Spazio abitativo e programmazione urbanistica: il caso del Quartiere ellenistico-romano di Agrigento (original) (raw)

Présentation et muséalisation / Presentazione e museografia: Strategie per la messa in valore del Quartiere ellenistico-romano di Agrigento

Architecture domestique punique, hellénistique et romaine. Sauvegarde et mise en valeur/Architettura domestica punica, ellenistica e romana. Salvaguardia e valorizzazione, 2014

Architecture domestique punique, hellénistique et romaine. Sauvegarde et mise en valeur Architettura domestica punica, ellenistica e romana. Salvaguardia e valorizzazione 2 Financé par l'Union Européenne dans le cadre de la coopération transfrontalière Italie Tunisie 2007-2013, le Projet APER (Architecture punique hellénistique et romaine. Sauvegarde et mise en valeur) a réuni des organismes italiens et tunisiens

Per una lettura socio-economica dei contesti abitativi: L’insula I del Quartiere ellenistico-romano di Agrigento. La domus I A - I B

Agrigento: Archaeology of an Ancient City. Urban Form, Sacred and Civil Spaces, Productions, Territory International Congress of Classical Archaeology Cologne/Bonn (Germany), 22 – 26 May 2018, 2021

According to the latest researches recently organized by Regional Archaeological Park of Agrigento, whose aim was the definition of the ancient town of Akragas / Agrigentum as an integrated unitary system, we paid a new attention to the forms of living, particularly in the area of the so-called “Quartiere Ellenistico Romano” (Hellenistic and Roman District). This area was excavated in the ‘50s and ‘60s of the last century, but the publication by Ernesto De Miro was edited only in 2009, making it possible to know more about it. In this paper, we want to focus on the insula I of this District, dominated by two large houses, I A/B and I E/F, that overlook the public area of the agorà with a high difference in height. The House I A/B derives from the union of two independent housing units, in order to give to the new house a larger extension, one of the largest of the whole Quarter, and to improve its luxury devices, on the model of the most famous Pompeian houses with double atrium and peristylium adiectum. Since the new plan of the house shows a nearness to the Italic models, together with a deep transformation of the previous reception rooms, whose articulation was typical of the Hellenistic peristyle house, we assume an Italic origin of the house's owner; perhaps he was one of the many negotiatores attested by the literary sources, who reached Sicily to take care of his interests, probably related to the commerce of sulfur, rather than a member of the local elite who adopted the way of life Roman conquerors to the point of transforming the plan of his own house.

La casa II D del quartiere ellenistico-romano di Agrigento

Gli edifici del cosiddetto “quartiere ellenistico-romano” di Agrigento costituiscono una fonte importante per la comprensione della cultura abitativa nella Sicilia di età ellenistico-romana e imperiale; tra questi è la casa II D di cui sono state individuate diverse fasi edilizie grazie all’analisi della stratigrafia muraria e dei rivestimenti parietali e pavimentali. Tali fasi sono state datate sulla base dei dati di scavo e dello studio degli stucchi parietali, dei pavimenti e degli elementi architettonici che costituiscono il ricco arredo della casa.

Le forme dell’abitare ad Agrigento: ricerche nel quartiere ellenistico-romano, insula III, In Marina Cipriani, Angela Pontrandolfo, Michele Scafuro (a cura di), Dialarchmed II, 2017, pp. 539-548 (Index only)

