other side a niche containing lithurgical objects is depicted. Previous examples, cultural context, costs of mural paintings, originality of the project and the attribution of this curious 360° trompe-l’œil are also discussed.
C. Ingrosso, L'altra modernità napoletana
2018
C. Ingrosso, L'altra modernità napoletana, in C. Ingrosso, E. Manzo, L. Molinari, R. Serraglio, a cura di, La Città che si rinnova. Dal manufatto architettonico alla forma urbana, La Scuola di Pitagora, Napoli 2018
Il Centro di Studi Tassiani è felice di partecipare alla VI edizione della Summer School Dalla modernità a Gesualdo. Percorsi internazionali di studi letterari, storici e artistici, organizzata dall’Associazione di promozione Sociale Carlo Gesualdo, dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Salerno, dall’Associazione culturale internazionale Edizioni Sinestesie. In particolare, il Centro di Studi Tassiani collabora alla sezione pomeridiana di mercoledì 28 agosto, dedicata a Torquato Tasso e i poeti del Novecento. Tavola rodonda.
Inventario dell'archivio di Nino Tripodi (1930-1988)
2019
Inventario del fondo archivistico di Nino Tripodi, deputato del Movimento sociale italiano, poi parlamentare europeo, già segretario nazionale amministrativo e vicesegretario politico del Partito e in seguito presidente dello stesso. Fu per tredici anni direttore del quotidiano del Msi "Il Secolo d'Italia". Durante il fascismo fu attivo nei Guf e nella Scuola di mistica fascista. L'archivio è conservato presso la Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice, Roma.
Don Chisciotte e la ferita della Modernità
Im@go, n. 18, 2021
Don Quixote, in addition to being a literary masterpiece, is also an inexhaustible epistemic reservoir that we need to draw on in order to understand what the relationship between imaginary and reality is made of and the peculiar way it is articulated in different eras, not only in Modernity. In this essay - from the perspective of Social Theory and the Social Change analysis - I will try to highlight how Cervantes' novel anticipates by many centuries what will be the most important epistemological (and aesthetic) acquisitions of the 20th century. Don Quixote is, from this point of view, a poetic treatise on the epistemology of complexity that reveals, in its folds, the mechanisms of functioning of complex systems and the paradoxes that are produced in them.After mentioning what makes this work unique in the cultural landscape of any age, I will therefore dwell on its great epistemic legacy. In addition to having made it possible to highlight the existence of multiple realities (Schütz, 2008), it consists in having created an immortal mimetic device that ostensibly illustrates the co-essentiality and secret relationships between reality and the imaginary, anticipating the relational and systemic character of social reality and the risks that lurk in the inauspicious treatment of its complexity.
Scienza&Filosofia, 2019
THINKING MORE AND OTHERWISE ABOUT PLATO AND ARISTOTLE. A COMPARISON BETWEEN CLASSICAL AND CONTEMPORARY EPISTEMOLOGY The paper contains a particular historical and philosophical interpretation, the hermeneutic possibility of revising the traditional distinction between the founders of Western thought, Plato and Aristotle, which fits within a general thematic horizon, that of the importance of epistemology for knowing and action. The inspiration for this interpretation is offered by Popper, who thought of science as «open knowledge» useful to the «open societies», thus, by the support of the same Popperian reading of the two classical authors, as well as of a careful analysis of the Platonic and Aristotelian texts centered on the theme of the epistemology, it is possible to reinterpret the traditional way of understanding Plato and Aristotle: the first, paradoxically, would be anti-metaphysical, a friend of partial thinking, of contradiction, of the inexhaustibility of scientific research; the second on the contrary, would turn out to be rigid classifier, intuitionist, deductivist tout court. Le cose che non provocano la riflessione sono quelle che non suscitano impressioni contraddittorie; queste invece io le considero stimolanti. Platone, Repubblica, 524 D 1. Introduzione Facendo riferimento all'opera Conversazione a tavola di Coleridge, Borges scriveva: Coleridge osserva che tutti gli uomini nascono aristotelici o platonici. Gli ultimi sentono che le classi, gli ordini e i generi sono realtà; i primi, che sono generalizzazioni; per questi, il linguaggio non è altro che un approssimativo giuoco di simboli; per quelli è la mappa dell'universo. Il platonico sa che l'universo è in qualche modo un cosmo, un ordine; tale ordine, per l'aristotelico, può
Bramante e Leonardo: classicismo e sperimentalismo alla corte di Ludovico il Moro
2021
The essay focuses on the role of Bramante and Leonardo during the XVth Century at the fashionable court of Ludovico il Moro. At that time, florentine painters established the new classic style; by contrast, the Lombard School invented a new tradition, connected with the Paduan school. In this regard, The project of the central square of Vigevano created by Bramante, has developed a more eccentric style, an alternative to Alberti's ideas of Architecture. L'intervento puntualizza la nascita di una "scuola" regionale in Lombardia alternativa ai modelli classicisti fiorentini, grazie alla coeva presenza di Bramante e Leonardo. Lo sperimentalismo dei due maestri trova riscontri in diverse loro opere, dal San Gerolamo al Cenacolo, dall'Incisione Prevedari alla Sala delle Asse. Il progetto di Bramante per la piazza di Vigevano si inserisce all'interno di tale tradizione eccentrica e sperimentale, assai originale e all'avanguardia.
Una sfida alla modernità: Ceri di Gubbio e Palio e Siena
Alle radici della modernità. Progetti di riforma, dinamiche sociali, patrimoni culturali (sec. XVIII-XIX), 2020
Il testo parte da immagini relative alla Grande Guerra: soldati eugubini e soldati senesi riproducono al fronte rituali emblematici delle loro comunità di riferimento, la mostra dei Ceri di Gubbio e la corsa del Palio di Siena. Queste dinamiche di dislocazione e ricreazione del rituale al di fuori dello spazio e del tempo consueti molto suggeriscono circa il radicamento nel vissuto individuale e collettivo di queste feste secolari, che segnano profondamente la vita sociale e la dimensione emozionale dei protagonisti. In età moderna è sul tessuto urbano popolare che insistono le due feste: le contrade a Siena, le corporazioni a Gubbio, assicurano nel tempo la continuità del rituale, sul quale l’aristocrazia esercita un ruolo di sorveglianza e tutela. Nel corso del XIX secolo la base sociale delle due feste è sottoposta a cambiamenti profondi. Il testo si soffermerà sugli elementi e le dinamiche complesse che hanno permesso alle due feste di proiettarsi oltre la soglia del XIX secolo, di costruirsi come feste civiche nella nuova cornice dello Stato nazionale. The text starts from images related to the Great War: soldiers from Gubbio and Sienese soldiers reproduce on the front emblematic rituals of their communities, the exhibition of the Ceri di Gubbio and the race of the Palio di Siena. These dynamics of dislocation and recreation of the ritual outside the usual space and time suggest a lot about the deeply rooted in the individual and collective experience of these secular festivals, which profoundly mark the social life and emotional dimension of the protagonists. In early modern times it is on the popular urban structure that the two festivals insist: the contrade in Siena, the corporations in Gubbio, ensure the continuity of the ritual over time, on which the aristocracy exercises a role of surveillance and protection. During the 19th century the social base of the two feasts underwent profound changes. The text will focus on the complex elements and dynamics that allowed the two feasts to project themselves beyond the threshold of the 19th century, to build themselves as civic feasts in the new framework of the national state.