Il contributo mira ad approfondire la conoscenza dell’edilizia abitativa della sub-colonia geloa, città che, dopo la sua fondazione nei primi decenni del VI sec. a.C., diventa subito centrale nello scacchiere politico ed economico della Sicilia greca e punica. Il punto di partenza è costituito dall’insula III del cosiddetto quartiere “ellenistico-romano”, area in cui l’Università di Bologna, in collaborazione con l’Ente Parco Valle dei Templi di Agrigento, ha di recente avviato un progetto di ricerca pluriennale che prevede l’analisi dell’intero isolato messo in luce durante gli scavi degli del secolo scorso, ma mai studiato sistematicamente. Fra gli interventi svolti nella prima campagna un ruolo importante ha avuto lo studio analitico della documentazione pregressa, i cui molteplici dati sono stati inseriti all’interno del database e della piattaforma GIS intrasite già creata dall’Ente Parco, dando così la possibilità di avviare una rianalisi critica delle stratigrafie allora asportate. Il survey sul campo, invece, ha portato allo studio degli elementi architettonici e degli apparati decorativi ancora presenti in situ, con particolare attenzione alle pavimentazioni e i piani di calpestio ricollegati, attraverso un sistema di quote-livelli creato in ambiente GIS, a fasi eterogenee della vita delle abitazioni, le quali, quando possibile, sono state inserite all’interno di un contesto cronologico più o meno definito sulla base dei dati disponibili e ai confronti con le attestazioni di altri centri della Sicilia occidentale ellenistica e romana. Vista la mancanza di dati riguardanti le fasi più antiche del quartiere, si è deciso di allargare lo studio anche alle insulae poste più ad ovest (I e II), sfruttando in particolar modo la documentazione edita dei numerosi saggi in profondità effettuati all’interno delle abitazioni a partire dagli anni Cinquanta del secolo scorso fino ad anni recenti, da cui sono stati estrapolati i dati riguardanti i piani di calpestio e le strutture di età arcaica ritrovate. Contestualmente a tali indagini nell’insula III è stato avviato un nuovo rilievo topografico (realizzato mediante l’uso di un laser scanner) e delle prospezioni geofisiche condotte sia all’interno delle abitazioni che sugli assi viari che delimitano l’isolato, i quali avranno anche la funzione di indirizzare i saggi archeologici previsti nelle prossime campagne.

Vivere e produrre: l’Insula III del Quartiere ellenistico-romano, in G. LEPORE, L. CALIÒ (a c.), Agrigento: Archeology of an Ancient City. Urban Form, Sacred and Civil Spaces, Productions, Territory, Heidelberg 2020, pp. 149-167.

2020

On behalf of the 'Associazione Internazionale di Archaeologica Classica (AIAC)' the 19 th International Congress for Classical Archaeology took place in Cologne and Bonn from 22 to 26 May 2018. It was jointly organized by the two Archaeological Institutes of the Universities of Cologne and Bonn, and the primary theme of the congress was 'Archaeology and Economy in the Ancient World'. In fact, economic aspects permeate all areas of public and private life in ancient societies, whether in urban development, religion, art, housing, or in death. Research on ancient economies has long played a significant role in ancient history. Increasingly in the last decades, awareness has grown in archaeology that the material culture of ancient societies offers excellent opportunities for studying the structure, performance, and dynamics of ancient economic systems and economic processes. Therefore, the main objective of this congress was to understand economy as a central element of classical societies and to analyze its interaction with ecological, political, social, religious, and cultural factors. The theme of the congress was addressed to all disciplines that deal with the Greco-Roman civilization and their neighbouring cultures from the Aegean Bronze Age to the end of Late Antiquity. The participation of more than 1.200 scholars from more than 40 countries demonstrates the great response to the topic of the congress. Altogether, more than 900 papers in 128 panels were presented, as were more than 110 posters. The publication of the congress is in two stages: larger panels are initially presented as independent volumes, such as this publication. Finally, at the end of the editing process, all contributions will be published in a joint conference volume. We would like to take this opportunity to thank all participants and helpers of the congress who made it such a great success. Its realization would not have been possible without the generous support of many institutions, whom we would like to thank once again: the Universities of Bonn and Cologne, the Archaeological Society of Cologne, the Archaeology Foundation of Cologne, the Gerda Henkel Foundation, the Fritz Thyssen Foundation, the Sal. Oppenheim Foundation, the German Research Foundation (DFG), the German Academic Exchange Service (DAAD), the Romano-Germanic Museum Cologne and the LVR-LandesMuseum Bonn. Finally, our thanks go to all colleagues and panel organizers who were involved in the editing and printing process.

OSSERVAZIONI SULL’IMPIANTO STRATEGICO DEL PIANO URBANISTICO COMUNALE ADOTTATO DAL COMUNE DI ATRIPALDA

2024

La partecipazione al procedimento di adozione degli atti di pianificazione prescinde dalla titolarità di una particolare posizione soggettiva e risponde ad una esigenza eminentemente collaborativa, di coinvolgimento di chiunque abbia interesse alla definizione dei modi di utilizzo di un determinato territorio. Le osservazioni, quindi, sono civici apporti collaborativi che hanno funzione di garanzia ai fini dell’individuazione delle scelte urbanistiche più confacenti all’interesse pubblico e, pertanto, rappresentano uno strumento di democrazia partecipativa, la cui rilevanza richiede che vengano adeguatamente considerate. Le presenti osservazioni scaturiscono dall’analisi del Piano Urbanistico Comunale di Atripalda, adottato con Delibera di Giunta Comunale n. 175 del 31/10/2024. Esse concernono i profili generali e i criteri alla base delle scelte di Piano riguardanti il complessivo disegno di governo del territorio e trovano motivazione nell’offrire un apporto critico e collaborativo in comparazione con gli interessi pubblici coinvolti così che, nell’interesse reale della popolazione, sia assicurata l’adozione di soluzioni urbanistiche, oltre che legittime, anche opportune e razionali. Redatte per iniziativa dello scrivente che le ha illustrate nell’ambito dell’incontro pubblico del 15/12/2024 organizzato dai gruppi consiliari di opposizione, le seguenti note sono state recepite e fatte proprie dal gruppo “ABC Atripalda Bene Comune” che ne ha proposto l’adozione al gruppo del Partito Democratico, della Sinistra Italiana, di Atripalda Futura, affinché costituissero la base per un documento comune da integrare ai fini della presentazione delle osservazioni e delle opposizioni alla proposta di Piano.

Il contesto storico, in L. M. Caliò, V. Caminneci, M. Livadiotti, C. Parello, S. Rizzo (a cura di), Agrigento. Nuove ricerche sull’area pubblica centrale, Roma 2017, 15-22.

a cura di), Agrigento. Nuove ricerche sull area pubblica centrale Il contenuto risponde alle norme della legislazione italiana in materia di proprietà intellettuale ed è di proprietà esclusiva dell'Editore ed è soggetta a copyright. Le opere che figurano nel sito possono essere consultate e riprodotte su supporto cartaceo o elettronico con la riserva che l'uso sia strettamente personale, sia scientifico che didattico, escludendo qualsiasi uso di tipo commerciale. La riproduzione e la citazione dovranno obbligatoriamente menzionare l'editore, il nome della rivista, l'autore e il riferimento al documento. ualsiasi altro tipo di riproduzione è vietato, salvo accordi preliminari con l'Editore. Edizioni uasar di Severino Tognon s.r.l., via Ajaccio 41-43, 00198 Roma (Italia) http://www.edizioniquasar.it/ Progetto grafico di Antonello Fino ISBN 978-88-7140-796-8 Tutti i diritti riservati Come citare il volume: L.M. C , V. C , M. L , M.C. P , M.S. R (a cura di), Agrigento. Nuove ricerche sull area pubblica centrale, Roma 2017 Sommario 3 S G. Parello, La ricerca del teatro di Agrigento: un introduzione I curatori, Introduzione V. Caminneci, Una trepida attesa lunga cinque secoli: la scoperta del teatro di Agrigento C. Soraci, Il contesto storico L inquadramento urbano E. Brienza, Per una nuova pianta di Agrigento antica G.L. Furcas, In astrutture idrauliche nel settore centrale dell area urbana Il teatro A. Fino, A. Labriola, Dati preliminari sull architettura del teatro di Agrigento F. Leoni, L area del teatro in età ellenistica: lo scavo e i reperti L. Piepoli, L area del teatro in età postclassica: lo scavo e i reperti M. Albertocchi, I rinvenimenti coroplastici dallo scavo del teatro di Agrigento F. Leoni, Le Lucerne G.M. Gerogiannis, Gli unguentari M. Camera, I teatri ellenistici di Sicilia Il tempio ellenistico-romano M. Livadiotti, A. Fino, Il complesso porticato a Nord dell agorà G.M. Gerogiannis, Lo scavo del Santuario Ellenistico Romano M. Scalici, I reperti rinvenuti nella discarica R. Belli, Statue di togati dall area del Tempio Romano: ipotesi di restituzione dell arredo statuario G. Vallarino, L epigrafe dall area del Tempio ellenistico-romano Tecnologie d indagine M. Cozzolino, A. Di Meo, V. Gentile, Il ruolo della diagnosi non invasiva nella scoperta del teatro ellenistico dell antica Akragas M. Liuzzo, E. di Maggio, S. Giuliano, Il rilievo tridimensionale per la lettura della configurazione urbana antica di Agrigento Le fasi post antiche M.C. Parello, L area del Foro e le sue trasformazioni in età tardoantica M.S. Rizzo, L abbandono dell area pubblica Conclusioni L.M. Caliò, La città e il teatro 5 7